Sbarcati 270mila clandestini da quando lei è al governo: dov’è il blocco navale?

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By V maggio 11, 2025 22:33

Sbarcati 270mila clandestini da quando lei è al governo: dov’è il blocco navale?

Non basta protestare quando si è all’opposizione. Bisogna poi fare quando si è al governo. E la scusa della magistratura non regge: Salvini si è fatto processare e ha chiuso i porti. Fate lo stesso invece di prostituire la nostre coste ai trafficanti e alle ong.

L’Invasione Senza Fine: L’Italia in Ginocchio sotto Piantedosi

Da quando Matteo Piantedosi ha assunto la carica di ministro dell’Interno, nel settembre 2022, l’Italia è stata travolta da un’ondata migratoria senza precedenti, un vero e proprio tsunami di clandestini che sta mandando in tilt il sistema di accoglienza e mettendo a dura prova la pazienza degli italiani. I numeri sono agghiaccianti: in poco più di due anni e mezzo, quasi 270mila scrocconi hanno messo piede sul nostro suolo, un’invasione che non accenna a rallentare e che sta trasformando il nostro Paese in un campo profughi a cielo aperto.

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Facciamo i conti: nel 2024 sono sbarcati 66.137 clandestini, un dato già di per sé insostenibile. Ma il 2023 è stato l’anno nero, con 157.652 arrivi, una cifra che da sola basterebbe a far tremare i polsi a qualsiasi governo. A questi si aggiungono i 23.400 sbarchi registrati nell’ultimo bimestre del 2022, quando Piantedosi aveva appena preso le redini del Viminale. E non è finita: nei primi mesi del 2025, già 20.000 nuovi arrivi, con un ritmo identico allo scorso anno che non lascia spazio a illusioni. Solo negli ultimi giorni, quasi 2.000 scrocconi hanno invaso le nostre coste, come se le nostre città fossero un self-service per chiunque voglia approfittarne.

Di questo passo a fine anno Piantedosi ‘celebrerà’ i 300mila sbarcati.

Le strutture di accoglienza sono al collasso, i centri di identificazione scoppiano, e le forze dell’ordine sono costrette a fare i salti mortali per gestire un flusso che sembra inarrestabile. Dove sono le promesse di fermezza? Dove sono i blocchi navali, i rimpatri immediati, le misure drastiche che ci aspettavamo da un governo che si diceva deciso a difendere i confini? Invece, sotto la gestione Piantedosi, assistiamo a un’umiliante resa: barconi che arrivano a ritmo continuo, trafficanti di esseri umani che ridono in faccia alle autorità, e cittadini italiani costretti a subire le conseguenze di un’ospitalità forzata.

Le città sono allo stremo. I residenti vivono nel terrore di vedere le loro strade trasformate in dormitori improvvisati, mentre i costi per mantenere questa massa di clandestini ricadono sulle spalle dei contribuenti. Aprono centri di accoglienza ovunque. Sanità, scuole, servizi sociali: tutto è sotto pressione, tutto è sacrificato sull’altare di un’accoglienza indiscriminata che nessuno ha mai chiesto.

E non veniteci a parlare di “emergenza umanitaria”. Qui non si tratta di aiutare chi scappa dalla guerra, ma di fermare un’invasione orchestrata da ong complici e scafisti senza scrupoli. La maggior parte di questi cosiddetti “profughi” sono giovani uomini in cerca di sussidi, non di salvezza. E mentre loro si accampano nelle nostre piazze, gli italiani perdono la pazienza e la fiducia in un governo che sembra aver dimenticato cosa significhi difendere la sovranità nazionale.

Basta con le chiacchiere, basta con le giustificazioni. Piantedosi deve agire, e deve farlo ora: blocchi navali, respingimenti immediati, accordi con i Paesi di origine per i rimpatri. Non vogliamo più vedere barconi che scaricano migliaia di clandestini sulle nostre coste. Non vogliamo più sentir parlare di “gestione dei flussi” mentre l’Italia affonda. Vogliamo un ministro che metta l’Italia al primo posto, o che lasci il posto a chi ha il coraggio di farlo. Perché così non si può andare avanti: l’invasione deve finire, e deve finire adesso.

Sbarcati 270mila clandestini da quando lei è al governo: dov’è il blocco navale? ultima modifica: 2025-05-11T22:33:05+00:00 da V
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By V maggio 11, 2025 22:33
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1 Comment

  1. xx maggio 12, 07:09

    E rivuole anche il voto…

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