Soros e Qatar vogliono Genova islamica: soldi per che vuole far vincere Salis
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SOROS FINANZIA IL PD PER L’ISLAMIZZAZIONE DI GENOVA: SALIS CANDIDATA DEM, MA LA LEGA DICE NO ALLA MOSCHEA
Genova, 17 maggio 2025 – L’Italia è sotto assedio islamico, e il PD, con Silvia Salis, ne è complice e protagonista a cottimo.
A meno di una settimana dal voto per il nuovo sindaco di Genova, domenica 25 e lunedì 26 maggio, i cittadini sono chiamati a scegliere tra Pietro Piciocchi del centrodestra e Silvia Salis del centrosinistra. Ma c’è un tema che domina il dibattito: la volontà del PD di costruire una nuova grande moschea a Genova, un progetto che la Lega, con Anna Maria Cisint, ha giurato di bloccare. “Con noi al governo della Regione Liguria e del Comune di Genova, una cosa così indegna non accadrà mai”, tuona la Cisint, ricordando che lo scorso dicembre il PD ha presentato un ordine del giorno per realizzare una moschea, bocciato solo grazie al centrodestra. Se Salis vincesse, il pericolo sarebbe concreto: Genova rischierebbe di diventare come l’hinterland milanese, Roma, e ogni città guidata dal PD, dove l’Islam avanza e la nostra identità cristiana viene calpestata.
Ma da dove arrivano i fondi per queste opere imponenti e costose? La Cisint denuncia “assenza di trasparenza sui fondi utilizzati, che arrivano troppo spesso da Stati esteri come il Qatar, interessati a controllare porzioni del nostro territorio per fini politici ed economici, e anche tramite il Regno Unito, capitale europea del fondamentalismo islamico. Lo fanno anche attraverso forme di sfruttamento come il cosiddetto ‘pizzo islamico’, chiesto ai lavoratori, e con la formazione di imam radicali di cui non conosciamo né la provenienza né gli studi”. E ora emergesce un nuovo scandalo: Daniel Sachs, vice capo della fondazione dello speculatore George Soros, finanzia i politici che sostengono Silvia Salis, candidata sindaco dem a Genova. Soros, noto per le sue campagne di destabilizzazione culturale e politica in Europa, sta usando i suoi miliardi per promuovere l’islamizzazione dell’Italia, e Salis è una delle sue pedine.

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“Continuo la lotta ai clandestini e all’islamizzazione del Paese”, dichiara Cisint, appena tornata da Genova, dove ha constatato “segnali concreti della radicalizzazione: moschee irregolari, donne completamente coperte, un cambiamento evidente che rischia di trasformare in profondità il tessuto socio-culturale delle nostre città, se non si interviene per tempo” – soprattutto nella zona tra San Pier d’Arena e Sestri Ponente. Se il PD ed Elly Schlein predicano “accoglienza”, non fanno però i conti con l’odio verso l’Occidente che viene spesso professato in luoghi in cui si fa proselitismo integralista e si trasmettono valori incompatibili con la nostra civiltà. Per non parlare del “vuoto normativo pericoloso che abbiamo sulle moschee. Spesso, infatti, sono irregolari dal punto di vista edilizio e diventano luoghi non controllati dove si predica, tra le altre cose, la sottomissione della donna”. Diventa quindi urgente approvare la nostra proposta di legge contro il velo integrale e, ancor più, definire regole chiare su ciò che avviene all’interno dei luoghi di culto.
L’unico voto possibile è contro la Salis: azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e blocchiamo i fondi di Soros e del Qatar. Altrimenti, Genova diventerà un califfato, e sarà perduta. Svegliamoci, ora, prima che sia troppo tardi!
Che bello se i pidioti lo pigliano in quel posto anche a Genova.
Purtroppo Genova ha una classe dirigente talmente a sinistra da essere privi della mano destra, alla mattina fanno colazione col caffè e antifascismo poi sparano cazzate a ripetizione, senza nemmeno rendersene conto: l’ultima è quella delle navi che fanno troppo fumo e ammorbano l’aria nelle zone adiacenti al porto.
Ma finchè Albari, Castelletto, Quinto e Pré – i quartieri alla moda – non saranno bonificati dai compagni che vi abitano sarà dura vedere un briciolo di ragionevolezza a Genova…