Verona, Caos al Pronto Soccorso: Spacciatore Marocchino Clandestino Aggredisce Infermiere e Devasta Borgo Trento
Verona, 20 maggio 2025 – L’ospedale Borgo Trento è teatro di un ennesimo episodio di violenza che evidenzia l’emergenza sicurezza nei presidi sanitari, alimentata da un’immigrazione fuori controllo e un’integrazione impossibile. Un 45enne marocchino, clandestino, senza fissa dimora e noto spacciatore con precedenti per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione, ha seminato il panico al Pronto Soccorso. L’uomo, portato in ospedale intorno all’1:00 di notte in stato di alterazione psicofisica per abuso di alcol, ha aggredito un infermiere e devastato la struttura, lasciando la città sgomenta.
Violenza incontrollata
Secondo quanto riferisce la Polizia di Stato, il marocchino, trovato in possesso di tre dosi di hashish, ha subito assunto un atteggiamento ostile. Ha preso a pugni e testate il divisorio in plexiglass del triage, poi si è scagliato contro un infermiere che cercava di calmarlo, colpendolo con calci alle gambe e lanciandogli un cellulare sul torace. L’operatore sanitario ha riportato una prognosi di 4 giorni. Gli agenti delle Volanti, intervenuti rapidamente, hanno bloccato l’aggressore nonostante i suoi tentativi di resistenza, arrestandolo per lesioni personali aggravate e detenzione ai fini di spaccio. Il giudice ha convalidato l’arresto, condannandolo a 2 anni di reclusione con sospensione condizionale della pena e nulla osta all’espulsione.
Un fenomeno fuori controllo
Questo episodio non è isolato. A Borgo Trento, le aggressioni al personale sanitario sono in aumento: lo scorso 6 dicembre, un 34enne marocchino ha lanciato oggetti e minacciato medici, mentre a novembre un 26enne ha preso a calci un infermiere. Le periferie veronesi, come quelle milanesi, sono ostaggio di “maranza” e delinquenti che spacciano e aggrediscono impunemente. A Milano, un 20enne libico, spacciatore su scooter rubato, è morto fuggendo dalla polizia, mentre a Verona il caos si sposta negli ospedali, mettendo a rischio chi lavora per salvare vite.
Abrogare i ricongiungimenti familiari
Verona non può soccombere a questa spirale di violenza. L’unico antidoto è abrogare i ricongiungimenti familiari, che portano in Italia individui senza legami con i valori nazionali, spesso dediti al crimine. Espulsioni immediate per i delinquenti e presidi di sicurezza fissi nei pronto soccorso sono misure urgenti. I cittadini meritano ospedali sicuri, non teatri di guerra dove spacciatori clandestini dettano legge.
Sparate ad altezza d’uomo, i sopravvissuti si calmeranno da soli, è un dato di fatto noto…