Pd vuole vietare le preghiere cristiane a scuola ma portare i bambini in moschea
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Ipocrisia a Chieti: Messa per Bergoglio Contestata, ma Bambini Portati in Moschea per “Integrazione”!
Un’ipocrisia scandalosa sta travolgendo l’Italia, e l’Università di Chieti ne è l’ultimo esempio: mentre i Giovani PD protestano contro una messa in memoria di Papa Francesco, definendola una violazione della laicità, tacciono di fronte a bambini delle elementari trascinati in moschee per pregare, spacciandolo per “integrazione”. Questo doppio standard rivela un’agenda pericolosa: vietare le preghiere cristiane, come l’Ave Maria, nelle scuole, ma promuovere l’Islam, aprendo la strada a un’islamizzazione galoppante. Alimentata dall’immigrazione musulmana regolare, questa deriva minaccia di cancellare la nostra identità cristiana. Se non agiamo, l’Italia diventerà un califfato!
Italia, svegliati! La Francia è già in ginocchio per l’immigrazione regolare musulmana, con moschee che indottrinano i giovani alla Sharia. Chieti mostra l’ipocrisia della sinistra: vietano le preghiere cristiane, ma celebrano le gite in moschea. Senza fermare l’immigrazione musulmana regolare, la nostra fede e i nostri figli saranno in pericolo!
Chieti: la messa per Bergoglio scatena la sinistra
Il 21 maggio, l’Università di Chieti ha ospitato una messa nel piazzale della Facoltà di Lettere per commemorare Papa Francesco, un mese dopo la sua morte. Officiata dall’arcivescovo Bruno Forte, l’iniziativa è stata annunciata tramite email istituzionale, suscitando l’ira dei Giovani PD. Il gruppo ha espresso “sconcerto”, definendo la messa una violazione della laicità dell’ateneo e criticando la sua concomitanza con lezioni ed esami. Due studenti, che protestavano silenziosamente con cartelli, sono stati identificati da agenti in borghese, minacciati di essere portati in questura. Ma il rettore Liborio Stuppia e Fratelli d’Italia hanno difeso l’evento, ricordando il ruolo istituzionale di Bergoglio e precedenti come la messa per Giovanni Paolo II. Perché, allora, tanto odio contro un rito cristiano?
La maestra punita per l’Ave Maria: un caso vergognoso
La stessa ipocrisia si è manifestata nel caso di una maestra di una scuola elementare di Terni, punita per aver recitato l’Ave Maria in classe. Nel 2023, la docente, volendo consolare i suoi alunni dopo un lutto, ha proposto una preghiera cristiana, ma è stata immediatamente sanzionata dalla dirigenza scolastica per aver violato la “laicità” dell’istituto. Genitori progressisti e associazioni di sinistra hanno gridato allo scandalo, chiedendo provvedimenti severi. Eppure, nessuno di loro si è opposto quando, in altre scuole, bambini sono stati portati in moschee per pregare o imparare precetti islamici. Questo doppio standard è un attacco diretto alla nostra fede: il cristianesimo è bandito, mentre l’Islam è celebrato come “integrazione”.
Bambini in moschea: indottrinamento mascherato
Mentre le preghiere cristiane sono vietate, bambini italiani vengono trascinati in moschee sotto il pretesto dell’“integrazione”. A Treviso, alunni sono stati costretti a inginocchiarsi verso la Mecca durante una gita scolastica. A Sesto San Giovanni, studenti delle elementari hanno subito lezioni sull’Islam da un imam, con discorsi sulla jihad e blasfemie su Maria. Questi episodi, spacciati come attività culturali, sono in realtà sessioni di indottrinamento che espongono i nostri figli a un’ideologia incompatibile con i valori italiani. La sinistra, che urla contro una messa universitaria, tace di fronte a questi abusi, rivelando un piano per sottomettere l’Italia all’Islam.
La rete delle chiese: un piano per cancellare la nostra fede
Un’minaccia spaventosa incombe: una rete islamica, con fondi opachi da paesi come Qatar o Kuwait, starebbe puntando a comprare chiese cristiane per trasformarle in moschee. A Paderno Dugnano, un ex edificio religioso è stato acquisito da un’associazione islamica, e casi simili si sospettano in tutta Italia. Questa strategia, alimentata dall’immigrazione musulmana regolare, mira a cancellare il nostro patrimonio spirituale, sostituendo croci con minareti. È un attacco alla nostra fede: se non fermiamo questa rete, le nostre chiese diventeranno avamposti della Sharia!
La Francia come monito: l’immigrazione regolare è la chiave
L’ipocrisia di Chieti richiama il dramma della Francia, dove i Fratelli Musulmani hanno sfruttato l’immigrazione regolare di massa, in particolare i ricongiungimenti familiari, per controllare 139 moschee e scuole private. Circa 1000 estremisti indottrinano i giovani alla Sharia, minacciando la cultura francese. Il ministro dell’Interno francese ha definito questo un “pericolo più grave del terrorismo”. L’Italia sta seguendo lo stesso copione: l’immigrazione regolare musulmana, se non fermata, trasformerà le nostre città in enclavi islamiche, dove le preghiere cristiane saranno un ricordo.
Segnali di islamizzazione: l’Italia sotto assedio
L’islamizzazione sta invadendo l’Italia, e Chieti è solo l’ultimo fronte. Ecco altri episodi che devono allarmarci:
- Chieti: Giovani PD protestano contro una messa, ma tacciono su bambini in moschea.
- Terni: maestra punita per aver recitato l’Ave Maria in classe.
- Sesto San Giovanni: bambini portati in moschea per lezioni sulla jihad.
- Treviso: alunni costretti a inginocchiarsi verso la Mecca.
- Paternò: immigrato musulmano molesta ragazzine e una madre.
- Paderno Dugnano: rete islamica acquista immobili per diffondere la Sharia.
- San Donà: moschea abusiva chiusa dopo segnalazioni.
Un ultimatum per salvare l’Italia
Il caso di Chieti è un grido di allarme: mentre la sinistra vieta le preghiere cristiane, come l’Ave Maria, e contesta una messa per Bergoglio, promuove gite in moschea per i nostri bambini, spacciandole per integrazione. Questa ipocrisia è il volto di un’islamizzazione violenta che, alimentata dall’immigrazione musulmana regolare, vuole cancellare la nostra cultura cristiana. Dobbiamo azzerare l’immigrazione regolare, bloccare i ricongiungimenti familiari, vietare le gite scolastiche in moschea e proteggere le nostre chiese da chi vuole trasformarle in moschee. La nostra fede, i nostri figli e la nostra identità sono in pericolo.
A sinistra non sapevano più che contraddizione inventarsi per considerarsi veri pidioti…