Zingari lanciano donne italiane dalle auto: 8 poliziotti per arrestarli

V
By V maggio 30, 2025 22:53

Zingari lanciano donne italiane dalle auto: 8 poliziotti per arrestarli

La Violenza Inarrestabile dei Fratelli Nomadi: Un Attacco alla Sicurezza Pubblica
Guidonia Montecelio, 30 maggio 2025 – Una giornata di ordinaria follia si è trasformata in un vero e proprio assedio per le forze dell’ordine, costrette a fronteggiare la furia cieca di due fratelli di etnia nomade, M. H., 37 anni, e D. H., 30 anni, residenti in un campo attrezzato all’Albuccione. Questi due pregiudicati, già noti per i loro trascorsi criminali, hanno seminato il panico in un’escalation di violenza che ha lasciato dietro di sé feriti, terrore e un’amara riflessione sulla sicurezza nelle nostre città.

La cronaca di questa giornata nera inizia alle 8:30, quando i due fratelli, come belve scatenate, aggrediscono un gruppo di muratori in via dei Girasoli, nel quartiere di Colle Fiorito. Non contenti, si appropriano con la forza di un’Opel Corsa, costringendo un 40enne italiano a guidare sotto minaccia mentre molestano e terrorizzano la moglie, al punto da spingerla a gettarsi dall’auto in corsa per sfuggire alle loro grinfie. Un gesto disperato, che racconta l’orrore vissuto da questa coppia innocente. Non paghi, i due tentano di rapinare il conducente, che riesce a fuggire e a chiedere aiuto.

Ma la scia di devastazione non si ferma. I fratelli, ormai fuori controllo, si rifugiano in un bar al Bivio di Guidonia, dove vengono intercettati dagli agenti del Reparto Volanti di Tivoli. Qui si scatena una scena degna di un film d’azione: pugni, calci, sedie scagliate contro i poliziotti, in un’esplosione di violenza che richiede l’intervento di ben quattro pattuglie, con rinforzi da Roma e due agenti in borghese. Otto uomini in divisa per immobilizzare due criminali che, anche una volta ammanettati, continuano a scalciare e a lanciare minacce, persino mentre vengono caricati sulle auto dirette a Rebibbia.

Il bilancio è devastante: tre agenti finiscono in pronto soccorso con contusioni ed ecchimosi, mentre la coppia di 40enni e un altro cittadino presentano denuncia per le violenze subite. Il bar è ridotto a un campo di battaglia, e l’intero quartiere è sotto shock. Tutto questo per mano di due individui che, nonostante i loro precedenti e una recente scarcerazione, continuano a comportarsi come predatori senza freni, incuranti delle leggi e del rispetto per la vita altrui.

VERIFICA NOTIZIA

È tempo di dire basta. Questa vicenda non è un episodio isolato, ma l’ennesima dimostrazione di come certi elementi, spesso legati a contesti di degrado come i campi nomadi, rappresentino una minaccia costante per la collettività. La comunità di Guidonia, e non solo, è stanca di vivere nella paura, di vedere le proprie strade trasformate in scenari di guerriglia urbana.

Le istituzioni devono agire con fermezza. La custodia cautelare in carcere per M. H. e D. H. è solo il primo passo: serve una politica di tolleranza zero, che non conceda sconti a chi dimostra di non meritare la libertà. I campi nomadi, crogiolo di illegalità, devono essere smantellati e gli ospiti rimandati a casa loro anche se hanno ottenuto la cittadinanza italiana. La sicurezza dei cittadini viene prima di ogni buonismo ipocrita.

Mentre il Tribunale di Tivoli deciderà il destino dei due fratelli, una cosa è certa: la società non può più permettersi di abbassare la guardia. La violenza di oggi è un grido d’allarme che non possiamo ignorare. È ora di proteggere le nostre comunità, senza se e senza ma.

Zingari lanciano donne italiane dalle auto: 8 poliziotti per arrestarli ultima modifica: 2025-05-30T22:53:45+00:00 da V
V
By V maggio 30, 2025 22:53
Write a comment

2 Comments

  1. Marino Danielis maggio 31, 08:30

    questi problemi si risolvono in una sola maniera come fanno negli USA: i poliziotti, se non vengono ubbiditi nei loro ordini, sparano e risolvono il problema in trenta secondi!

    Reply to this comment
View comments

Write a comment

Fai clic qui per annullare la risposta.

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*