Fate referendum contro Euro, Moschee e Immigrati: italiani in massa a votare
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Il Flop del Referendum sulla Cittadinanza: Gli Italiani Dicono No con l’Astensione
Il referendum abrogativo del 2025, tenutosi l’8 e 9 giugno, sembra destinato a un clamoroso fallimento. Con un’affluenza ben al di sotto del quorum del 50% richiesto per la validità, gli italiani hanno mandato un messaggio chiaro: non vogliono votare per facilitare la concessione della cittadinanza agli immigrati. La proposta di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per i non comunitari per richiedere la cittadinanza italiana, promossa da partiti di sinistra come +Europa e appoggiata da associazioni e personalità pubbliche, non ha scaldato i cuori degli elettori. L’astensione di massa è stata una risposta inequivocabile, un silenzioso ma potente “no” a un cambiamento percepito come lontano dai bisogni e dai desideri della popolazione.
Questo esito non sorprende. Negli ultimi anni, il dibattito sull’immigrazione in Italia si è fatto sempre più polarizzato. La vittoria di Giorgia Meloni e della sua coalizione di destra nel 2022 è stata in gran parte trainata da un sentimento di insoddisfazione verso politiche migratorie percepite come troppo permissive. La decisione della stessa Meloni di non votare, accompagnata dall’invito di figure di spicco come Ignazio La Russa a “restare a casa”, ha ulteriormente amplificato l’apatia verso un referendum che, secondo i critici, rischiava di “svendere” la cittadinanza italiana. L’astensione non è stata un atto di disinteresse, ma una scelta deliberata, un’arma politica per far fallire un’iniziativa che non rispecchia il sentire comune.
Ma cosa avrebbero votato gli italiani se il referendum avesse riguardato temi diversi? È lecito ipotizzare che l’affluenza sarebbe stata ben diversa se si fosse trattato di quesiti più in linea con le preoccupazioni di una fetta significativa della popolazione. Un referendum sull’uscita dall’Euro, ad esempio, avrebbe probabilmente mobilitato milioni di elettori. La moneta unica è da anni al centro di critiche per il suo impatto sull’economia italiana, con molti che la accusano di aver impoverito la classe media e limitato la sovranità nazionale. Un voto per abbandonare l’Euro potrebbe galvanizzare sia i nostalgici della lira sia coloro che vedono l’Unione Europea per quello che è : un vincolo più che un’opportunità.
Allo stesso modo, un referendum sulla chiusura delle moschee o sull’azzeramento dell’immigrazione non europea toccherebbe corde sensibili. La crescente visibilità dell’Islam in Italia, unita a episodi di cronaca che alimentano paure legittime, ha reso la questione religiosa un tema caldo. La destra, in particolare Fratelli d’Italia e Lega, ha spesso cavalcato queste preoccupazioni, proponendo misure drastiche per limitare la presenza di luoghi di culto islamici. Un quesito referendario in tal senso potrebbe vedere un’affluenza massiccia, con elettori motivati a esprimersi su un tema cruciale per l’identità nazionale.
Infine, l’idea di un referendum per bloccare l’immigrazione non europea troverebbe terreno fertile in un paese sotto pressione demografica e culturale. La narrazione di un’Italia “invasa” da migranti, supportata dai dati, ha preso piede in ampi strati della popolazione. Un voto per chiudere le frontiere a chi proviene da Africa, Asia o Medio Oriente attirerebbe non solo gli elettori di destra, ma anche quei cittadini stufi di vivere in quartieri ormai stranieri.
Il flop del referendum sulla cittadinanza non è solo la sconfitta di una proposta specifica, ma il riflesso di un’Italia che vuole cambiare rotta sull’immigrazione. Gli italiani, con la loro astensione, hanno dimostrato di non essere pronti a fare un passo verso il proprio suicidio etnico.
Al contrario, sembrano molto più inclini a mobilitarsi per difendere l’identità della propria nazione. Se i prossimi referendum dovessero riguardare l’Euro, le moschee o l’immigrazione non europea, è probabile che le urne si riempirebbero, e il risultato potrebbe segnare una svolta epocale per il futuro del paese.
Non é una vittoria della serva sciocca della ue al servizio del pedofilo cocainomane di zelensky cui manda i nostri soldi, la meloni non fa una cipoa contro l invasione degli africani, non fa nulla, oggi l intera politica italiana esce poderosamente sconfitta compresi i vecchi rincoglioniti pto. Acvogkionanza che equamente e immeritatamente si dividono indegnamente le poltrone dei palazzi romani, dall alto della loro stupida quanto inutile saccenza.. Andate in africa a farvi civilizzare dai negri, idioti
Bloccare i migranti e rispedire al loro paese africani e asiatici. Solo così saremo soddisfatti.
esatto israelea ha abbordato la nave della sguattera di greta tutterbergherrE l ha bloccata e ha rimandato a fare in culo a casa loro tutti i prodi marinai, cosi si fa, non come la sguattera che ci ritroviamo
che li fa sbarcare e poi smerda l intera italia, lampedusa è italia si o no? , bene allora in attesa di sta cazzata di protezione del piffero lasciali tutti li, sapendo che da lampedusa uno non si muove per anni, forse non verrebbero più o no?? i cpr, invece che farli in albania a spendere soldi falli in italia, dove finita sta giungla li puoi utilizzare come carceri, ma da li non devi fare uscire nessuno, d’altra parte sti coglioni di sti isolani di merda non votano forse a sinistra? bene che si tengano tutti i negri che vogliono…
Gia’ perche’ non fare i referendum per Ilaexit, porti veramente chiusi ed espulsione degli islamici?!
Sarei curioso di vedere risulatie afflluenza.
Seguiamo la traccia dei soldi e cominciamo a chiederci perchè tanta gente dello Stato o del Parastato vive al di sopra del proprio stipendio..
Mi tornano in mente un tale “onestissimo” che lavorava al centro antidoping all’Acquacetosa per 2 milioni di Lire al mese (fine anni ’80) e che collezionava automobili sportive marca Lotus oppure un certo Brigadiere caramba di S.Margherita Ligure che andava a farsi le ferie in Kenia, stessa epoca…