Referendum Flop: I Radical Chic delle ZTL Sconfitti, l’Italia Reale Dice No

Il referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno 2025 è stato un fiasco colossale, e i radical chic delle ZTL ne escono umiliati. Con un’affluenza al sotto al 30% lontana dal quorum del 50%+1, e i “sì” al quesito sulla riduzione da 10 a 5 anni per gli immigrati fermi a 10 milioni, la cittadinanza facile è stata sepolta. Solo Al Tajani vuole resuscitarla. Clamoroso il dato interno: il 40% degli elettori di sinistra ha votato “no”, rigettando le utopie di Elly Schlein. Solo nelle bolle privilegiate dei centri storici di Milano, Roma e Firenze, le riserve dem delle ZTL, la maggioranza degli elettori di sinistra ha detto “sì”, votando in massa per il quesito.

Questi sognatori da aperitivo bio, che negano la correlazione tra immigrazione e criminalità, vivono lontani dalla realtà delle periferie. Per loro, propongo una cura: un mese a Corvetto, Tor Bella Monaca o lo Zen, dove spaccio e insicurezza sono il pane quotidiano. Altro che integrazione: lì vedrebbero il fallimento delle loro politiche. L’Italia reale, stanca di “maranza” e immigrazione incontrollata, ha detto no. Nessuna regione ha raggiunto il quorum: neanche le regioni rosse.

Il flop certifica la crisi della sinistra. I radical chic, minoranza elitaria, non rappresentano gli italiani. Ora serve una legge più dura: 20 anni di residenza per la cittadinanza e revoca per i delinquenti, anche minorenni. Schlein, travolta, dovrebbe dimettersi. L’Italia ha parlato: i radical chic hanno perso.