Ondata di stupri, donne italiane nel mirino dei migranti violenti
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Emergenza nazionale: immigrati sempre più violenti, le donne italiane sotto assedio!
Un’ondata di terrore sta travolgendo l’Italia! Negli ultimi giorni, le donne italiane sono diventate prede di immigrati sempre più violenti. A Vicenza, una 16enne è stata violentata ripetutamente da un 24enne angolano con cittadinanza italiana il 29-30 maggio 2025. A Biella, il 7 giugno, un 24enne egiziano ha sequestrato e stuprato una madre davanti al figlio di 4 anni, arrestato solo il 13 a Milano. A Oderzo, dal 5 all’8 giugno, un 31enne maliano ha importunato una 16enne e tentato di stuprare una 27enne, fermato solo dopo l’ennesimo crimine. E a Legnago, il 13 giugno, una 50enne è stata aggredita e violentata da un magrebino sull’argine dell’Adige, con altri casi di molestie! Questa invasione criminale sta distruggendo la nostra sicurezza!
La ferocia è inarrestabile: la 16enne di Vicenza è stata trascinata in un rudere e abusata, la madre di Biella ha subito un calvario sotto gli occhi del figlio, la 27enne di Oderzo è scampata per miracolo a un coltello, e la 50enne di Legnago è stata violentata in pieno giorno. Questi immigrati—magrebini, angolani, egiziani, maliani—sfruttano la nostra ospitalità, mentre a Bologna sei giovani con cittadinanza hanno massacrato un 16enne, e a Monsummano una maranza di seconda generazione pianifica 1000 pestaggi. I dati del Viminale sono un grido: il 9% degli stranieri, inclusi i loro figli, commette il 44% delle violenze! Le nostre donne non sono carne da macello!
La giustizia è un tradimento: questi stupratori sono spesso liberi di colpire ancora. A Roma, un algerino che ha accoltellato un poliziotto è già fuori; a Udine, due immigrati in una rissa mortale hanno preso solo 2 anni. Lo Stato che permette a questi mostri di restare tra noi è complice! Serve tolleranza zero: espulsioni immediate, confini blindati, fine di ogni accoglienza e cittadinanza facile. Gli italiani meritano protezione, non orrori. Riprendiamoci l’Italia, ora!
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