Germania: attivista anti-lockdown in carcere da 900 giorni senza processo
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Ingiustizia in Germania: l’Ex Poliziotto Michael Fritsch in Carcere da Oltre Due Anni Senza Processo!
È un caso che scuote le coscienze e mette in discussione il concetto stesso di giustizia in Germania: Michael Fritsch, ex kriminalhauptkommissar di Hannover, è detenuto da oltre due anni e mezzo in isolamento, senza che sia stato emesso un verdetto né presentate prove concrete contro di lui. Questo scandalo, che ha suscitato indignazione tra cittadini e attivisti, solleva interrogativi inquietanti sulle libertà in Europa.
Fritsch, descritto da molti come un “poliziotto con cuore e cervello”, un uomo che ha dedicato la sua vita a servire e proteggere, si trova oggi intrappolato in un incubo giudiziario. Il suo presunto “crimine”? Aver difeso i principi della Costituzione tedesca, aver alzato la voce contro le restrizioni imposte durante la pandemia di COVID-19 e aver partecipato a manifestazioni del movimento “Querdenker”. Ma ciò che più sconvolge è la sua presunta affiliazione a gruppi estremisti come i “Reichsbürger” e l’accusa di aver pianificato un colpo di Stato, accuse che, secondo molti, appaiono prive di fondamento e costruite per silenziare un dissidente.
Da quel fatidico dicembre 2022, quando è stato arrestato insieme ad altre 25 persone nell’ambito di un’operazione contro i “Reichsbürger”, Fritsch è stato privato della libertà, costretto in una cella di isolamento per oltre 900 giorni. Più di 21.000 ore di vita sottratte a un uomo che, secondo i suoi sostenitori, non ha fatto altro che esercitare il suo diritto alla libertà di pensiero e di parola. Nessun processo, nessuna sentenza, nessuna prova tangibile: solo un’accusa che sembra più un’arma politica che un atto di giustizia.
Le voci che si levano in sua difesa sono sempre più numerose. Su piattaforme come X, cittadini indignati denunciano il trattamento di Fritsch come quello di un “prigioniero politico”. “Un patriota che amava il suo popolo e il diritto, non la sete di potere”, scrive un utente. Altri sottolineano l’assurdità di una detenzione prolungata senza prove, un’aberrazione per uno Stato che si vanta di essere un baluardo della democrazia. Il caso di Fritsch, secondo i suoi sostenitori, è un monito: chiunque osi sfidare il sistema rischia di essere schiacciato.
Ma c’è di più. La vicenda di Fritsch non è isolata. Si inserisce in un contesto di crescenti tensioni in Germania, dove i “Reichsbürger” e altri gruppi dissidenti vengono monitorati con crescente severità. Le autorità tedesche giustificano queste misure come necessarie per proteggere l’ordine democratico, ma a quale costo? Quando un uomo può essere privato della libertà per anni senza un processo equo, non è forse la democrazia stessa a essere in pericolo?
Chiediamo giustizia per Michael Fritsch. Chiediamo che le autorità tedesche facciano luce su questo caso, che presentino prove concrete o lo rilascino immediatamente. Non possiamo permettere che il silenzio e l’indifferenza trasformino questa ingiustizia in un precedente pericoloso. La libertà di un uomo, e forse quella di tutti noi, è in gioco.
Free Michael Fritsch!
Che bastardi, si meritano veramente che quell’ex commissario si schieri dalla nostra parte e contribuisca anche lui a liberare il mondo dalla feccia…