Sbarchi fuori controllo: mezzi da sbarco scaricano immigrati sulle spiagge – VIDEO
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Situazione sbarchi totalmente fuori controllo. Ieri sbarco in stile militare a Lampedusa. Se non ci rendiamo conto che questa è una invasione che va combattuta finirà male. pic.twitter.com/MHzr8eo3gV
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) June 17, 2025
Sicilia. Clandestini sbarcano direttamente in spiaggia tra i bagnanti: è questo il blocco navale? Non si accettano più scuse dopo tre anni di parole e 300mila clandestini sbarcati. pic.twitter.com/QlH7ghcOc1
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) June 16, 2025
Lampedusa e Avola: un’Invasione Migratoria Fuori Controllo
Le coste siciliane, da Lampedusa ad Avola, sono sotto assedio da un’ondata di arrivi migratori che sta travolgendo ogni tentativo di controllo. Gli sbarchi autonomi, come quelli registrati a Cala Spugne e nelle acque avolesi, rivelano una situazione caotica, con flussi di migranti che approdano indisturbati, mettendo in crisi la sicurezza e la gestione del territorio.
A Lampedusa, il 16 giugno 2025, un barcone con 63 migranti bengalesi, egiziani e pakistani è arrivato direttamente a Cala Spugne, senza essere fermato. Secondo AgrigentoNotizie, quel giorno si sono contati otto sbarchi per un totale di 336 persone, che hanno saturato l’hotspot di contrada Imbriacola, già al collasso con 372 occupanti. Un episodio analogo risale al 25 settembre 2024, quando Avvenire ha riportato l’arrivo di 49 migranti siriani e palestinesi sugli scogli di Cala Spugne, dopo aver pagato 5.000 dollari a testa ai trafficanti. Questi arrivi incontrollati dimostrano l’incapacità di presidiare le coste, lasciando l’isola vulnerabile a imbarcazioni che approdano senza ostacoli.
Anche Avola, sulla costa siracusana, è diventata un punto di approdo per migranti che raggiungono le spiagge senza preavviso. Fonti locali descrivono barconi abbandonati sugli scogli e gruppi di migranti che si disperdono dopo lo sbarco, cogliendo le autorità impreparate. La dinamica è la stessa di Lampedusa: imbarcazioni provenienti da Libia o Tunisia, organizzate da reti di trafficanti, che sfruttano la mancanza di controlli per riversare centinaia di persone sulle coste italiane.
Meloni, un Tradimento delle Promesse
Da quando Giorgia Meloni è diventata premier, l’Italia ha assistito a un’ondata senza precedenti: 300.000 clandestini sono sbarcati sulle nostre coste, un numero che testimonia il fallimento delle politiche migratorie del governo. Promettendo in campagna elettorale un pugno di ferro contro l’immigrazione clandestina, Meloni ha invece permesso che Lampedusa e Avola diventassero porte aperte per i trafficanti di esseri umani. Le sue dichiarazioni di fermare gli sbarchi si sono rivelate vuote, lasciando l’Italia esposta a un’invasione che minaccia la sicurezza nazionale. È ora che il governo agisca con decisione, rafforzando le frontiere e bloccando le partenze, prima che il caos diventi irreversibile e l’Italia perda ogni capacità di difendere i propri confini.
La situazione è fuori controllo. A Lampedusa, l’hotspot è un caos, con condizioni invivibili e tensioni crescenti tra migranti e residenti. Ad Avola, gli arrivi improvvisi alimentano insicurezza in una comunità non attrezzata per affrontare questa pressione. Le forze dell’ordine, nonostante gli sforzi, non riescono a intercettare le imbarcazioni, e l’assenza di una strategia efficace lascia le autorità locali impotenti.
Il 16 giugno 2025, un post su X ha segnalato l’arrivo di 147 migranti a Lampedusa, trasportati da una nave ONG, a dimostrazione di come il fenomeno continui senza sosta. Le traversate, gestite da trafficanti senza scrupoli, vedono migranti pagare cifre astronomiche per viaggi su barconi pericolanti, approfittando delle falle nel sistema di sorveglianza marittima.
Questa invasione richiede misure drastiche. Rafforzare i controlli alle frontiere, smantellare le reti di trafficanti e impedire gli sbarchi autonomi sono passi urgenti per riprendere il controllo. Senza interventi decisi, Lampedusa, Avola e la Sicilia intera rischiano di soccombere sotto il peso di un fenomeno che minaccia la stabilità dell’Italia e dell’Europa.
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