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Se non ti lasci fare a pezzi dal machete sei “razzista”: la farsa del PD a Piacenza. Per il PD il maranza ha sempre ragione.

A Piacenza, il 25 giugno 2025, la realtà ha superato ogni immaginazione. Durante un sit-in contro il degrado a Barriera Genova, i cosiddetti “maranza” – bande di nordafricani note per seminare caos e paura – avrebbero assalito i manifestanti della Curva Nord armati di machete e bastoni. La risposta dei cittadini, esasperati da anni di abbandono, è stata immediata: una reazione fisica, inevitabile, che ha lasciato due aggressori feriti. Ma per il PD e la sua sindaca, il vero crimine non è l’assalto con armi bianche: è la difesa dei cittadini italiani, automaticamente bollata come “razzismo”. Perché, si sa, secondo la sinistra, se non ti lasci fare a pezzi con il machete, sei un intollerante.

La dinamica è stata confermata da testimoni. I residenti, stanchi di molestie, spaccio e insicurezza nelle periferie, hanno organizzato una protesta pacifica per reclamare il diritto a vivere senza paura. Ma i “maranza”, con la loro solita arroganza, avrebbero pensato bene di zittirli a colpi di lame. Di fronte a un’aggressione del genere, chi non reagirebbe? Eppure, il sindaco PD, barricato nel suo mondo dorato lontano dal degrado di via IV Novembre, non ha perso tempo: invece di ascoltare i cittadini, li ha subito tacciati di razzismo, dando credito alla versione ridicola degli aggressori, che ora si spacciano per “vittime di una rapina”. Una rapina? Italiani che rapinano i maranza? La fantasia di questi futuri elettori del PD è superata solo dall’ipocrisia della sinistra.

E qui sta il vero scandalo. Il PD, con la sua ossessione per il politicamente corretto, non solo ignora le grida d’aiuto dei piacentini, ma mette sullo stesso piano – se non privilegia – le lamentele di chi ogni giorno porta caos e violenza nelle strade. I cittadini italiani, quelli che pagano le tasse e subiscono il terrore quotidiano, non meritano nemmeno di essere ascoltati. La loro versione, corroborata da testimoni che confermano l’assalto iniziale dei “maranza”, viene liquidata come intolleranza. Intanto, gli stessi giornali che omettono sistematicamente la nazionalità degli autori di aggressioni contro donne, anziani e bambini, si affrettano a gridare al razzismo quando un gruppo di italiani osa difendersi.

Sia chiaro: nessuno nega che i “maranza” possano avere una loro versione dei fatti. Ma possibile che la sinistra non riesca nemmeno a considerare che i cittadini italiani, quelli che vivono il degrado sulla propria pelle, possano avere ragione? Possibile che la loro rabbia, dopo anni di Stato assente e periferie trasformate in zone franche, non meriti almeno un briciolo di comprensione? No, per il PD la priorità è difendere i delinquenti, anche quando brandiscono machete contro manifestanti disarmati. È una logica perversa: se ti ribelli al caos, sei un mostro; se accetti di vivere nel terrore, sei un bravo cittadino.

La verità è che Piacenza è solo l’ennesimo esempio di un’Italia abbandonata, dove lo Stato latita e i cittadini sono lasciati soli a fronteggiare la violenza. La reazione della Curva Nord non è stata un atto di razzismo, ma un grido di sopravvivenza. E invece di puntare il dito contro chi si difende, la sindaca e il PD farebbero meglio a chiedersi perché le periferie siano diventate un far west. Ma no, è più comodo gridare al razzismo che affrontare il fallimento delle proprie politiche. Intanto, i piacentini continuano a vivere nella paura, mentre i “maranza” dettano legge. E guai a lamentarsi: se non vuoi essere fatto a pezzi, sei un razzista. Parola del PD.