Torino: rom devastano il Maria Vittoria, cinque infermieri picchiati – lo Stato finanzia questi selvaggi!

Una notte di terrore ha sconvolto l’ospedale Maria Vittoria di Torino tra lunedì 1 e martedì 2 luglio: cinque infermieri sono stati brutalmente picchiati da un gruppo di rom nel pieno di una faida familiare, trasformando il pronto soccorso in un campo di battaglia. Tra urla, inseguimenti e medici barricati nei reparti, un giovane rom ferito alla testa e la madre hanno scatenato il caos, mentre altri due ragazzi hanno trascinato un uomo sanguinante, investito volontariamente da un furgone durante una rissa iniziata a corso Grosseto. È l’ennesima prova che i rom, con la loro violenza incontrollata, stanno distruggendo le nostre città, mentre lo Stato continua a finanziare questi selvaggi con milioni di euro per “integrazione” che non funziona.

L’aggressione è esplosa quando l’infermiera, tentando di soccorrere l’uomo ferito, è stata colpita dalla madre del giovane rom, scatenando un assalto selvaggio. “Lavoro in ospedale da anni, ma una scena così non l’avevo mai vista”, ha dichiarato un’infermiera, ancora sotto shock. La faida, iniziata con bottigliate e inseguimenti tra clan rom, si è riversata nell’ospedale, dove i cinque infermieri sono stati presi a pugni e spintonati senza pietà. Questo non è un caso isolato: a Bologna, una banda di rom ha pestato un tecnico; a Giugliano, i roghi tossici dei campi rom avvelenano da 20 anni; a Torino, una faida rom ha investito un padre.

Dal 2022, 251.209 clandestini sono sbarcati, e i rom, spesso regolari, drenano milioni – come i 57,2 milioni dell’Emilia-Romagna – senza integrarsi. Lo Stato è cieco: sei mesi per il bus 80, tre anni senza risultati per gli stupratori di Capodanno a Piazza Duomo. Intanto, “Articolo 52” è indagato. È un’ipocrisia schifosa: lo Stato finanzia i rom che devastano ospedali e perseguita chi si oppone. Basta con questa follia: espulsioni immediate, chiusura dei confini, stop ai fondi per i rom. Torino non può essere un altro mattatoio: svegliamoci, o l’Italia sarà persa!