Tajani a elezioni contro Ius Scholae oggi vuole approvare lo Ius Scholae
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Quel che resta delle olgettine.
Era il 7 luglio del 2022 quando Tajani scriveva
👉 “Il Pd cerca di far passare proposte ideologiche e divisive come lo #iusscholae” pic.twitter.com/Q64TY1Di5b
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 6, 2025
### La Sconcertante Svolta di Tajani: Tradimento o Opportunismo Spudorato?
Era il 7 luglio del 2022 quando Antonio Tajani, leader di Forza Italia e attuale vicepremier, tuonava contro lo ius scholae con parole di fuoco: “Il Pd cerca di far passare proposte ideologiche e divisive come lo ius scholae”. Con forza, chiedeva un voto contrario, dipingendo la riforma come un pericolo per l’Italia, un rischio di frammentazione sociale orchestrato da un partito che accusava di voler distruggere l’identità nazionale. Oggi, a tre anni di distanza, questo stesso Tajani ha il coraggio di voltare gabbana, proponendo di approvarlo proprio con il PD, i suoi ex nemici giurati. Un voltafaccia che grida vendetta e getta un’ombra inquietante sulla credibilità di un uomo che occupa una delle poltrone più alte del governo.
Questa inversione di rotta non è solo un’ipocrisia sfrontata, ma un allarme rosso per l’Italia. Tajani, dopo aver cavalcato la retorica anti-immigrazione per anni, ora si piega a un compromesso scandaloso con il PD, tradendo gli elettori di Forza Italia e i principi della coalizione di centrodestra. La sua proposta di concedere la cittadinanza dopo dieci anni di studio è una foglia di fico: un tentativo patetico di mascherare un cedimento totale alle pressioni progressiste, mentre la Lega e gli altri alleati guardano attoniti, traditi da un alleato che sembra aver perso ogni bussola morale. Si tratta di un opportunismo politico che mette a repentaglio l’unità del governo e spalanca le porte a una deriva incontrollata sull’immigrazione.
Le sue giustificazioni sono ridicole: parla di “integrazione responsabile” e nega un “inciucio” con il PD, ma nessuno crede a questa farsa. Le sue parole del 2022 risuonano ancora come un’accusa che oggi si ritorce contro di lui: è lui il vero divisivo, un leader senza scrupoli che sacrifica la coerenza sull’altare del potere. Il PD, con il suo ghigno compiaciuto, si prepara a sfruttare questa debolezza, pronto a spingere per uno ius scholae ancora più estremo, mentre l’Italia rischia di pagare un prezzo salatissimo per questa inconcepibile giravolta.
Questo tradimento non è solo una questione di politica interna: è un segnale allarmante di instabilità. Tajani sta giocando con il fuoco, e il Paese potrebbe ritrovarsi con un sistema di cittadinanza fuori controllo, alimentando tensioni sociali che lui stesso ha contribuito a creare. La sua incoerenza è un pericolo pubblico, e gli italiani hanno il diritto di pretendere risposte immediate. Se Tajani non farà marcia indietro, la sua leadership sarà macchiata per sempre da questa vergognosa capitolazione.
Ciavra’ la figlia che si fa montare da un beduino per non farla sentire una capra da monta CE lo vorra’ regolarizzarCELO a noi