Italia: deindustrializzazione e salari in caduta, l’immigrazione a basso costo ci sta impoverendo!

L’Italia affonda nella deindustrializzazione, trasformandosi in un parco di divertimenti dove i lavori a bassa tecnologia vengono assorbiti da immigrati a basso costo, mentre l’industria crolla. A maggio, la produzione industriale ha segnato un -0,7%, con un calo nei beni di consumo e intermedi, mentre tiene solo l’energia, segnando una nuova battuta d’arresto dopo il rimbalzo di aprile. È la prova che l’immigrazione di massa, alimentata dai decreti flussi, sta distruggendo il nostro tessuto produttivo, sostituendo gli italiani con manodopera a buon mercato e condannandoci a un impoverimento devastante.

L’OCSE nel suo rapporto 2025 sul lavoro lancia un allarme: l’Italia ha subito il maggior calo dei salari reali tra le principali economie, con un -7,5% rispetto all’inizio del 2021, nonostante un aumento negli ultimi 12 mesi. In metà dei Paesi OCSE i salari reali sono ancora sotto i livelli pre-pandemici, ma l’Italia è il caso peggiore, schiacciata da un mercato del lavoro invaso da immigrati disposti a lavorare per meno. A Torino, bande sudamericane devastano Barriera di Milano; a Livorno, un molestatore seriale minaccia le studentesse; a Maser, immigrati di seconda generazione picchiano un 18enne. L’immigrazione non porta solo crimine, ma anche la fine della nostra economia.

Intanto, “Articolo 52”, che organizza ronde anti-maranza, è indagato. È un’ipocrisia schifosa: lo Stato promuove l’immigrazione che ci impoverisce e perseguita chi si oppone. Basta con questa follia: espulsioni di massa, chiusura dei confini, azzeramento dell’immigrazione e dei decreti flussi. L’Italia non può essere un luna park per gli immigrati: svegliamoci, o sarà persa!