Ragazza stuprata da immigrato durante festival antirazzista

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By V luglio 13, 2025 22:45

Ragazza stuprata da immigrato durante festival antirazzista

**Reno Splash, il paradosso dell’antirazzismo militante: quando l’ideologia tace la violenza**

Marzabotto, 13 luglio 2025 – Il Reno Splash Festival, evento antirazzista organizzato dall’associazione Montagna di Suono, è stato teatro di un episodio che getta un’ombra inquietante sull’ideologia che lo anima. Una ragazza di 20 anni ha denunciato di essere stata violentata da un coetaneo straniero durante la kermesse, svoltasi dal 10 al 13 luglio nel parco Peppino Impastato. Ma la risposta del presidente dell’associazione, Nico Royale, ha lasciato sgomenti: il vero problema, secondo lui, non sarebbe la violenza subita, ma il razzismo che permea la società. Un’affermazione che denuncia un pericoloso cortocircuito ideologico, dove l’antirazzismo militante sembra trasformarsi in una patologia che oscura la realtà e soffoca le vittime.

Il festival, giunto alla sua tredicesima edizione, si propone di promuovere “rispetto e conoscenza delle diverse culture” attraverso musica reggae, hip hop, tornei sportivi e dibattiti. Immerso nella cornice simbolica di Monte Sole, luogo della Resistenza, l’evento attira ogni anno migliaia di persone con l’obiettivo di combattere xenofobia e discriminazioni. Tuttavia, la denuncia della giovane vittima ha squarciato il velo di questa narrazione idilliaca. Secondo quanto riportato, la ragazza avrebbe subito uno stupro da parte di un coetaneo straniero, un episodio che avrebbe dovuto scuotere le coscienze degli organizzatori e dei partecipanti. Invece, la reazione del presidente Royale ha spostato l’attenzione dalla gravità del crimine alla presunta piaga del razzismo, minimizzando il dramma e relegando la vittima a un ruolo secondario rispetto alla causa ideologica.

Questa vicenda richiama alla memoria il tragico caso di Santo Re, il pasticciere catanese assassinato il 30 maggio 2025 da un clandestino zimbabwese che lui stesso aiutava con cibo e vestiti. Entrambi gli episodi evidenziano un pattern inquietante: un altruismo patologico e un antirazzismo dogmatico che, invece di proteggere, espongono a rischi concreti. L’ossessione di vedere il razzismo come il male assoluto sembra spingere figure come Royale a ignorare la sofferenza reale, sacrificandola sull’altare di un’ideologia che rifiuta di confrontarsi con la complessità del mondo.

L’antirazzismo militante, in questo contesto, si rivela una patologia psichiatrica: una fissazione che distorce la realtà, impedendo di riconoscere che la sicurezza e la giustizia non possono essere subordinate a un’agenda ideologica. La giovane vittima del Reno Splash, come Santo Re, è il simbolo di un fallimento culturale: quello di chi, pur di non apparire “razzista”, tace di fronte alla violenza o la giustifica indirettamente. La denuncia della ragazza non è stata solo un grido di dolore, ma un’accusa a un sistema che, in nome della tolleranza, tollera l’intollerabile.

La comunità di Marzabotto, già segnata dalla memoria storica, merita risposte concrete: non solo indagini rapide e severe sull’accaduto, ma anche un ripensamento profondo di eventi come il Reno Splash, che rischiano di diventare vetrine di un’ideologia cieca anziché spazi di vera inclusione. La lotta contro il razzismo è sacrosanta, ma non può trasformarsi in un dogma che soffoca la verità e abbandona le vittime. Il buonismo, ancora una volta, ha mostrato il suo volto più oscuro: non salva, uccide.

Ragazza stuprata da immigrato durante festival antirazzista ultima modifica: 2025-07-13T22:45:48+00:00 da V
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By V luglio 13, 2025 22:45
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3 Comments

  1. lorenzoblu luglio 14, 08:44

    Un altra troia da monta…. Ma chi se ne ffrga andate in africa con i vostri amici scimmia

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  2. Ul Gigi da Viganell luglio 14, 09:50

    Bologna la rossa…hanno sempre ragione con le loro contraddizioni suine…

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  3. S.C. luglio 14, 10:10

    Anni fa qualcuno aveva fatto la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Noi lo battiamo con la moltiplicazione delle deficenti.

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