Pastasciutta antifascista: ragù senza carne di maiale per non turbare i musulmani
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**La sinistra svende la Pastasciutta Antifascista: via il maiale per compiacere i musulmani**
A Reggio Emilia, la Pastasciutta Antifascista, storica celebrazione del 25 luglio, è stata profanata. Per la prima volta, in Piazza Prampolini, nel 2025, il ragù servito gratuitamente è stato privato della carne di maiale, sacrificata sull’altare di un’Islam sempre più invadente. Questa non è inclusione: è la resa vergognosa della sinistra reggiana, che in nome di un multiculturalismo codardo calpesta la cultura emiliana e la laicità dello Stato.

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Nata nel 1943 dalla famiglia Cervi, la Pastasciutta era un simbolo di convivialità popolare, condita con burro e parmigiano, senza bisogno di inchini a dogmi religiosi. Oggi, il PD schleiniano, con il sindaco Marco Massari e l’assessora musulmana Marwa Mahmoud, ha deciso di snaturarla, eliminando il maiale per non “urtare” i musulmani. Un gesto assurdo. È la prova di un’ideologia che antepone i precetti dell’Islam alla nostra identità.
Il maiale non è solo cibo: è un pilastro della cultura emiliana, celebrato persino nella mostra “I porci comodi” di Ivanna Rossi nel 1982. Cancellarlo da un evento pubblico è un oltraggio, un cedimento che puzza di sottomissione. E non illudiamoci: dopo il maiale, sarà il turno del Lambrusco, vietato dal Corano, e poi delle libertà delle donne, che già disturbano i più integralisti con le loro minigonne o la loro autonomia. La sinistra, che si riempie la bocca di laicità, ha aperto la porta a un’Islamizzazione strisciante, tradendo la Costituzione e la storia di una terra che ha sempre difeso la propria identità.
Peggio ancora, un post del sindaco Massari ha trasformato la piazza in una passerella per la “Resistenza palestinese”, un’agenda politica che nulla ha a che fare con la memoria dei Cervi. Questo è il volto del PD reggiano: una sinistra che svende le proprie tradizioni per compiacere una minoranza religiosa, mentre ignora la rabbia dei cittadini. La Pastasciutta senza maiale non è un evento inclusivo: è il simbolo di una cultura che si piega, di una sinistra che ha perso la spina dorsale. Reggio Emilia merita di meglio: merita di mangiare il suo ragù, bere il suo Lambrusco e vivere libera, senza inchini a nessuno.
Devo dire che i sinistrosi e compagnia bella con la storia della Palestina hanno rotto i coglioni.
Che la piantino una buona volta di pensare ad altri popoli (se cosi si possono chiamare) e di pensare all’italia.
E il governo muto…
La corrente scissionista del Pastafarianesimo si dissocia dalla fuga in avanti delle zecche rosse che l’hanno traviata.
Piuttosto fate un sugo all’Arrabbiata o semplice pomodoro ma non rompete il cazzo col ragù “kosher” per i baluba… 🤣🤣🤣