Migranti sfasciano auto carabinieri: italiane dopo anni di scuola come piace a Tajani

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By V luglio 30, 2025 11:21

Migranti sfasciano auto carabinieri: italiane dopo anni di scuola come piace a Tajani

**I Maranza di Oggi, i Jihadisti di Domani: Cacciare le Seconde Generazioni Non Integrate Dopo il Caos di Piacenza**

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L’episodio di Piacenza è un pugno nello stomaco per chiunque creda ancora nel mito dell’integrazione. Due ragazze di 18 e 19 anni, straniere ma con cittadinanza italiana, ex compagne di scuola, hanno trasformato una tranquilla serata in un chiosco della città in una scena di guerriglia urbana. Armate di bottiglie e bicchieri, hanno aggredito i clienti senza motivo apparente, seminando paura e caos. Quando i carabinieri sono intervenuti, le due non solo hanno opposto resistenza, rifiutandosi di farsi identificare, ma una di loro ha avuto l’ardire di sfondare con un calcio il finestrino di una gazzella. E come se non bastasse, sono state denunciate a piede libero, libere di tornare a casa come se nulla fosse. Questo non è un semplice caso di teppismo giovanile: è un atto di guerra contro l’Italia, un segnale che le seconde generazioni non integrate sono una minaccia crescente.

### I Dettagli del Caos di Piacenza
Secondo le ricostruzioni, l’episodio è avvenuto in una serata qualunque in un chiosco di Piacenza, un luogo frequentato da famiglie e giovani per un momento di svago. Senza alcun preavviso, le due ragazze, entrambe di origine straniera ma nate o cresciute in Italia, hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro e bicchieri contro i clienti, colpendo indiscriminatamente chiunque si trovasse a tiro. I presenti, spaventati e increduli, hanno chiamato i carabinieri, ma l’arrivo delle forze dell’ordine non ha placato le due. Al contrario, hanno reagito con arroganza, rifiutandosi di fornire le proprie generalità e opponendo resistenza fisica. Il culmine è stato il gesto di sfida di una delle due, che con un calcio ha frantumato il finestrino di un’auto dei carabinieri, un gesto che grida disprezzo non solo per le forze dell’ordine, ma per l’intera nazione.

Le due ragazze, che hanno ottenuto la cittadinanza italiana grazie alla loro permanenza nel nostro Paese, sono il prodotto di un sistema che ha fallito. Non sono “italiane” nel senso profondo del termine: il loro comportamento dimostra un’ostilità radicata, un rifiuto totale dei valori e delle norme che regolano la nostra società. Denunciate a piede libero, sono tornate in libertà senza conseguenze immediate, un messaggio devastante che incoraggia ulteriori atti di ribellione.

### Il Fallimento dello Ius Scholae
Questo episodio smonta definitivamente la retorica di chi, come il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, sostiene lo *ius scholae* con frasi come: “Preferite i maranza o i ragazzi che vanno a scuola per dieci anni?”. Le due ragazze di Piacenza *sono* andate a scuola in Italia, sono ex compagne di classe, hanno vissuto qui per anni, eppure si comportano come se l’Italia fosse un nemico da combattere. La scuola non le ha trasformate in cittadine modello, né ha instillato in loro il rispetto per la nostra cultura. Al contrario, sono l’incarnazione dei “maranza” che Tajani vorrebbe distinguere dai “bravi studenti”. Questa distinzione è un’illusione: crescere in Italia non garantisce lealtà al nostro Paese, specialmente quando si proviene da contesti culturali che glorificano l’anti-occidentalismo.

Queste seconde generazioni, spesso cresciute in periferie-ghetto dove l’integrazione è solo un’utopia, sono una bomba a orologeria. Alimentate da una narrazione che dipinge l’Occidente come oppressore, trovano nei social media, nelle moschee radicali e nei gruppi estremisti un terreno fertile per la loro rabbia. Oggi lanciano bottiglie e distruggono finestrini, domani potrebbero essere reclutate per atti ben più gravi, come attentati terroristici o rivolte urbane. La radicalizzazione non è una possibilità remota: è una realtà che si sta già materializzando sotto i nostri occhi.

### Cacciare, Non Integrare
Basta con il sogno dell’integrazione. Le due ragazze di Piacenza non meritano di essere “recuperate”: meritano di essere cacciate. Chi attacca i cittadini, sfida le forze dell’ordine e distrugge proprietà pubbliche non ha diritto di restare in Italia, cittadinanza o meno. La soluzione è chiara e non ammette compromessi:
1. **Revoca della cittadinanza e espulsione immediata**: La cittadinanza italiana non è un regalo incondizionato. Chi, come queste due ragazze, dimostra ostilità verso il nostro Paese deve perdere il passaporto e essere rimpatriato, senza eccezioni.
2. **Stop totale all’immigrazione islamica regolare**: Ogni nuovo arrivo da culture incompatibili alimenta il problema. Non possiamo continuare ad accogliere persone che generano figli ostili alla nostra civiltà.
3. **Chiusura dei centri di radicalizzazione**: Moschee, associazioni e gruppi che diffondono propaganda anti-occidentale vanno smantellati immediatamente.
4. **Controllo militare delle periferie**: Le zone dove prosperano queste gang, come le periferie di Piacenza o Milano, devono essere poste sotto sorveglianza costante. I ghetti culturali non possono più essere tollerati.

### Uno Stato Umiliato
Lasciare queste due ragazze a piede libero dopo un’aggressione così grave è una vergogna nazionale. È il simbolo di uno Stato debole, incapace di proteggere i propri cittadini e di imporre rispetto. Gli episodi come quello di Piacenza, insieme alle violenze di piazza Duomo a Milano, dove gang di giovani immigrati hanno umiliato le forze dell’ordine gridando “Vaffanc*lo Italia”, sono un monito: stiamo perdendo il controllo. Ogni atto di impunità è un invito a ulteriori provocazioni, un passo verso un futuro di caos e insicurezza.

### Ultimatum all’Italia
L’Italia non è un terreno di conquista per chi ci odia. Le seconde generazioni che si comportano come invasori, come le due ragazze di Piacenza, non hanno posto qui. Non si tratta di razzismo, ma di sopravvivenza. Se non agiamo con pugno di ferro, i “maranza” di oggi diventeranno i jihadisti di domani, pronti a trasformare le nostre città in teatri di guerra. Basta con le illusioni dello *ius scholae* e dell’integrazione forzata. Il messaggio deve essere inequivocabile: chi non rispetta l’Italia, chi attacca i suoi cittadini, chi sfida le sue istituzioni, deve andarsene. Subito.

Migranti sfasciano auto carabinieri: italiane dopo anni di scuola come piace a Tajani ultima modifica: 2025-07-30T11:21:14+00:00 da V
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By V luglio 30, 2025 11:21
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1 Comment

  1. Steobaldo luglio 30, 12:09

    …ma certo! E perché non vi fate assistere dal semplicemente diplomato Merdaccin dei Merdaccini che se la gode sgrufando cavolini da mane a sera alla faccia dei coglioni (ai quali ben gli sta) che l’hanno eletto?

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