Related Articles

• Toga concede asilo ad assassino uscito di galera: “Ha fatto dei corsi” 0 22.Ott
• Bologna, femministe stuprate dai compagni nei centri sociali 2 11.Mar
• Imam nelle scuole per lezioni di Islam: spiegano ai bambini italiani come pregare Allah 0 16.Mag

Un episodio gravissimo ha messo a nudo il vero volto di Sea Watch, un’organizzazione che si nasconde dietro la facciata dell’umanitarismo ma agisce con un’agenda politica pericolosa. L’MRCC di Tunisi, autorità legittima per il coordinamento dei soccorsi in mare, ha ordinato telefonicamente alla nave di Sea Watch di deviare verso le acque territoriali tunisine per un’evacuazione medica urgente di una donna incinta tramite un’unità navale tunisina. Eppure, Sea Watch ha scelto di ignorare l’ordine, preferendo puntare verso l’Italia. Perché? La risposta è tanto cinica quanto evidente: vogliono far nascere il bambino in Italia, garantendo a lui e ai parenti un futuro da parassiti a spese dei contribuenti italiani. Ma chi ha realmente messo a rischio la vita della donna e del suo bambino? Non la Tunisia, pronta a intervenire, ma Sea Watch, che ha anteposto i propri scopi ideologici alla sicurezza umana.

**Un Ordine Ignorato, una Vita in Pericolo**

L’ordine della Guardia Costiera tunisina era chiaro e preciso: deviare verso le loro acque per un’evacuazione medica immediata. La Tunisia, con un sistema di soccorso riconosciuto a livello internazionale, era pronta a garantire assistenza rapida e sicura alla donna incinta, evitando i pericoli di un viaggio prolungato in mare. Ma Sea Watch ha deliberatamente scelto di disobbedire, optando per un percorso più lungo e rischioso verso l’Italia. Questa decisione non è stata presa per il bene della donna o del bambino, ma per inseguire un obiettivo politico: far nascere il bambino sul suolo italiano, dove potrà accedere a benefici e diritti che gravano sulle spalle degli italiani. È un atto di irresponsabilità che mette in pericolo vite umane per scopi ideologici.

**Sea Watch: Non Umanitarismo, ma Strategia di Invasione**

Chi ha davvero messo a repentaglio la vita della madre e del nascituro? Non la Tunisia, che aveva offerto una soluzione immediata, ma Sea Watch, che ha trasformato un’emergenza medica in un’opportunità per alimentare l’immigrazione incontrollata. Questo non è umanesimo; è un gioco pericoloso che usa donne e bambini come pedine per destabilizzare l’Italia. Far nascere un bambino in Italia significa aprirgli le porte a un sistema di assistenza che si traduce in un peso insostenibile per i cittadini italiani. Sea Watch non agisce per salvare vite, ma per imporre un’agenda che favorisce l’invasione e il caos sociale.

**Un Sistema di Accoglienza Sfruttato**

L’Italia non può continuare a essere il bersaglio di queste operazioni mascherate da missioni umanitarie. Ogni bambino nato sul nostro suolo diventa un potenziale beneficiario di sussidi, assistenza sanitaria e diritti che prosciugano le risorse dei contribuenti italiani. Perché Sea Watch non ha collaborato con la Tunisia, un paese perfettamente in grado di gestire l’emergenza? La risposta è chiara: il loro obiettivo non è la sicurezza, ma trasformare l’Italia in una terra di conquista per migranti che non hanno alcuna intenzione di rispettare le nostre leggi o contribuire alla nostra società.

**Basta con le ONG e l’Immigrazione Incontrollata**

È ora di smettere di tollerare queste provocazioni. Sea Watch non è un’organizzazione umanitaria, ma un attore politico che sfida la sovranità degli Stati e mette a rischio vite umane per i propri scopi. L’Italia deve dire basta a queste ONG che, con il pretesto di salvare vite, facilitano un’invasione che sta distruggendo il nostro tessuto sociale. La disobbedienza all’ordine tunisino è un insulto non solo alla Tunisia, ma a tutti gli italiani che chiedono sicurezza e giustizia.

È tempo di azzerare l’immigrazione, di chiudere i porti alle navi delle ONG e di espellere chi sfrutta la nostra ospitalità. L’Italia non può più essere il capro espiatorio di un sistema che premia i parassiti e punisce i cittadini onesti. La sicurezza della donna e del bambino è stata sacrificata sull’altare dell’ideologia di Sea Watch. È ora di riprenderci il controllo dei nostri confini e del nostro futuro, senza compromessi.