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**FORZA ITALIA TRADISCE GLI ITALIANI: DA MARANZA A CAMPI ROM, L’AZZURRO SI È TINTO DI ROSSO**

Mentre l’Italia piange l’ennesima vittima del degrado, la 71enne Cecilia De Astis investita e uccisa da un’auto rubata con a bordo quattro ragazzini rom, Forza Italia sceglie di schierarsi dalla parte sbagliata. Dopo aver sposato la causa della cittadinanza ai “maranza”, gli azzurri ora difendono i campi rom, dimostrandosi il vero cavallo di Troia della sinistra all’interno del governo.

Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, va contro la linea di Lega e Fratelli d’Italia attaccando il piano per lo smantellamento dei campi abusivi: “Bruciare tutto non è la soluzione”, dichiara, come se tollerare l’illegalità fosse preferibile a ripristinare l’ordine. Le sue parole suonano come una pugnalata alla schiena per tutti quegli italiani che ogni giorno subiscono le conseguenze di queste sacche di degrado.

Il generale Vannacci non usa mezzi termini: “I campi rom sono nella quasi totalità dei casi centri di illegalità, impunità e criminalità”. E ha ragione. Sono luoghi dove i minori crescono senza istruzione, senza regole, apprendendo solo l’arte del furto e dell’accattonaggio. La sinistra li difende in nome di un buonismo malato, ma ora scopriamo che anche una parte del centrodestra è complice di questo sistema.

A Milano la situazione è emblematica. Mentre la giunta di sinistra ha lasciato proliferare i campi rom, ora accusa Salvini di non aver fatto abbastanza. È il classico gioco delle parti: la sinistra crea il problema, poi critica la destra quando cerca di risolverlo. Intanto i cittadini continuano a subire furti, aggressioni e ora persino morti.

La soluzione? Chiudere immediatamente tutti i campi abusivi e raderli al suolo come si farebbe con qualunque struttura abusiva, rimpatriare le famiglie coinvolte in attività criminali e applicare una tolleranza zero verso ogni forma di illegalità. Forza Italia deve decidere da che parte stare: con gli italiani onesti o con i paladini del degrado. Il tempo delle mezze misure è finito. Servono azioni concrete, non chiacchiere. L’Italia non può più permettersi politici che invece di risolvere i problemi, li difendono.