Immigrato africano appicca il fuoco a Malpensa – VIDEO

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By V agosto 20, 2025 11:02

Immigrato africano appicca il fuoco a Malpensa – VIDEO

**MALPESA IN FIAMME: COSÌ UN IMMIGRATO FOLLE TRASFORMA L’AEROPORTO IN UN INFERNO**

**MALPENSA –** Protezione sussidiaria. Tre parole che significano “grazie, Italia, per avermi ospitato”. E lui, il ventottenne del Mali, come ringrazia? Appiccando un incendio al Terminal 1, spaccando monitor con un martello, seminando il panico tra migliaia di passeggeri inermi. Questo non è un incidente: è un atto di guerra. Guerra alla nostra sicurezza, guerra alla nostra normalità, guerra alla nostra civiltà.

Le fiamme alte nei pressi del gate 13 non sono solo fuoco: sono il simbolo di un Paese che brucia. Brucia per colpa di chi accoglie senza criterio, protegge senza garanzie, ospita senza chiedere nulla in cambio. L’uomo – si fa per dire – aveva una “protezione sussidiaria”. Fino a oggi “non aveva mai avuto problemi”. Ma i problemi, evidentemente, li covava dentro. Li ha fatti esplodere in un aeroporto internazionale, davanti a famiglie con bambini, davanti a turisti in partenza, davanti a un’Italia che crede ancora di poter controllare l’incontrollabile.

Mentre i vigili del fuoco evacuavano il terminal e la Polaria bloccava il piromane, migliaia di persone hanno vissuto minuti di terrore puro. Perché in un aeroporto, dopo l’11 settembre, il fuoco non è mai solo fuoco: è un attentato, è una minaccia, è la morte che bussa alla porta. E questo mostro – perché solo un mostro può fare una cosa del genere – ha scelto proprio l’aeroporto per sfogare la sua follia.

Ora lo aspettano il processo per direttissima e l’accusa di danneggiamento aggravato. Ma siamo sicuri che basterà? Siamo sicuri che dopo una condanna – magari sospesa – non tornerà in libertà? Siamo sicuri che la sua “protezione sussidiaria” non gli verrà rinnovata per compassione?

No. Non siamo sicuri. Perché l’Italia ormai è il Paese dei paradossi: chi appicca incendi viene considerato una vittima, chi difende la propria casa viene considerato un criminale. Chi semina il panico viene coccolato, chi denuncia il panico viene zittito.

Basta. Basta con questa follia. Chi compie atti di violenza incontrollata in un aeroporto deve essere considerato un terrorista. Chi mette a rischio centinaia di vite deve essere recluso a vita. Chi viene da un Paese straniero e minaccia la nostra sicurezza deve essere espulso senza se e senza ma.

Perché ogni incendio appiccato è un segnale che non abbiamo imparato nulla. Perché ogni martellata ai monitor è un colpo al cuore della nostra economia. Perché ogni follia impunita è un invito a fare peggio.

**PS:** Domani il processo per direttissima. Ma la vera direttissima di cui abbiamo bisogno è quella che rimanda al Mali, su un volo solo andata, tutti quelli come lui. Prima che sia troppo tardi. Prima che le fiamme divampino davvero.

Immigrato africano appicca il fuoco a Malpensa – VIDEO ultima modifica: 2025-08-20T11:02:14+00:00 da V
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By V agosto 20, 2025 11:02
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2 Comments

  1. Steobaldo agosto 20, 12:23

    chiedete all’ambasciata di un certo paese sudamericano (del cono sud) come si fanno i rimpatri di sola andata

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    • S.C. agosto 20, 14:52

      Ma dai il baluba aveva appena scoperto il fuoco e voleva provarlo, all’interno dei monitor pensava ci fossero delle banane, pensiamo quando scoprirà la clava, per la ruota è troppo presto.

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