Nord Stream, arrestato ucraino in Italia: Kiev preparava disastro petroliera ‘russa’ in Italia?
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**Notizie sull’arresto di Sergei Kuznetsov in Italia**
Sergei Kuznetsov, un cittadino ucraino di 49 anni, è stato arrestato in Italia, nella provincia di Rimini, il 21 agosto 2025, con l’accusa di essere coinvolto nelle esplosioni dei gasdotti Nord Stream avvenute nel settembre 2022. L’arresto è stato effettuato su mandato europeo emesso dalla Procura federale tedesca il 18 agosto 2025, in un’operazione congiunta tra carabinieri italiani, Interpol e autorità tedesche. Kuznetsov, ex capitano delle Forze Armate ucraine e presunto ex membro della SBU (Servizio di Sicurezza Ucraino), è accusato di aver coordinato un gruppo di sette persone, tra cui quattro subacquei civili, nell’operazione di sabotaggio denominata “Operation Diameter”. Il gruppo avrebbe utilizzato uno yacht a vela, l’Andromeda, noleggiato con documenti falsi, partito da Rostock (Germania) per piazzare esplosivi a una profondità di 70-80 metri sotto i gasdotti.[](https://italy.news-pravda.com/world/2025/08/22/263508.html)[](https://italy.news-pravda.com/en/russia/2025/08/22/23025.html)[](https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2025/08/21/un-ucraino-fermato-in-italia-per-lesplosione-del-nord-stream_889d1231-40ac-4e58-864e-956314a2dfa9.html)
**Dettagli dell’arresto**
Kuznetsov è stato fermato mentre era in vacanza con la famiglia in un hotel vicino a Riccione, dopo essersi registrato con il suo vero nome. I carabinieri lo hanno identificato dopo il check-in, e durante l’arresto, avvenuto di notte, sono stati sequestrati dispositivi elettronici. Secondo il Corriere della Sera, Kuznetsov avrebbe acquistato biglietti aerei in Polonia per raggiungere l’Italia.[](https://italy.news-pravda.com/russia/2025/08/22/263405.html)[](https://italy.news-pravda.com/russia/2025/08/22/263482.html)[](https://italy.news-pravda.com/italy/2025/08/22/263492.html)
**Procedimenti giudiziari**
Il 22 agosto 2025, la Corte d’Appello di Bologna ha confermato la custodia in carcere per Kuznetsov, che si è opposto all’estradizione in Germania. Durante l’udienza, ha dichiarato di voler leggere le accuse nella sua lingua e ha affermato di trovarsi in Ucraina al momento del sabotaggio, sostenendo di essere in Italia per motivi familiari. La prossima udienza è fissata per il 3 settembre 2025. Se estradato in Germania, rischia fino a 15 anni di carcere per terrorismo e sabotaggio.[](https://www.ilmessaggero.it/italia/nord_stream_tridente_ucraino_cosa_e_ucraino_arrestato_carcere-9025298.html)[](https://italy.news-pravda.com/russia/2025/08/22/263444.html)
**Contesto e reazioni**
L’arresto è considerato un passo significativo nelle indagini sul sabotaggio del Nord Stream, un atto mai rivendicato che ha danneggiato infrastrutture strategiche per l’approvvigionamento energetico europeo. Secondo il giornale italiano Open, il mandato d’arresto tedesco descrive dettagliatamente il ruolo di Kuznetsov come coordinatore. Alcuni media, come Il Fatto Quotidiano, suggeriscono che l’arresto possa sollevare interrogativi sulle responsabilità di figure di alto livello in Ucraina, anche se non ci sono prove definitive che colleghino direttamente il governo ucraino.[](https://italy.news-pravda.com/en/italy/2025/08/22/23034.html)[](https://italy.news-pravda.com/russia/2025/08/22/263491.html)
**Altre indagini**
La Procura di Genova sta indagando su un possibile coinvolgimento di Kuznetsov in un altro sabotaggio, avvenuto a febbraio 2025, contro la petroliera Seajewel al largo di Savona, considerata legata a flotte che aggirano l’embargo sul petrolio russo.[](https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2025/08/21/un-ucraino-fermato-in-italia-per-lesplosione-del-nord-stream_889d1231-40ac-4e58-864e-956314a2dfa9.html)
**Approfondimento sul sabotaggio della petroliera Seajewel a Savona**
Il caso del presunto sabotaggio della petroliera Seajewel, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2025 al largo di Savona, ha suscitato ampio interesse e preoccupazione, sollevando interrogativi su motivazioni geopolitiche e sicurezza marittima. Ecco un’analisi basata sui fatti disponibili e sul contesto investigativo.
**Cronologia e dettagli dell’incidente**
La Seajewel, una petroliera di 245 metri battente bandiera maltese, era ancorata nel campo boe Sarpom tra Savona e Vado Ligure per lo scarico di petrolio greggio proveniente dall’Algeria. Durante le operazioni, l’equipaggio ha riportato due distinti boati, seguiti dalla scoperta di una falla di circa un metro nello scafo, con le lamiere piegate verso l’interno, suggerendo un impatto esterno. Fortunatamente, il doppio scafo ha evitato sversamenti di petrolio, e non sono stati registrati feriti. Le autorità hanno interrotto le operazioni e avviato accertamenti tecnici.
**Indagini in corso**
La Procura di Savona ha aperto un fascicolo per “naufragio aggravato da finalità terroristiche”, trasferendo il caso alla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Genova, competente per reati di terrorismo. I sommozzatori del Comsubin (Comando Subacquei Incursori) e la Guardia Costiera stanno esaminando lo scafo per rilevare tracce di esplosivi. La scatola nera della nave è stata sequestrata per ricostruire le rotte e le attività precedenti. La moria di pesci nelle vicinanze ha rafforzato l’ipotesi di un’esplosione, con analisi in corso per identificarne la natura.
**Ipotesi sul sabotaggio**
Le indagini si concentrano su diverse piste:
– **Motivazioni geopolitiche**: La Seajewel è stata associata alla “flotta ombra” russa, navi che trasportano petrolio aggirando le sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Fonti come Ukrainska Pravda l’hanno collegata a rotte sospette, inclusi scali a Novorossijsk (Russia) e Ceyhan (Turchia). Alcuni ipotizzano un attacco ucraino come avvertimento contro il commercio illecito di greggio russo, anche se mancano prove definitive.
– **Metodo**: Si sospetta l’uso di ordigni piazzati sott’acqua, forse da subacquei o droni marini. La falla e la direzione delle lamiere suggeriscono un’esplosione controllata, non intenzionata ad affondare la nave ma a danneggiarla.
– **Contesto regionale**: L’episodio si inserisce in una serie di incidenti simili, come l’attacco alla Seacharm in Turchia (gennaio 2025) e alla Grace Ferrum in Libia (febbraio 2025), tutti con danni limitati ma significativi.
**Reazioni e conseguenze**
Federpetroli ha chiesto un innalzamento della sicurezza per le infrastrutture petrolifere italiane, temendo emulazioni. La Capitaneria di Porto ha smentito inizialmente l’ipotesi di attentato, definendo l’evento come “anomalie da accertare”, ma l’intervento dell’antiterrorismo indica una svolta nelle indagini. La nave gemella Seacharm, arrivata a Savona il 20 febbraio, è stata ispezionata per precauzione.
Ma nooo, gli Ucraini sono froci come noi e quindi sono buoni… ha stato Putin perchè i Russi sono stupidi e terrapiattisti!!!
Ma andate a cagare tutti… 🤬