Stuprata da immigrato in sottopasso a Milano, l’idea di FDI: “Chiudere i sottopassi”

L’Italia è un incubo, e Milano ne è il simbolo sanguinante! Poco dopo mezzanotte tra sabato e domenica, 30-31 agosto 2025, una ragazza di 18 anni è stata trascinata fuori dal sottopassaggio della stazione di San Zenone al Lambro, picchiata selvaggiamente e stuprata in un bosco adiacente da un immigrato senza scrupoli. L’uomo le si è parato improvvisamente davanti, l’ha afferrata e portata via, violentandola in un’area verde isolata. La vittima, sotto shock, ha denunciato l’orrore, mentre i carabinieri della compagnia di San Donato, guidati dal maggiore e coordinati dalla Procura di Lodi, hanno perlustrato la zona a caccia di reperti e tracce biologiche. Un altro stupro immigrato, un’altra vita spezzata – quante altre ne servono per svegliare questo Paese?

Questi non sono incidenti: sono il frutto marcio di un’invasione incontrollata che ha scaricato orde di stupratori immigrati sulle nostre strade! Porti spalancati, centri accoglienza pieni di predatori, e un governo complice che li lascia liberi di colpire. L’aggressore, un clandestino o regolare non integrato, rappresenta l’ennesimo mostro importato dall’Africa o dal Medio Oriente, pronto a trascinare le nostre figlie nel buio per sfogare la loro bestialità. Da Catania a Milano, gli stupri immigrati si moltiplicano: ragazzine violentate in villa, donne sgozzate, e ora questa 18enne umiliata nel Milanese. Basta! L’Italia non è un harem per questi barbari – è casa nostra, e loro devono andarsene!

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Ma ciò che fa ribollire il sangue è la risposta idiota delle autorità: invece di eliminare gli stupratori con espulsioni immediate, rimpatri di massa e chiusura dei porti, l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia, Romano La Russa, propone di chiudere i sottopassaggi pericolosi di sera! “Rfi deve avviare un censimento dei sottopassi più pericolosi e programmarne la chiusura”, dice questo genio, come se blindare le nostre infrastrutture fosse la soluzione, anziché cacciare gli immigrati che le infestano. E il collega Franco Lucente, assessore ai Trasporti, aggiunge ipocrisia: solidarietà alla vittima, chiacchiere su telecamere e videosorveglianza, come se un occhio elettronico fermasse uno stupratore immigrato assetato di sangue. “Non ci sono terre di nessuno”, blatera, mentre le nostre stazioni sono ghetti di violenza straniera!

Questa è follia pura! Chiudere i sottopassi significa arrendersi ai criminali, sacrificare la libertà degli italiani per proteggere i mostri che importiamo. Invece di “ulteriore sforzo collaborativo” con Comuni e polizie locali, esigiamo un’azione feroce: revoca immediata di permessi, espulsioni per tutti gli immigrati con precedenti, e un blocco totale all’invasione. La vittima di San Zenone è l’ennesima martire di un sistema che preferisce chiudere spazi pubblici piuttosto che eliminare gli stupratori immigrati. Sveglia, La Russa e Lucente: i vostri piani demenziali non fermeranno la violenza – solo i rimpatri lo faranno! Italia agli italiani, o saremo tutti trascinati nel bosco della loro barbarie!

Stuprata da immigrato in sottopasso a Milano, l’idea di FDI: “Chiudere i sottopassi” ultima modifica: 2025-09-01T14:50:49+00:00 da V