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### Poitiers, il Tradimento della Storia: Da Carlo Martello al Suicidio di una Buonista

Poitiers, 11 settembre 2025 – Dove Carlo Martello fermò l’invasione musulmana nel 732, salvando l’Europa dalla mezzaluna, oggi si consuma la tragedia di un continente che si arrende. Inès, 25 anni, volontaria di un’associazione pro-migranti, è stata sgozzata a Poitiers dal suo ex compagno, un afghano di 28 anni, nella notte tra il 9 e il 10 settembre. La giovane, accecata da un idealismo che confonde accoglienza con svendita della propria terra, ha pagato con la vita la sua ingenuità: il suo assassino, accolto grazie alla sua crociata umanitaria, l’ha ripagata con un coltello. La beffa storica è feroce: Poitiers, un tempo baluardo della resistenza cristiana, ora è teatro di un’Europa che apre le porte ai suoi carnefici.

Il sogno bagnato di Ines è finito in un incubo di sangue.

Il sospettato, un estremista pro-Talebani, non solo ha rifiutato l’integrazione, ma ha dichiarato guerra ai valori occidentali, vedendo in Inès il simbolo di una civiltà da abbattere. La sua morte non è solo un crimine, ma il frutto velenoso di un’ideologia che venera l’altro fino a sacrificare se stessi. Inès e i suoi simili, con il loro fanatismo buonista, hanno spalancato le porte a chi non chiede integrazione, ma dominio. È un monito brutale: chi svende la propria terra per un sogno multiculturalista non costruisce pace, ma scava la propria fossa. Poitiers, dove Martello brandì il martello, oggi piange una donna che ha scambiato il coraggio con la resa, pagando il prezzo ultimo della sua follia.

L’Italia deve imparare da questo sangue versato: l’immigrazione islamica regolare va bloccata, azzerata, senza mezze misure. Basta con le illusioni di chi, come Inès, baratta la sicurezza per un’utopia che puzza di tradimento. Serve un muro, non corridoi umanitari che importano coltelli e jihad. La sinistra, schiava di un elettorato radicalizzato, continua a cantare l’accoglienza mentre le lame tagliano. Poitiers, da roccaforte a cimitero di ideali, grida una verità scomoda: chi accoglie senza discernimento non salva, ma condanna. L’Europa deve riscoprire il furore di Martello o soccombere al tradimento di chi, come Inès, ha venduto la propria terra al nemico.