Toga rossa libera stupratori stranieri: “Non c’è pericolo”
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Altro che separazione delle carriere, la magistratura deve essere liberata dalle toghe ideologicamente corrotte.
# Toghe Rosse: Elisabetta Meyer, la Toga Rossa che Coccola i Mostri Stranieri
In un’Italia martoriata da un’invasione barbarica che trasforma le nostre città in giungle, la giudice Elisabetta Meyer si conferma come l’incarnazione vivente del tradimento giudiziario. Non contenta di aver rimesso in libertà Harouna Sangare, il 25enne maliano già noto per violenze domestiche, permettendogli di stuprare una innocente 18enne alla stazione di San Zenone al Lambro, questa toga rossa ha collezionato un altro orrore: ha scarcerato l’extracomunitario Mahesh Manage, un selvaggio che ha violentato, picchiato e accoltellato la propria moglie. Condannato poi a 7 anni di reclusione e all’espulsione, Manage è oggi irreperibile, un fantasma che vaga libero grazie alla follia buonista di Meyer. Basta con queste vestali del multiculturalismo omicida: la giustizia italiana è diventata un’arma contro i suoi cittadini, e Meyer ne è simbolo evidente.
La giudice progressista non ha solo rimesso in libertà, liberandolo da un centro di permanenza per i rimpatri, il 25enne maliano Harouna Sangare che poi ha violentato una ragazza di 18 anni fuori dalla stazione di San Zenone al Lambro, aveva pure rimesso in libertà… pic.twitter.com/LgdMSBWglF
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 18, 2025
I fatti, riportati oggi da *La Verità* in un’inchiesta che squarcia il velo dell’ipocrisia, parlano da soli e gridano vendetta. A dicembre 2024, la Questura di Milano, con il dovere di proteggere la nazione, ordina il trattenimento in CPR di Sangare: un soggetto a rischio fuga, con una denuncia fresca per percosse contro compagna e figlia minore. Ma Meyer, presidente di collegio nella sezione immigrazione del Tribunale di Milano, non convalida il provvedimento. “Libertà!”, decreta con la sua ideologia sinistrorsa, ignorando ogni pericolo. Risultato? Il 30 agosto 2025, lo stesso Sangare aggredisce e violenta per oltre 40 minuti una ragazza di 18 anni nei pressi della stazione di San Zenone al Lambro, un incubo reso possibile solo dalla miopia di questa toga. Incastrato dal DNA e dalle telecamere, il maliano è stato arrestato solo dopo il fattaccio, ma il danno è fatto: una vita italiana distrutta per un capriccio progressista.
E non è un caso isolato, oh no. Come rivela l’articolo di *La Verità* del 18 settembre 2025, la Meyer aveva già compiuto un’analoga prodezza con Mahesh Manage, extracomunitario violento che, dopo aver seviziato la moglie con pugni, stupri e coltellate, fu scarcerato dalla giudice milanese. La decisione fu ribaltata solo dopo 40 giorni di indagini, ma troppo tardi: Manage, condannato a 7 anni e all’espulsione immediata, è svanito nel nulla, forse già a seminare terrore altrove. Un pattern da brividi, dove la compassione per i criminali stranieri prevale sul buonsenso, lasciando le donne italiane in balia di bestie assetate di sangue. Quante altre vittime? Quanti mostri africani irreperibili che tornano a colpire?

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Scavando nelle sentenze pubbliche, il quadro si fa ancora più fosco: su decine di casi esaminati, Meyer accoglie sistematicamente i ricorsi dei migranti, annullando espulsioni, ribaltando dinieghi di permessi e sovvertendo rigetti di protezione. Lo Stato italiano? Condannato a pagare le spese processuali, un salasso per i contribuenti onesti che finanziano la propria rovina. È una fabbrica di impunità, dove la bilancia della giustizia è truccata a favore del caos etnico, e le famiglie milanesi vivono nel terrore.
Questa non è giustizia, è alto tradimento. Meyer e le sue sorelle ideologiche infettano la Repubblica con un’agenda letale, dove “protezione internazionale” significa scudo per recidivi e ladri, e le vittime italiane sono sacrificabili. L’articolo di *La Verità* è un campanello d’allarme: quante altre 18enni dovranno subire orrori evitabili? Quante mogli accoltellate dovranno implorare pietà invano?
Basta! È ora di una purga radicale: toghe elette dal popolo, non imposte da circoli sinistroidi. L’Italia non è un bordello per invasori, e la sicurezza delle nostre donne non è negoziabile. Altrimenti, la prossima coltellata potrebbe essere per tua sorella. Svegliamoci, prima che il sangue italiano diventi un fiume in piena.
Ma se la Signora restasse bloccata in ascensore tutta una notte assieme ad un trio di suoi “eroi”, non è che quando la liberano la mattina dopo avrà cambiato idea sui baluba e sugli stupri multipli? 😁