La sinistra globale si schiera con Hamas: i sudditi di Carlo riconoscono Palestina

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By V settembre 21, 2025 14:40

La sinistra globale si schiera con Hamas: i sudditi di Carlo riconoscono Palestina

Ormai la politica estere di Londra la decidono i maranza ‘locali’. Quando chiederanno la formazione dell’emirato di Londonistan qualcuno lo riconoscerà.

### Il Tradimento Occidentale: Regno Unito, Canada e Australia Premiano il Terrorismo Palestinese Riconoscendo uno “Stato” Fantasma

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In un colpo di scena che puzza di resa codarda all’odio jihadista, Regno Unito, Canada e Australia hanno annunciato oggi il riconoscimento formale dello “Stato di Palestina”. Non è un passo verso la pace, ma un premio osceno al massacro del 7 ottobre 2023, quando Hamas – l’organizzazione terroristica che ancora governa Gaza con pugno di ferro – ha trucidato 1.200 israeliani innocenti, tra cui bambini e anziani, rapendo oltre 250 ostaggi. Mentre Gaza brucia sotto il peso delle sue stesse scelte omicide, questi tre governi, una volta alleati fedeli di Israele nella lotta al terrore globale, si inchinano alla propaganda palestinese, isolando ulteriormente gli Stati Uniti e fornendo munizioni ideologiche a un nemico che sogna la distruzione dello Stato ebraico.

Il premier britannico Keir Starmer, in un video postato su X, ha dichiarato: “Oggi, per ravvivare la speranza di pace per i palestinesi e gli israeliani e una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina”. Nel filmato di sei minuti, Starmer blatera di un “futuro migliore” per entrambi i popoli, insistendo che questo non è “una ricompensa per Hamas”, perché il gruppo terroristico – già sanzionato dal suo governo – non avrà alcun ruolo nel futuro palestinese. Promette ulteriori sanzioni contro figure di Hamas e chiede a Israele di revocare le “inaccettabili restrizioni alla frontiera” per far entrare gli aiuti. Ma è ipocrisia pura: chi controlla Gaza? Hamas. Chi ha iniziato questa carneficina? Hamas. E chi, con questo riconoscimento, legittima l’Autorità Palestinese (ANP) come erede morale di quei jihadisti? Starmer e i suoi.

Il ministro degli Esteri israeliano ha risposto con parole taglienti su X: “Il riconoscimento non è altro che una ricompensa per i jihadisti di Hamas, incoraggiato dai suoi affiliati della Fratellanza Musulmana nel Regno Unito. Gli stessi leader di Hamas ammettono apertamente: questo riconoscimento è il risultato diretto, il ‘frutto’, del massacro del 7 ottobre”. Hanno ragione da vendere. Questo non è diplomazia; è un endorsement velato al terrorismo, che ignora come l’ANP stessa sia intrisa di incitamento all’odio contro gli ebrei nelle sue scuole e media, e come continui a pagare stipendi a terroristi in prigione.

Non è finita qui. Il Canada, con il premier Mark Carney che twitta: “Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per lo Stato di Palestina e lo Stato d’Israele”, si unisce al coro dei vigliacchi. E l’Australia? Il primo ministro Anthony Albanese, in una lettera su X, esalta le “legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio”, citando impegni dell’ANP per elezioni democratiche e riforme – come se l’ANP non fosse un covo di corruzione e terrore. Albanese specifica che “Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina”, ma questo è un inganno: il riconoscimento rafforza l’intera narrazione palestinese, che vede in Hamas non un paria, ma un “resistente” contro l'”occupazione sionista”.

La reazione israeliana è un urlo di rabbia giustificata. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tuonato: “La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele”. Ha promesso di combattere “contro la falsa propaganda e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo”, sia all’Onu che in ogni arena internazionale. E il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, non uno che le manda a dire, ha ribattuto: “Allora annettiamo la Cisgiordania”. Chiede “contromisure immediate”, inclusa l’imposizione della sovranità israeliana sulla Giudea e Samaria (la Cisgiordania biblica) e lo smantellamento completo dell’ANP. È una risposta logica: se l’Occidente vuole regalare ai palestinesi uno Stato su un vassoio d’argento, Israele deve difendere i suoi confini storici, assicurandosi che non diventi una base per il prossimo 7 ottobre.

Dall’altra parte, la ministra palestinese per gli Affari esteri Varsen Aghabekian Shahin esulta: “Il riconoscimento è un passo irreversibile che preserva la soluzione dei due Stati e ci avvicina all’indipendenza e alla sovranità”. Accusa Israele di sabotare i negoziati con nuovi insediamenti e invoca “pressione politica su Israele che si trasformi in misure economiche”. Il presidente Mahmoud Abbas la chiama “un passo verso una pace giusta e duratura”. Ma chi credono di ingannare? L’ANP non ha mai rinunciato alla “Nakba” come mito fondante, né smesso di glorificare i kamikaze. Questo “riconoscimento” non ferma la guerra a Gaza – dove, ironia della sorte, i palestinesi muoiono per colpa dei razzi di Hamas, non solo delle risposte israeliane – ma amplifica l’odio, dipingendo Israele come l’aggressore eterno.

Questo tradimento non è solo una pugnalata a Israele; è un suicidio assistito per l’Occidente. Pensateci: Regno Unito, Canada e Australia, pilastri della democrazia liberale, ora allineano la loro politica estera con nazioni come Iran e Qatar, finanziatori di Hamas. È il trionfo della “woke diplomacy”, dove l’appeasement verso l’islamismo radicale prevale sulla realtà. E qui torna il fantasma che abbiamo evocato nei giorni scorsi: i sostenitori di questa follia – i pro-Pal che infestano le strade di Londra, Toronto e Sydney con slogan anti-ebrei – non sono innocui. Sono gli stessi che giustificano il terrore di Hamas come “resistenza”, e che, attraverso la Flottiglia della Libertà, sfidano Israele per portare armi camuffate da aiuti umanitari.

Peggio: questo veleno si sta diffondendo nelle nostre società. Nelle periferie di Manchester, Vancouver o Melbourne, gli immigrati islamici di seconda generazione – educati in moschee wahhabite e bombardati da propaganda su TikTok – stanno diventando maggioranza demografica. Tra una decina d’anni, quando controlleranno consigli comunali e scuole, vedremo “riconoscimenti” locali di Palestina che si tradurranno in boicottaggi contro imprese israeliane, assalti a sinagoghe e “flottiglie” fai-da-te nei porti per “solidarietà” con Gaza. Non è allarmismo: è demografia. Tassi di natalità differenziali e fallimento dell’integrazione stanno creando enclave dove la sharia prevale sulla laicità, e dove l’odio per Israele è il collante sociale. Starmer, Carney e Albanese, con i loro annunci virtuosi, stanno accelerando questo processo: legittimando l’ideologia che vede lo Stato ebraico come un cancro da estirpare.

È ora di svegliarsi. Israele non è il problema; è la linea del fronte contro un jihad globale che bussa alle porte di casa nostra. Netanyahu ha ragione: questo “Stato palestinese” è una minaccia esistenziale, un trampolino per ulteriori attacchi. Ben-Gvir ha ragione: annessione ora, o perdita per sempre. E noi, in Occidente, dobbiamo smetterla di premiare il terrore. Sanzionare Hamas non basta; isolare i suoi apologeti qui, espellere i predicatori d’odio e imporre un’integrazione vera – o la pace che Starmer invoca sarà solo un’illusione, sostituita dal caos che Hamas esporta dalle strade di Gaza alle nostre. La scelta è chiara: stare con la civiltà, o cedere al barbaro. Israele combatterà; noi dovremmo unirci, non pugnalarlo alle spalle.

La sinistra globale si schiera con Hamas: i sudditi di Carlo riconoscono Palestina ultima modifica: 2025-09-21T14:40:33+00:00 da V
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By V settembre 21, 2025 14:40
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1 Comment

  1. lorenzoblu settembre 21, 15:00

    Il
    Primo ministrominKia Inglese È uno dei tanti magistraminkia comunisti che si giravano dall altra parte per gli stupri di rotherham e di altre città inglesi
    Bastardo, ha intascato mazzette? come i nostri politici comunisti che all europarlament0 hanno intascato tangenti dal Qatar, a proposito parlano ancora della loro moralita con una nerchia di una svimmia negra piantata su per il deretano di traverso ? Che fine hanno fatto? Stanno ad assolvere la salis loro complice? Bastardi

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