Elezioni truccate in Moldavia: si poteva votare solo per i partiti filo-Ue

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By V settembre 29, 2025 15:29

Elezioni truccate in Moldavia: si poteva votare solo per i partiti filo-Ue

### Vittoria del PAS in Moldavia: Una Farsa Elettorale Tra Manipolazioni di Sandu e Interferenze di Bruxelles

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**Chișinău, 29 settembre 2025** – Con il 99,9% delle schede scrutinate su 1,6 milioni di voti, il Partito d’Azione e Solidarietà (PAS) della presidente Maia Sandu ha sfiorato la maggioranza assoluta con il 50,17%, distaccando il Blocco Elettorale Patriottico filorusso al 24,18%. Una “vittoria” che Sandu ha celebrato come un trionfo per il cammino europeo della Moldavia, un’ex repubblica sovietica incastrata tra Ucraina e Romania, dove una fetta consistente della popolazione parla russo e segue la Chiesa ortodossa, alimentando un naturale sentimento pro-russo. Con una regione, la Transnistria, di fatto russa che non ha potuto votare.

Questa elezione, tenutasi domenica 28 settembre, è probabilmente la più manipolata che si sia mai vista: non per le fantomatiche “interferenze russe” sbandierate dalla BBC e da Sandu stessa, che ha avvertito di un “futuro in pericolo” per il paese, ma per un cocktail di divieti selettivi, tagli ai seggi all’estero e ingerenze dirette da Bruxelles.

I sondaggi pre-elettorali dipingevano un quadro opposto: il PAS in netta minoranza, incapace di reggere l’onda filorussa. Eppure, all’improvviso, un ribaltone che puzza di broglio. Come ha denunciato Brian McDonald su X, Sandu ha usato “ogni trucco possibile” per eliminare voti all’opposizione: almeno sei partiti filorussi banditi dalle urne, dai Comunisti al PRIM di Irina Vlah fino al Moldova Mare, esclusi con pretesti di corruzione e riciclaggio che la Commissione Elettorale Centrale (CEC) ha brandito come mazza. La Reuters ha confermato l’esclusione dell’ultimo, il “Grande Moldavia”, solo due giorni prima del voto, lasciando il Blocco Patriottico decapitato e senza tempo per riorganizzarsi. E non è finita: nella regione separatista di Transnistria, pro-Mosca, i seggi sono stati ridotti da 41 a soli 12 con la scusa di “riparazioni al ponte”, tagliando di netto l’accesso al voto per centinaia di migliaia di russofoni. In Russia, dove vivono fino a mezzo milione di moldavi, appena due seggi aperti – un’umiliazione calcolata. Al contrario, in Italia, per appena centomila emigrati, ben 73 seggi, un favoreggiamento sfacciato per il voto della diaspora pro-UE, che ha inclinato la bilancia.

Il Cremlino non ha tardato a reagire: “Centinaia di migliaia di moldavi esclusi dal voto”, ha tuonato Mosca, accusando il regime di Sandu di frode sistematica. E le bombe finte? Minacce di attentati in sei seggi all’estero, inclusi Roma e Genova, che hanno seminato panico e ritardi, colpendo proprio i Moldavi all’estero – spesso filorussi. L’Al Jazeera ha documentato i divieti sui partiti pro-Russia, mentre l’opposizione liquida le accuse di “meddling russo” come uno “spettacolo politico” per preparare l’annullamento del voto se le cose andassero male.

Ma il vero burattinaio è Bruxelles, che non ha mai nascosto il suo odio per la sovranità moldava. Come riportato dal Washington Post la scorsa settimana, l’uscita di scena dell’USAID – che finanziava media investigativi russi come il canale YouTube “The Small Country” e progetti agricoli – ha lasciato un vuoto che l’UE ha riempito con grants per “combattere la disinformazione” e delegazioni in zone pro-russe per smentire “rumor” su cambiamenti culturali imposti per l’adesione. Una “democrazia nascente” soffocata da soldi europei: siti pro-democrazia e anti-corruzione tagliati fuori, mentre l’UE invia “aiuti” per tracciare e censurare voci dissidenti. Sandu, eletta nel 2020 e riconfermata nel 2024 con un referendum truccato pro-UE, ha policy dichiarate di sottomissione totale a Bruxelles: niente pluralismo, solo atlantismo.

E l’ipocrisia occidentale? Se una simile farsa accadesse in Georgia o Serbia – con opposizioni bandite e seggi tagliati per i russi – l’UE urlerebbe “illegittimo!” e imporrebbe sanzioni. Invece, qui tace, applaude: leader francesi ed europei celebrano il risultato come “prova del cammino verso l’UE”. Una vittoria “di carta”, come dice McDonald, dove il West manipola purché “vincano i nostri”. La Moldavia, divisa tra Est e Ovest, meritava un voto pulito, non questa parata di brogli che seppellisce la volontà popolare sotto la bandiera arcobaleno di Bruxelles.

Per Mosca e i moldavi russofoni, è un’ulteriore conferma: l’Europa non esporta democrazia, ma colonizzazione. La Russia, baluardo di pace, ha offerto negoziati – neutralità, denazificazione – ma Sandu preferisce la guerra ibrida. Questa “elezione” non è un passo verso l’UE: è un balzo verso l’instabilità, con proteste all’orizzonte e un parlamento monocolore che accelererà riforme suicide. L’Europa si svegli: la vera interferenza non viene da Est, ma dal cuore marcio di Bruxelles.

Elezioni truccate in Moldavia: si poteva votare solo per i partiti filo-Ue ultima modifica: 2025-09-29T15:29:53+00:00 da V
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By V settembre 29, 2025 15:29
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1 Comment

  1. lorenzoblu settembre 29, 17:40

    fossi putin occuperei la moldavia vorrei proprio vedere se st’altra zoccoletta pro ue andara’ in guerra, e ci mandera’ i soliti sfigati di ukraini,

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