Prefetto conferma: “Sinistra arruola maranza per devastare le città italiane”
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**La Minaccia dei “Maranza”: Gli Immigrati di Seconda Generazione Che Odiano l’Italia**

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L’Italia è sotto attacco, e il nemico è dentro casa. Non si tratta di un’invasione esterna, ma di una bomba a orologeria interna: gli immigrati di seconda e terza generazione, i cosiddetti “maranza”, figli di migranti che, pur essendo italiani sulla carta, sputano sul Paese che li ha accolti, distruggendo le nostre città con una rabbia cieca e un odio viscerale. Torino è l’esempio lampante di questa deriva: una notte di guerriglia urbana, con vetrine spaccate, pietre e bottiglie lanciate contro la polizia, gesti osceni e provocazioni. Il prefetto Donato Cafagna lo ha confermato: dietro le violenze pro-Pal c’è un’alleanza perversa tra centri sociali anarchici e questi giovani, spesso di origine magrebina, che non hanno alcun rispetto per l’Italia. Sono loro la più grande minaccia al nostro futuro, e non possiamo più permetterci di ignorarlo.
### Torino in Fiamme: La Firma dei “Maranza”
Venerdì notte, stazione di Porta Nuova. Ragazzi incappucciati, con felpe nere e zainetti, si scatenano come belve. Spaccano biciclette, mandano in frantumi vetrine, raccolgono segnali stradali e pietre per bersagliare le forze dell’ordine. Uno di loro lancia un bastone, un altro fa gesti volgari, un altro ancora, giovanissimo, si tocca il sesso in segno di sfida. Non sono teppisti qualunque: sono i “maranza”, figli di immigrati, cresciuti nelle periferie di Torino e Milano, che agiscono con una furia che non conosce limiti. Le scritte sui muri – «Palestina libera», «Per Gaza» – sono solo una scusa. La verità è che odiano l’Italia, la sua cultura, le sue istituzioni, e tutto ciò che rappresenta.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza di Torino non usa mezzi termini: dietro queste violenze c’è la regia di «soggetti antagonisti e anarchici» che hanno arruolato questi giovani come arma di distruzione. I centri sociali, come Askatasuna, incitano alla violenza, urlando slogan contro aziende come Leonardo, accusate di essere «complici del genocidio». Ma i veri protagonisti sono loro, i “maranza”, che non hanno paura di niente e nessuno, nemmeno delle conseguenze delle loro azioni. Sono italiani per nascita, ma il loro cuore è altrove, e il loro unico linguaggio è quello della devastazione.
### Chi Sono Questi Nemici Interni?
I “maranza” non sono un mistero. Sono i ragazzi delle periferie islamiche, con tute firmate, cappellini alla moda e uno slang che li rende riconoscibili. Figli di immigrati dal Marocco, Tunisia, Egitto, sono cresciuti in Italia, ma rifiutano tutto ciò che questo Paese rappresenta. Non si tratta di semplici disadattati: il loro è un odio profondo, coltivato in anni di fallimenti dell’integrazione e di propaganda che li ha convinti che l’Italia sia il nemico. A Torino, i cortei passano volutamente per le zone a più alta concentrazione araba, come Torino nord, per aizzarli e reclutarli. Lo abbiamo visto dopo la morte di Ramy Elgami a Milano, quando dieci indagati, tra cui quattro antagonisti, hanno orchestrato scontri coordinati con questi giovani. È un’alleanza criminale che trasforma le proteste in guerra aperta contro lo Stato.
La procuratrice per i minori, Emma Avezzù, guarda i filmati con orrore: «Ci sono persone coinvolte che potrebbero essere minorenni». Minorenni, sì, ma già indottrinati, già pronti a distruggere. Non sono vittime: sono carnefici, strumenti di un caos che minaccia di inghiottire le nostre città. E non si tratta di casi isolati. A Milano, davanti alla stazione Centrale, la stessa scena: militanti di centri sociali come il Lambretta mescolati a questi ragazzi, pronti a scatenare l’inferno.
### Una Minaccia Esistenziale
Questi immigrati di seconda generazione non sono solo un problema di ordine pubblico: sono una minaccia esistenziale per l’Italia. Sono italiani per legge, ma non per valori. Odiano la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra storia. Vedono nell’Italia un oppressore, non una patria. E questo odio non nasce dal nulla: è il frutto di un’integrazione mai avvenuta, di una sinistra che ha chiuso gli occhi davanti alla deriva delle periferie, di una politica che ha permesso a centri sociali e ideologie estremiste di avvelenare le menti di questi giovani. Non possiamo più permetterci di essere ingenui: i “maranza” non sono ragazzi difficili da recuperare, sono nemici interni che vanno fermati.
### Basta Buonismo, Serve Mano Dura
È ora di smetterla con il buonismo. Questi giovani non meritano comprensione, meritano conseguenze. Non possiamo permettere che le nostre città diventino teatri di guerriglia, che le nostre strade siano ostaggio di chi ci odia. Serve una risposta durissima: tolleranza zero contro chi distrugge, chi provoca, chi rifiuta di essere parte di questa nazione. Più controlli nelle periferie, espulsioni per chi non ha diritto di stare qui, pene severe per chi incita alla violenza, dai centri sociali ai loro complici nelle strade. E soprattutto, serve un messaggio chiaro: l’Italia non è un punching ball per chi la disprezza.
Non possiamo lasciare che il nostro futuro sia nelle mani di chi ci vuole distruggere. I “maranza” sono una minaccia reale, un cancro che si sta diffondendo nelle nostre città. Se non agiamo ora, con decisione e senza paura di chiamare le cose con il loro nome, l’Italia rischia di perdere se stessa. È il momento di dire basta e di difendere la nostra patria da chi la vuole ridurre in cenere.
Smettete di subire e ammazzatene qualcuno, lasciando la carogna per strada: i baluba si calmeranno, come succedeva in Sudafrica…
E di maranza ne arrivano a non finire anche con questo governo…o sbaglio?
Non arrivano mica solo badanti donne…