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### Retegui, Sangue Azzurro dal Mondo: L’Italia Trionfa 3-0 su Israele a Udine, e la Lezione è Chiara – Ripatriamo in Italia i Nostri Fratelli, Non i Barconi di Mohammed

**Udine, 14 ottobre 2025** – L’Italia cala il tris e ipoteca i playoff per i Mondiali 2026, demolendo Israele 3-0 allo Stadio Friuli in un match carico di tensione e significati. Ma oltre al risultato netto – doppietta di Mateo Retegui e sigillo di Gianluca Mancini – questa vittoria è un inno al sangue italiano sparso per il globo, che torna a casa per rafforzare la nostra nazione. Retegui, nato in Argentina ma con vene tricolori, è l’emblema: un guerriero che dimostra come la vera ricchezza dell’Italia non sia importare “afroislamici” su barconi carichi di Mohammed, ma richiamare i discendenti dei nostri emigranti. Nello sport come nella società, questa è la via: omogeneità etnica che vince, non caos multietnico.

#### Retegui, il Fenomeno del Sangue Italiano: Doppio Gol e Cuore Azzurro

Partita tosta, con un primo tempo “difficile” come ammette Gattuso, ct roccioso che schiera un 3-5-2 con Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo, Mancini e Calafiori dietro, e un tandem offensivo Raspadori-Retegui. Israele, compatto e fisico, resiste fino al 46′: fallo ingenuo di Baltaxa su Mateo, rigore freddo trasformato dall’italo-argentino. 1-0, e lo stadio esplode. Ma Retegui non si ferma: nella ripresa, al 55′, pressing asfissiante su Turiel, recupero palla e tiro a giro all’incrocio – imparabile per Glazer. 2-0, doppietta da urlo. Poi, al 78′, Mancini insacca di testa su corner di Dimarco: 3-0, game over. L’Italia domina con 57% possesso e 12 tiri (5 in porta), Israele balbetta (solo 4 conclusioni). Retegui, 11 gol in 24 presenze azzurre, è il re: “Gioco per l’Italia dei miei avi, non per un passaporto”, dice a Rai Sport. Un bomber che incarna l’identità italiana, non un “importato” precario.

#### Il Sangue Sparso nel Mondo: La Nostra Vera Diaspora, Non l’Importazione Forzata

Retegui non è un caso isolato: nato a San Antonio de Areco da genitori figli di italiani. È il simbolo di milioni di discendenti – in Argentina, USA, Australia – che portano il nostro DNA vincente. “La ricchezza dell’Italia è questo sangue sparso per il mondo”, scrivono gli utenti sui social nel post-partita. “Retegui è italiano puro, forgiato dalla nostra storia di emigranti, non da chi arriva oggi su un barcone”. E hanno ragione: mentre i media progressisti spingono per “diversità” con naturalizzazioni bizzarre (pensate ai flop di Desalu in atletica o Diaz), Retegui dimostra che i veri talenti tornano a casa.

#### Sport e Società: Rimpatriamo i Nostri, Non Importiamo i Mohammed – Una Lezione per l’Italia

Questa vittoria va oltre il campo: è un monito per la società. L’Italia non ha bisogno di “afroislamici” importati – barconi di Mohammed che portano caos, ghetti e costi sociali – ma di politiche che richiamino almeno alcuni degli 80 milioni di discendenti italiani all’estero. Retegui ne è la prova: un attaccante che segna per noi, non contro di noi. Nello sport, come nella vita, l’eccellenza nasce dall’unità: la pallavolo azzurra, pura e campione del mondo, o l’atletica con Dallavalle argento. Importare “diversità” ha prodotto flop – staffette azzurre con Desalu peso morto – e divisioni sociali. Invece, facilitiamo il rientro dei nostri: sgravi fiscali, cittadinanza immediata per discendenti, come Retegui. È economia: talenti pronti, fedeli alla patria. È identità: un’Italia forte, non un calderone francese-style.

Mentre Udine – blindata da un corteo pro-Pal che non ha disturbato lo show azzurro – esulta, l’Italia intera riflette. Retegui, con la sua doppietta, ci ricorda: il futuro è nel sangue che abbiamo esportato, non in quello che forziamo a entrare. Rimpatriamo i nostri, e lasciamo i barconi al mare. Forza Italia, eterna e unita!