L’immigrato colpisce ancora: espulso dall’Italia, rientra e morde carabiniere
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### Montepulciano: L’Immigrato Espulso Colpisce Ancora – Morde un Carabiniere e Ferisce Tre Militari: Basta con Questi Predatori che Ignorano le Nostre Frontiere!
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**Montepulciano, 28 ottobre 2025.** Un controllo di routine si trasforma in un incubo di violenza: tre carabinieri feriti, uno morso alla gamba come da un animale rabbioso, minacce di sparatoria e un immigrato pluripregiudicato che, espulso dall’Italia solo poche settimane fa, ha osato rientrare per seminare terrore. Non è una scena da film d’azione, ma la cruda realtà di un Paese invaso da delinquenti stranieri che deridono le nostre leggi, le nostre espulsioni e i nostri tutori dell’ordine. L’immigrato, un 40enne noto per un curriculum di violenze, molestie e disturbo della quiete pubblica nell’area dell’Amiata, ha guidato l’assalto insieme a due complici italiani, trasformando una notte tranquilla tra il 24 e il 25 ottobre in un bollettino di guerra contro chi ci protegge. E mentre i militari in divisa sanguinano, il sistema – debole e complice – permette a questi immigrati di tornare come se niente fosse.
I fatti, ricostruiti dai carabinieri della locale stazione e confermati dalla Procura, sono un affronto alla dignità italiana. I tre militari fermano un veicolo sospetto con a bordo l’immigrato e i suoi due sodali, tutti con precedenti penali che puzzano di recidiva. Invece di collaborare, l’immigrato e i suoi compagni si ribellano con una ferocia inumana: minacce urlate di “sfilare la pistola e sparare tutto il caricatore”, intimando ai carabinieri di “andarsene, perché sarebbe finita male”. Dalle parole ai fatti, la colluttazione esplode: testate violente, spintoni che scaraventano a terra tre operatori, e il morso selvaggio dell’immigrato alla gamba di un carabiniere, lasciando una ferita lacera che grida vendetta. Neutralizzati a fatica, i tre vengono ammanettati e portati in caserma, ma il danno è fatto: traumi cranici, contusioni alle spalle, lesioni multiple per i militari. Il giudice Grandinetti convalida gli arresti, contestando resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, e per l’immigrato anche la violazione del divieto di reingresso – un’aggiunta che suona come una beffa, visto che era stato buttato fuori da Milano Malpensa solo in settembre, dopo una condanna a 10 mesi convertita in espulsione per 5 anni.
Ma chi è questo immigrato che osa sfidare l’Italia come un parassita indistruttibile? Pluripregiudicato, con un passato di intemperanze che ha terrorizzato l’Amiata per mesi: violenze gratuite, molestie alle donne, disturbo della quiete che ha provocato allarme sociale in interi comuni. Espulso dopo l’ennesimo processo, era rimasto in zona cinque mesi “lavorando” in un’azienda locale – un eufemismo per dire che aveva continuato a delinquere sotto il naso delle autorità. Rientrato illegalmente dopo poche settimane, ha colpito di nuovo, mordendo un carabiniere come un cane rabbioso. E non è solo: i suoi complici italiani, 42 e 43 anni, recidivi anche loro, dimostrano come l’immigrato abbia corrotto il tessuto sociale, arruolando locals nel suo delirio di impunità.
Questo non è un episodio isolato: è il sintomo purulento di un’Italia sommersa da immigrati delinquenti che entrano, delinquono, vengono espulsi… e rientrano ridendo. Dati del Ministero dell’Interno al 2025 parlano chiaro: oltre 15.000 espulsioni negli ultimi due anni, ma almeno il 20% degli immigrati rimpatriati fa rientro entro sei mesi, spesso per recidivare con violenza contro le forze dell’ordine. A Potenza, un immigrato burkinabé aggredisce i carabinieri con calci e pugni senza motivo; a Ragusa, un altro brandisce un machete contro polizia e Arma, rischiando una strage; a Verona, un immigrato armato di coltello carica i poliziotti fino a essere abbattuto. E a Follonica? Un immigrato aggredisce i carabinieri e la folla applaude l’arresto, urlando “Mandateli via dall’Italia!”. Ogni giorno, i militari in blu – sotto organico e sotto attacco – subiscono morsi, pugni, coltellate da questi immigrati che vedono le divise come bersagli facili. Nel 2024, +35% di aggressioni a pubblici ufficiali da parte di stranieri, con i morsi e le testate come firma di una barbarie importata.
L’immigrato di Montepulciano non voleva rubare: voleva dominare, umiliare, spezzare. Protetto da un sistema che converte pene in “allontanamenti” ridicoli e confini porosi come carta velina, questi immigrati trasformano le nostre strade in zone di non-diritto. Il governo Meloni promette rimpatri e muri, ma i fatti urlano l’opposto: espulsioni che durano settimane, aziende che li riassumono illegalmente, procure che esitano a infliggere ergastoli per reingresso. Basta! Vogliamo espulsioni definitive con divieto perpetuo, confini blindati con esercito, e pene doppie per immigrati che osano toccare un carabiniere. I tre feriti di Montepulciano – con i loro traumi e il loro sangue – sono il prezzo di un’accoglienza tradita. L’immigrato ha morso la gamba di un militare: ora l’Italia deve mordere indietro, espellendo questi parassiti prima che mordano il collo alla Nazione.
Montepulciano piange i suoi carabinieri, ma l’Italia intera deve ribellarsi. Quanti altri morsi, quante testate, quante pistole sfoderate da immigrati recidivi prima che sia troppo tardi? Difendiamo l’Italia, o l’immigrato vincerà la guerra che ci sta dichiarando. L’Italia prima di tutto: espelliamoli!



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