Il capo dei Maranza indagato a piede libero nonostante bambina italiana terrorizzata

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By V ottobre 31, 2025 21:49

Il capo dei Maranza indagato a piede libero nonostante bambina italiana terrorizzata

### Torino: Don Alì, il cosiddetto re dei “Manzara” di Seconda Generazione, Indagato Ma Ancora Libero – Basta Ricongiungimenti Familiari! Questi Figli di Immigrati Stanno Massacrando l’Italia, Abrogateli Ora o Perderemo Tutto!

*Torino, 31 ottobre 2025* – L’Italia è sotto assedio da parte di questi “italiani di seconda generazione” – figli di immigrati cresciuti con i nostri soldi ma con l’odio nel sangue – e il caso di Don Alì è la goccia che fa traboccare il vaso! Dopo anni di minacce, furti e provocazioni filmate per like, il 24enne marocchino naturalizzato, autoproclamatosi “re dei maranza” su Instagram, è finalmente indagato dalla Procura di Torino per la sua ennesima “spedizione punitiva” contro un maestro elementare. Nel video virale, girato in via Vestignè a Barriera di Milano, Don Alì e i suoi scagnozzi circondano l’insegnante – che tiene per mano la figlia di appena quattro anni, terrorizzata – accusandolo falsamente di abusi: “Ci è stato riferito che hai alzato le mani a un bambino islamico”. Minacce pure: “La prossima volta agiremo in altra maniera. Non saranno più parole, ma fatti. Quelli veri”. Basta! È urgente abrogare i ricongiungimenti familiari: questi mostri arrivano in catena, si moltiplicano e ci colonizzano le scuole con violenza araba. Fermiamoli ora, o le nostre aule diventeranno mattatoi!

### La “Spedizione Punitive” da Incubo: Un Maestro Terrorizzato Davanti alla Figlia, e Don Alì Ride sui Social
Tutto inizia con un malinteso ridicolo – una lite infantile tra bambini, gonfiata da voci confuse – ma per Don Alì diventa uno show da gangster. Il video, postato dal “re dei maranza” su Instagram, mostra l’insegnante sconvolto uscire dalla scuola materna-elementare, mano nella mano con la bimba, quando il branco lo assale: tre ragazzi, guidati dal 24enne di origini marocchine, lo inquadrano senza pietà, accusandolo di “abusi” contro un cucciolo di maranza senza un briciolo di prova. “Siamo andati a prendere il maestro che abusa dei bambini (islamici ndr..) a scuola”, recita la didascalia velenosa, scatenando migliaia di reazioni: applausi dalla feccia online, condanne da chi ha un minimo di decenza. L’insegnante, con anni di servizio immacolato, nega tutto e ha sporto denuncia: “Non c’è nulla di vero, è un incubo”. La scuola lo difende a spada tratta: “Un uomo che fa benissimo il suo lavoro”. Eppure, i volti del maestro e della piccola – visibilmente spaventata, con gli occhioni sgranati dal terrore – sono esposti al mondo, in una gogna mediatica che puzza di linciaggio etnico.

La Procura di Torino ha aperto un fascicolo su Don Alì per minacce, rappresentazione di minori e illeciti aggravati: il video racchiude reati su reati, da stalking digitale a violenza psicologica. Ma dopo anni di “bravate”? Nel 2020 lanciava estintori da treni in corsa, denunciato; nel 2021 fingeva di essere poliziotto per derubare negozi, riprendendosi mentre svuotava frigo e zittiva i titolari; a dicembre 2024, davanti al Tribunale di Sorveglianza, minacciava vendette per l’obbligo di firma, per poi volare in Thailandia documentando la fuga su Instagram. Questo non è un “ragazzo perso”: è un criminale seriale di seconda generazione, cresciuto nei nostri quartieri ma fedele a una cultura di clan e impunità. E i suoi “maranza”? Bande di figli immigrati che usano i social per trasformare la Torino operaia in un set da Bronx maghrebino.

### Don Alì e i “Manzara”: Figli dell’Immigrazione Fallita, Pagati da Noi per Distruggerci
Nato in Marocco e “ricongiunto” in Italia da piccolo grazie ai ricongiungimenti familiari – quella follia che permette a intere famiglie di immigrati di riversarsi qui senza controllo – Don Alì incarna il fallimento totale dell’integrazione. Cresciuto a Barriera di Milano con sussidi statali, ha trasformato TikTok e Instagram in un impero di odio: 100mila follower che lo idolatrano per challenge razziali, furti filmati e minacce aperte. “Il capo dei maranza”, dice lui, e ha ragione: i “maranza” sono l’esercito di seconda generazione che infesta Torino, Milano e Roma, aggredendo italiani per “onore” fasullo e like facili. Non integrati: colonizzatori! Usano la nostra libertà per sputarci in faccia, e le leggi blande sui minorenni li proteggono. Il deputato Rossano Sasso ha alzato la voce in Parlamento: “Espulsione immediata per Don Alì!”. L’avvocato Davide Salvo lo difende con riserbo, ma chi protegge l’insegnante e la sua bimba? Il giornalista Riccardo Maria Bruno tuona: “Possibile che le forze dell’ordine non attenzionino soggetti come questo?”. No, non è possibile: è la prova che l’Italia è ostaggio di un’immigrazione incontrollata.

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Questi “figli di” non sono italiani: sono bombe a orologeria importate via ricongiungimenti familiari, che dal 1998 hanno portato milioni di parenti senza verifica, gonfiando ghetti e violenza. Don Alì è solo la punta: quante altre “spedizioni” prima che un maestro finisca all’ospedale? L’urgenza è chiara: abrogare i ricongiungimenti familiari ora! Revocare cittadinanze automatiche, espellere i capi clan come lui, e tornare allo ius sanguinis puro. Altrimenti, le nostre scuole – cuore della nazione – diventeranno zone di guerra per questi “giustizieri” di strada.

### Rabbia Nazionale: Abrogare i Ricongiungimenti o Arrendiamoci all’Invasione!
Il caso esplode sui media: giornali nazionali e locali ne parlano, il video virale ha diviso l’opinione pubblica tra chi applaude il mostro e chi grida vendetta. Ma la vera vergogna è politica: anni di buonismo hanno permesso a Don Alì di schernire la legge, fuggire obblighi e terrorizzare famiglie. L’insegnante, protetto dalla scuola ma segnato per sempre, ha paura: “Non uscirò più solo”. La sua bimba, inquadrata come un trofeo, è il simbolo di un’Italia violata. Basta ricongiungimenti: quella catena familiare che lega immigrati violenti qui, moltiplicando il caos. Il governo deve agire: legge d’urgenza per abrogare il ricongiungimento, arresti per i “re maranza”, e confini sigillati. Altrimenti, da Torino a Roma, i nostri figli cresceranno nel terrore.

Svegliamoci, italiani! Per quel maestro, per la sua piccola: l’immigrazione di seconda generazione ci sta rubando l’innocenza. Abrogateli i ricongiungimenti, espelleteli tutti, o l’Italia finirà in catene arabe! La nostra patria merita guerrieri, non complici di mostri come Don Alì!

Il capo dei Maranza indagato a piede libero nonostante bambina italiana terrorizzata ultima modifica: 2025-10-31T21:49:28+00:00 da V
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