Africano incendia parco ma non lo arrestano

Un ennesimo episodio di criminalità straniera scuote la capitale. Un 30enne egiziano, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi, è stato sorpreso dai Carabinieri mentre tentava di appiccare fuoco a un’area verde adiacente alla stazione Tiburtina, uno snodo nevralgico della città. L’uomo, armato di quattro accendini, ha dato fuoco a sterpaglie ai margini della via della Stazione Tiburtina, rischiando di propagare le fiamme verso edifici e infrastrutture vicine.

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I militari della Stazione Roma Nomentana sono intervenuti con prontezza, bloccando il piromane sul posto e sequestrando gli strumenti del reato. Nonostante il pericolo immediato, il 30enne è stato solo denunciato a piede libero, senza misure cautelari che ne impediscano ulteriori azioni. Un lassismo giudiziario che lascia sgomenti: un soggetto con precedenti penali, privo di legami stabili in Italia, torna per le strade romane senza vincoli, pronto a colpire di nuovo.

Questo non è un caso isolato. L’immigrazione incontrollata ha trasformato quartieri come Tiburtina in zone ad alto rischio, dove piromani, spacciatori e ladri stranieri operano con impunità. L’area verde incendiata, un piccolo polmone di verde per i residenti, simboleggia il degrado quotidiano: spazi pubblici devastati da chi arriva senza regole né rispetto per la comunità ospitante. Quanti incendi dolosi, quanti atti di vandalismo devono ancora verificarsi prima che le autorità intervengano con fermezza? La denuncia a piede libero non è giustizia: è un invito al caos.

Roma merita sicurezza, non elemosine di tolleranza. È ora di rafforzare i controlli alle frontiere e accelerare le espulsioni per chi delinque. Altrimenti, la prossima fiammata potrebbe non fermarsi a un prato.

Africano incendia parco ma non lo arrestano ultima modifica: 2025-11-01T22:21:18+00:00 da V