Marocchino esige di violentare mamma e figlia alla stazione

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By V novembre 1, 2025 14:52

Marocchino esige di violentare mamma e figlia alla stazione

# Molesta due turiste in stazione mostrando le parti intime: poi aggredisce i poliziotti, finisce in manette

**Un marocchino di 28 anni, con permesso spagnolo, semina il panico alla stazione di Como San Giovanni. Madre e figlia romene, armate solo di spray al peperoncino, si difendono dall’assalitore ubriaco. Arresto per resistenza a pubblico ufficiale e denunce per atti osceni**

*Como, 1 novembre 2025* – La notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre si è trasformata in un incubo per due turiste romene alla stazione di Como San Giovanni. Un 28enne marocchino, in evidente stato di ebbrezza, ha avvicinato prepotentemente la più giovane delle due, esponendo le parti intime e tentando un contatto fisico non consensuale. La reazione immediata della madre ha evitato il peggio, ma l’aggressore non si è fermato lì: ha poi opposto una feroce resistenza agli agenti di polizia, colpendoli e prolungando la sua condotta violenta per ore. Risultato: arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, più denunce per atti osceni e manifesta ubriachezza. L’ufficio Immigrazione è già al lavoro per un’espulsione definitiva.

L’episodio, avvenuto verso le 22.30 di Halloween, è l’ennesimo segnale di un degrado che preoccupa i pendolari e i residenti della zona. La stazione di Como San Giovanni, snodo nevralgico per i collegamenti con Milano e il Canton Ticino, è da tempo teatro di episodi di microcriminalità, spesso legati a soggetti immigrati irregolari o in transito. Questa volta, la vittima è stata una famiglia in vacanza: una madre di 53 anni e la figlia di 23, entrambe residenti a Roma, in attesa di un autobus notturno per rientrare nella Capitale dopo un weekend sul lago.

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### L’aggressione: da una lite a un gesto osceno

Tutto è iniziato con una lite animata tra il marocchino e un suo connazionale, forse per futili motivi legati all’alcol. L’uomo, identificato come M.A., 28 anni, titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità spagnole, si è poi spostato verso le due donne sedute sulla panchina del piazzale. Secondo il racconto delle vittime, reso alla polizia, l’aggressore si è avvicinato barcollando, con gli occhi iniettati di sangue dall’ubriachezza, e ha iniziato a molestare la giovane romena. In un gesto scioccante, ha abbassato i pantaloni esponendo le parti intime e ha tentato di toccarla, ignorando le urla di richiamo della madre.

“È stato terrificante, come un incubo – ha raccontato la 53enne ai poliziotti, ancora tremante – Mia figlia stava lì, innocente, e quell’uomo… non voglio nemmeno ripensarci”. La reazione della donna è stata fulminea: estratto dallo zaino uno spray urticante legale, acquistato per precauzione durante i viaggi, ha spruzzato il getto irritante sul volto dell’assalitore. Il marocchino è crollato a terra urlando dal dolore, con gli occhi lacrimanti e la pelle in fiamme, desistenza che ha probabilmente evitato conseguenze più gravi per la 23enne. “Grazie a Dio ce l’avevo con me – ha aggiunto la madre – Altrimenti chissà cosa sarebbe successo in quella stazione deserta”.

### La furia contro la polizia: due ore di caos in Questura

La chiamata al 112 è partita immediatamente dalle due turiste, che hanno descritto la scena con voce spezzata. Una volante della Polizia di Stato di Como è arrivata sul posto in pochi minuti, trovando l’uomo steso sul marciapiede, non più aggressivo verso le vittime ma in preda a un’agitazione incontrollabile. Gridava insulti in arabo e italiano, scalciando contro il suolo e chiunque gli si avvicinasse. Gli agenti hanno tentato di calmarlo e caricarlo sull’auto di servizio per portarlo in Questura, ma M.A. ha reagito con violenza inaudita: pugni, calci e strattoni contro i poliziotti, che hanno dovuto ricorrere a tecniche di contenimento per evitare infortuni.

Trasportato in Questura, il 28enne non ha accennato a placarsi. Per circa due ore ha resistito alle procedure di identificazione, dimenandosi e minacciando gli operatori, costringendo il personale a interventi multipli. Solo verso l’1.30, esausto e ancora sotto l’effetto dell’alcol, è stato possibile completare i rilievi anagrafici. Emerse che M.A. era già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati, tra cui disturbo della quiete pubblica, e che il suo soggiorno in Italia era precario nonostante il documento spagnolo.

### Arresto e conseguenze: l’ombra dell’espulsione

Al termine delle formalità, il marocchino è stato arrestato in flagranza per i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, contestati con aggravanti per il contesto e la pericolosità. Parallelamente, è stato denunciato in stato di libertà per atti osceni in luogo pubblico – punibili con la reclusione fino a tre anni – e per manifesta ubriachezza, che aggrava il quadro penale. Le due romene, assistite da una psicologa della Questura, hanno formalizzato la denuncia e sono ripartite per Roma con un mezzo successivo, sotto scorta fino al confine regionale.

L’ufficio Immigrazione della Polizia di Stato di Como ha già avviato le pratiche per un provvedimento amministrativo espulsivo: nonostante il titolo spagnolo, che gli permetteva la libera circolazione nell’UE, le autorità italiane valuteranno la revoca per motivi di ordine pubblico. “Non possiamo tollerare che chi beneficia della nostra ospitalità si comporti così – ha commentato il questore di Como, dott. Giovanni Rossi – Stiamo rafforzando i controlli nelle stazioni, ma serve una collaborazione europea più stringente sui flussi irregolari”.

### Un campanello d’allarme per la sicurezza urbana

L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle stazioni lombarde, dove il mix di turisti, pendolari e soggetti emarginati crea un terreno fertile per la devianza. Como, con i suoi milioni di visitatori annui attratti dal lago e dalle Prealpi, non può permettersi di diventare sinonimo di pericolo notturno. Le associazioni dei commercianti e i comitati di quartiere chiedono telecamere aggiuntive e pattuglie miste con la Polizia Locale. “Madre e figlia coraggiose, ma quante altre donne dovranno difendersi da sole? – si domanda un portavoce del Comitato Sicurezza Como – È ora di dire basta all’impunità”.

Mentre M.A. attende il processo, fissato per i prossimi giorni, la stazione di Como San Giovanni riprende la sua routine. Ma l’eco delle urla di quella notte resta, un monito crudele: la vacanza può trasformarsi in terrore in un istante, e la difesa del pudore diventa una battaglia quotidiana. Le autorità promettono vigilanza, ma la domanda è: basterà? NO.

Marocchino esige di violentare mamma e figlia alla stazione ultima modifica: 2025-11-01T14:52:11+00:00 da V
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