Immigrato seminudo vuole stuprarla in strada: “Rivoglio indietro la mia sicurezza”

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By V novembre 3, 2025 11:21

Immigrato seminudo vuole stuprarla in strada: “Rivoglio indietro la mia sicurezza”

### Ombra su Bitonto: la paura che spegne i sogni di una ragazza. “Voglio la mia città sicura, non questo orrore”

**Bitonto, 3 novembre 2025** – Il crepuscolo di una sera qualunque si trasforma in un incubo vivido, un’ombra che striscia tra i vicoli familiari di Bitonto, una di quelle perle del barese che custodiscono storie di luce e tradizione. Ma una giovane donna ha visto il suo mondo frantumarsi in pochi, eterni metri di terrore. Seguita, importunata, violata da uno spettacolo di volgare depravazione: un immigrato, descritto come mulatto, alto e magro, ha deciso che il suo desiderio malato valesse più della dignità di una passante innocente.

Immaginate la scena: le strade di Bitonto, con i loro sampietrini lucidi di umidità autunnale, i balconi fioriti che sussurrano promesse di normalità. Lei, una ragazza del posto – il suo nome è custodito dalla privacy, ma il suo dolore riecheggia come un grido collettivo – sta tornando a casa dopo una giornata qualunque. Forse pensa al cena con la famiglia, o a un messaggio sul telefono che la fa sorridere. Ma alle sue spalle, un’ombra si materializza. L’immigrato la segue per alcuni metri, i passi che echeggiano come un predatore in agguato. Lei accelera, il cuore che martella nel petto, un istinto primordiale che urla “scappa”. Ma lui non desiste. Non vede ricambiati i suoi sguardi insistenti, le sue attenzioni predatorie? Non importa. Decide di avvicinarsi, di violare ogni confine umano. Con un gesto deliberato, volgare, si slaccia i pantaloni e espone le sue parti intime, un’esibizione oscena che trasforma una via pubblica in un palcoscenico di orrore.

“Mi sentivo come se il mondo mi crollasse addosso”, racconta la vittima ai microfoni de *La Gazzetta del Mezzogiorno*, la voce rotta da un singhiozzo trattenuto. “Io amo la mia Bitonto, questa terra che mi ha cresciuta con i suoi odori di ulivi e mare. Voglio sentirmi sicura di poter tornare a casa senza sentirmi violata dalla vista di uno spettacolo orrido e volgare. Come posso fidarmi ora delle ombre che si allungano al tramonto? Come posso camminare serena, sapendo che un mostro può nascondersi dietro l’angolo?”

Le parole di questa coraggiosa giovane, riportate in un post virale su X da Francesca Totolo, hanno acceso un dibattito furioso sui social. In poche ore, migliaia di condivisioni, commenti indignati e appelli alla sicurezza: “Basta con questa impunità!”, “Bitonto non è terra di conquista per i depravati stranieri!”. La denuncia è stata sporta immediatamente presso la Questura di Bari, sezione di Bitonto. Gli agenti, con la solita efficienza mista a quel senso di urgenza che solo un caso del genere sa evocare, hanno identificato e fermato l’uomo in questione. Alto, magro, di carnagione mulatta: la descrizione della vittima ha combaciato alla perfezione con un sospetto già noto alle forze dell’ordine per comportamenti molesti. Denunciato per atti osceni in luogo pubblico e molestie, ora attende il processo. Ma la giustizia, ahimè, è un labirinto lento, e nel frattempo il veleno dell’ansia si diffonde come nebbia tra le donne di Bitonto.

Non è un caso isolato, questo. Bitonto, con i suoi 24mila abitanti stretti in un abbraccio di pietra bianca e verde uliveto, sta vivendo un’onda montante di episodi che minano la serenità quotidiana.

Immigrato seminudo vuole stuprarla in strada: “Rivoglio indietro la mia sicurezza” ultima modifica: 2025-11-03T11:21:08+00:00 da V
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