«Ti salvo io»: accoglie in casa spacciatore africano e lui la massacra a botte

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By V novembre 4, 2025 19:17

«Ti salvo io»: accoglie in casa spacciatore africano e lui la massacra a botte

Il buonismo è una patologia mentale.

### Il Buonismo Assassino: «Ti Salvo Io», Lei lo Accoglie e lo Coccola, Lui la Riduce in Poltiglia con Mattarello e Mazza. Basta con Questo Virus che Uccide l’Italia!

**Grosseto, 4 novembre 2025** – Svegliatevi, italiani! Il “buonismo” è un veleno letale che sta massacrando le nostre donne, le nostre famiglie, la nostra nazione intera. È un virus ideologico, contagioso e mortale, che infetta le menti deboli con demenziali sogni di redenzione facile e accoglienza cieca, lasciando dietro di sé solo sangue, lividi e condanne tardive. L’ennesima tragedia consumata a Grosseto grida vendetta: una donna generosa, piena di quella stupida pietà che ci hanno ficcato in gola da anni, apre le porte di casa a un immigrato straniero, lo nutre, lo consiglia, gli trova persino un lavoro per strapparlo alla droga e allo spaccio. E lui? La ricambia con un incubo di botte, minacce di morte e violenze da far rabbrividire. Tre anni di galera per lui, un’eternità di terrore per lei. Ma chi pagherà il prezzo vero? L’Italia, soffocata da questo delirio di misericordia armata!

Immaginate la scena, cari connazionali: lei, una donna del Sud Toscana, cuore d’oro avvelenato dal catechismo buonista, vede in questo trentenne straniero – un relitto umano che vegetava in un capannone abbandonato, dedito allo spaccio come unica “fonte di reddito” – non un pericolo ambulante, ma una “possibilità di riscatto”. Gli dice: “Smetti con quella merda di droga, cercati un mestiere vero!”. Gli procura un impiego in campagna, lo ospita in casa sua anche durante i domiciliari dopo un arresto per stupefacenti. Lo coccola, lo sprona, lo perdona. Perché? Perché il virus del buonismo ci ha insegnato che “tutti meritano una seconda chance”, che l’immigrato è sempre vittima, mai carnefice. Che accogliere è un dovere sacro, anche se significa spalancare le porte del tuo letto a un lupo.

Ma la realtà è un pugno in faccia, letterale. La convivenza si trasforma in un inferno dantesco: insulti, urla, spintoni. Lui difende il suo “lavoro” da spacciatore come un trofeo, lei lo supplica di cambiare. Promesse tradite, una dopo l’altra. Poi, novembre 2024: lei gli annuncia il posto in agricoltura, l’occasione d’oro. Lui impazzisce. Parole pesanti, poi le mani. Lei tace, per paura. Nessuna denuncia, solo silenzio complice del sistema che le ha insegnato a “capire” il mostro invece di denunciarlo.

E non finisce lì, oh no! Dopo un altro arresto per droga, lei corre in carcere a trovarlo, come una crocerossina del masochismo. Uscito, tornano a convivere. E con loro, le violenze. Un giorno, afferra un mattarello – sì, quel coso innocuo da cucina – e la colpisce alle gambe mentre lei fugge in camera da letto. Lei? Ancora niente polizia. Poi lui sparisce, ma rientra scavalcando una finestra, come un ladro nella notte. “Non esci più”, le sibila, impedendole persino la spesa. Liti infinite. Una sera, torna con un motorino pagato da un “cliente con la droga” e impugna una mazza da baseball, pronto a sfasciarle la testa. Le botte riprendono: una bottiglia di vetro si rompe nella colluttazione, e lui gliela sbatte in faccia urlando: “Se non la fai finita ti ammazzo!”. Lei, prigioniera nel suo stesso nido di “solidarietà”, sopporta. Fino a maggio, quando lo trova accanto al letto come un incubo vivente. Basta: chiama il 112. I carabinieri arrivano, lo arrestano per maltrattamenti. Finalmente!

Il tribunale di Grosseto, presieduto dal giudice Giuseppe Coniglio, non ha avuto dubbi: condanna a tre anni di reclusione con rito abbreviato per maltrattamenti e lesioni. Il pm Giampaolo Melchionna ne aveva chiesti tre e quattro mesi. L’uomo, difeso dall’avvocata Sabrina Pollini, ha ascoltato la sentenza in aula. La vittima? Non si è neppure costituita parte civile. Voleva solo “finire quel capitolo”. Che eroismo tragico! Che assurdità del nostro tempo!

Questo non è un caso isolato, è il sintomo purulento di un’Italia infettata dal virus buonista. Quante donne devono ancora morire di “redenzione”? Quante case diventare mattatoi per l’illusione di salvare anime perse? Il buonismo uccide: uccide spingendoci ad accogliere senza filtri, senza controlli, senza istinto di sopravvivenza. Immigrati con curriculum da spacciatori, violenti cronici, diventano “progetti di integrazione” nelle nostre cucine, e finiscono per spezzarci le ossa. E lo Stato? Doveva proteggerci, invece ci ha vaccinato con propaganda: “Accogliete, integrate, perdonate!”. Risultato? Donne massacrate, famiglie distrutte, e una condanna blanda che sa di presa in giro – tre anni per un tentato omicidio a colpi di mattarello!

Basta! È ora di estirpare questo cancro. Niente più “ti salvo io” per predatori travestiti da vittime. Controlli ferrei sugli immigrati, espulsioni immediate per chi tocca un capello alle nostre donne, e un messaggio chiaro: l’Italia non è un ospizio per delinquenti. Donne italiane, smettetela di fare le martiri! Cittadini, alzate la voce prima che sia troppo tardi. Il virus buonista ci sta uccidendo uno schiaffo alla volta. Se non reagiamo ora, domani sarà il vostro letto a diventare una trappola mortale. Svegliamoci, o periremo tutti!

«Ti salvo io»: accoglie in casa spacciatore africano e lui la massacra a botte ultima modifica: 2025-11-04T19:17:53+00:00 da V
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By V novembre 4, 2025 19:17
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell novembre 4, 20:13

    Essere di sinistra è indice di malattia mentale e ogni volta è così… se la signora avesse fatto la gattara o fosse andata a fare Volontariato in una casa per anziani o all’ospedale la sua Generosità sarebbe stata encomiabile, invece ha sbagliato tutto e non commento ulteriormente perchè si è punita da sola…

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