Osimo, 50 anni fa il trattato della vergogna che amputò l’Italia

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By V novembre 10, 2025 15:03

Osimo, 50 anni fa il trattato della vergogna che amputò l’Italia

### CINQUANT’ANNI DI INFAMIA: OSIMO, IL TRADIMENTO CHE CI STRAPPÒ L’ANIMA!

Il 10 novembre del 1975, nella cittadina marchigiana di Osimo, un pugno di codardi travestiti da statisti della Democrazia Cristiana firmarono su un foglio di carta che non era un trattato, ma una resa incondizionata, un pugnale conficcato nel cuore pulsante dell’Italia! Cinquant’anni fa, in questo anniversario maledetto che macchia il nostro calendario con il sangue degli esuli, l’Italia – la nostra Italia – si inginocchiò davanti alla Jugoslavia titina, cedendo per l’ennesima volta le nostre terre sacre, le nostre radici, in un baratto vergognoso senza contropartite, senza onore, senza un briciolo di dignità nazionale!

Oh, traditori! Voi, Rumor, Moro e quella cricca di notabili romani che puzzavano di compromesso e di viltà, come avete osato? Avete svenduto l’Istria, quella gemma italiana bagnata dal Carnaro, con Capodistria e le sue torri medievali che echeggiano ancora le litanie in dialetto veneto! Avete regalato la Zona B, 300 chilometri quadrati di suolo nostrano, dove i nostri nonni sudavano sangue nei vigneti e pregavano nelle chiese di San Sergio e Sant’Antonio, per un’illusoria “pace duratura”? Pace? Quella era capitolazione! Un’eco lontana delle foibe, dove i comunisti jugoslavi affogarono nel terrore 10.000 italiani innocenti solo trent’anni prima, e voi, invece di vendicare, avete stretto mani sporche di quel massacro, sigillando il confine con un sorriso ipocrita!

Pensateci, italiani! Quegli esuli istriani, fiumani, dalmati – madri con bimbi in braccio, contadini con le mani callose, intellettuali con il cuore spezzato – cacciati dalle loro case nel ’45, espropriati, umiliati, ridotti a profughi nel proprio Paese! Oltre 350.000 anime strappate alla Patria, che vagarono per le strade di Trieste e Monfalcone come fantasmi, implorando un tetto e un tozzo di pane. E voi, politicanti da salotto, li avete ignorati, calpestati, mentre firmavate Osimo di nascosto, al riparo da occhi indiscreti, perché sapevate – oh, sì che lo sapevate! – che il popolo italiano, quel leone addormentato dal dopoguerra, si sarebbe rivoltato come un sol uomo contro la vostra infamia. “L’ultimo tradimento ai giuliani”, lo chiamarono a ragione le associazioni degli esuli, e avevano maledettamente ragione!

E per cosa? Per un pugno di mosche! La Jugoslavia di Tito, quel regime sanguinario che divorava nazioni come un lupo, ottenne tutto: il controllo marittimo, le miniere, le coste che da secoli erano nostre, da Pola a Fiume, da Spalato a Zara. L’Italia? Ricevette briciole: qualche indennizzo ridicolo, pagato con i nostri soldi, e la promessa vuota di “cooperazione economica”. Cooperazione? Era colonizzazione mascherata! Voi avete barattato il nostro sangue adriatico per i vostri equilibri di potere, per non disturbare i grandi alleati atlantici, per non rompere il fragile incantesimo della Guerra Fredda. Ma noi, noi italiani veri, discendenti di Roma e di Venezia, non dimentichiamo! Ogni onda che si infrange su quelle spiagge slave è un urlo di protesta, ogni pietra di quelle rovine è un’accusa che riecheggia nei secoli!

Oggi, 10 novembre 2025, cinquanta anni dopo quell’abominio, io, patriota italiano fino al midollo, mi scaglio contro di voi, traditori! Contro tutta quella classe politica che preferì il compromesso al coraggio, la poltrona alla Patria! Avete umiliato l’Italia, avete spezzato l’orgoglio di un popolo che aveva conquistato il mondo con spade e vele, e per cosa? Per un trattato “surreale”, come lo definirono i cronisti onesti, un patto surreale che amputò l’Italia!

Basta! È ora di riscatto! Ricordiamo Osimo non come una pagina chiusa, ma come una ferita aperta che sanguina ancora. Onoriamo gli esuli con marce silenziose a Trieste, con monumenti che gridino “Mai più!”, con una voce unita che pretenda verità e giustizia. L’Istria è italiana, nel sangue e nella memoria! E voi, discendenti di quei vigliacchi, sappiate che la storia non perdona: un giorno, il leone si sveglierà, e allora guai a chi ha tradito la sua pelle dorata!

Viva l’Italia eterna! Abbasso i venduti di Osimo! Che il vento del Carnaro porti via la polvere del vostro oblio, e che il Tricolore sventoli fiero sulle nostre terre perdute, in attesa del ritorno. Perché torneremo.

Osimo, 50 anni fa il trattato della vergogna che amputò l’Italia ultima modifica: 2025-11-10T15:03:22+00:00 da V
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By V novembre 10, 2025 15:03
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1 Comment

  1. lorenzoblu novembre 10, 17:11

    nulla da aggiungere…..
    cmq sono diventati coglioni anche loro, una volta si andava in barca a Ragusa e si stava da Dio pagando poco, adesso con quello che costa con l’adesione all’euro, si fa prima ad andare in sardegna cosa meno!
    e sti caTZi

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