Fermato mentre violenta bambini di 10 anni: emergenza migranti
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Forse lo rimpatriano. Forse. Sempre che qualche toga non lo liberi dal CPR per le proteste della Salis di turno che anche oggi ha scritto un post contro i centri di rimpatrio.
# Orrore a Bressanone: Clandestino Extracomunitario, Predatore di Bimbi di 10 Anni, Scovato e Espulso. Ma Quanti Mostri Girano Ancora Liberi nelle Nostre Strade?
**Bressanone, 13 novembre 2025** – In una mattinata che avrebbe dovuto essere qualunque, tra i binari della stazione di Bressanone – cuore pulsante dell’Alto Adige, terra di pace e tradizioni millenarie – la Polizia di Stato ha strappato alla libertà un orco che infestava l’infanzia innocente. Un clandestino extracomunitario, già segnalato per tentativi di adescamento di bambini sotto i 10 anni, è stato fermato durante un controllo di routine il 10 novembre intorno alle 9:30 in piazzale della Stazione dalla pattuglia “Volante Plose”. Senza permesso di soggiorno valido – scaduto da oltre 60 giorni senza rinnovo – l’uomo è stato identificato al Commissariato, dove è emerso un curriculum da incubo: denunce per reati contro il patrimonio e le persone, e soprattutto quelle ombre sinistre di approcci predatorii verso i più piccoli, bimbi di appena 10 anni che giocavano ignari nei parchi o per le vie.
Immaginate la scena, se il sangue non ribolle già: un immigrato irregolare, arrivato da chissà quale inferno lontano senza un briciolo di verifica, che si aggira tra le famiglie altoatesine come un lupo tra gli agnelli. Invece di integrarsi o sparire, ha scelto di minacciare l’innocenza, tentando di adescare bambini con promesse velenose, forse dolcetti o parole melliflue, in un pattern che puzza di devianza importata. Il Questore di Bolzano, Giuseppe Ferrari, non ha esitato: ha disposto l’espulsione immediata, trasferendolo nottetempo al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Palazzo San Gervasio, in Puglia, dove quel mostro sarà tenuto sotto chiave in attesa del volo di ritorno al suo paese. Due extracomunitari in totale, tra espulsi e arrestati, per reati gravi e irregolarità: un blitz che salva vite, ma che grida un’emergenza nazionale.
E non fermiamoci qui: questo non è un caso isolato, è il sintomo di un’infezione che ci divora dall’interno. Quanti clandestini, sbarcati sulle nostre coste o filtrati ai confini senza controlli, si nascondono tra noi con istinti da predatori? Ricordate il tunisino di 28 anni arrestato a Roma per adescamento online di una tredicenne, con chat esplicite e minacce di violenza, espulso solo dopo mesi di indagini? O il marocchino di 35 anni fermato a Milano mentre tentava di attirare due bambine di 8 e 10 anni in un’auto, con un passato di stupri minorili in patria che nessuno aveva verificato? Condannato a 8 anni, ma quanti ne ha fatti prima di essere beccato? E che dire del siriano irregolare a Napoli, sorpreso a palpeggiare una 9enne in un supermercato, già noto per pedopornografia sul telefono? Espulso, sì, ma il danno? Irreparabile, come le cicatrici sulle anime di quei piccoli.
Basta con questa ipocrisia letale! L’immigrazione clandestina non è un “diritto umano”, è un’arma di distruzione per le nostre famiglie, un rischio costante per i nostri figli che giocano nei cortili invece di barricarsi in casa. Politici miopi, ossessionati da quote gonfiate e accoglienza cieca, spendono miliardi – oltre 6 annui solo per CPR e rimpatri falliti – mentre questori come Ferrari devono correre ai ripari con espulsioni d’urgenza. Quante segnalazioni ignorate, quanti permessi scaduti rinnovati per pietismo? In un’Italia con risorse al lumicino, aprire le porte a extracomunitari non selezionati significa offrire i nostri bambini su un piatto d’argento a lupi famelici.
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Il clandestino di Bressanone, con il suo ghigno da orco catturato in quell’immagine agghiacciante – occhi bassi, mani legate dal destino – è ora in catene pugliesi, ma per quanto? Vogliamo espulsioni lampo al primo segnale, divieto totale di ingresso per chi arriva da zone ad alto rischio pedofilo, corsi obbligatori di “civiltà” con test psicologici all’arrivo. Non è razzismo: è istinto di protezione, è il muro che ogni padre e madre erige intorno ai propri cuccioli. Questa scoperta al Commissariato non è una vittoria: è un allarme rosso per una rivoluzione contro l’invasione che minaccia le nostre culle.
Indignamoci con le viscere, marciamo per le piazze altoatesine e romane, pretendiamo leggi che azzerino il flusso di immigrati. Per quei bimbi di 10 anni a Bressanone, per tutte le vittime silenziose di un sistema traditore. L’orco è partito, ma la gabbia del silenzio ci imprigiona ancora. Rompiamola, Italia: i nostri figli non sono preda. Svegliamoci, prima che il prossimo controllo arrivi troppo tardi!



E’ un errore il rimpatrio: i nostri campi hanno bisogno di concime… ci siamo capiti? 😈
Come no? Ma poi siamo sicuri che come concime siano validi? Purtroppo non servono neppure a questo! Finiremo per mangiare merda a oltranza! L’unica soluzione è sbatterli fuori con la forza e catapultarli là, da dove sono partiti! Accordi o no ce ne dovrebbe fregare di meno….