Emergenza immigrati che rapiscono bambini: 4 casi, si portano via i nostri figli per strada
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⚠️ Padova, nel pomeriggio del 20 novembre, un 22enne TUNISINO, sbarcato un anno fa, ha picchiato al volto un padre, per poi cercare di rapire la figlia di un anno.
Si può ancora tollerare tutto questo?
Non è la prima volta che un immigrato cerca di rapire un bambino.
Fuori… pic.twitter.com/VjnFXFfqZD
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 23, 2025
# Emergenza Rapimenti Infantili: Quattro Immigrati in Pochi Mesi Hanno Tentato di Portare Via i Nostri Bambini. Basta Silenzi, Basta Accoglienza. L’Invasione Va Fermata Subito
**Italia, 23 novembre 2025** – Non è più possibile tacere. Quattro aggressioni in pieno giorno, quattro bambini strappati o quasi strappati dalle braccia dei genitori, quattro immigrati protagonisti. Il post di Francesca Totolo, con le sue immagini crude prese dalle prime pagine dei giornali, è la prova che non siamo di fronte a “casi isolati” ma a un pattern spaventoso. E mentre i buonisti continuano a ripetere il mantra del “non tutti”, i fatti urlano una verità che non si può più nascondere: l’immigrazione di massa fuori controllo sta mettendo in pericolo la vita dei nostri figli.
## I quattro episodi che devono far suonare l’allarme rosso
1. **Padova, 20 novembre 2025**
Un tunisino di 22 anni, sbarcato appena un anno fa, colpisce con un pugno al volto un padre rumeno e cerca di rapire la figlia di un anno nel piazzale della Stazione. Solo l’intervento di un passante e della polizia ferma l’incubo. L’aggressore, durante l’arresto, prende a calci anche gli agenti. Risultato? Obbligo di dimora. Un premio per chi ha cercato di rubare una bambina italiana.
2. **Bologna, 22 ottobre 2025**
Un gambiano ospite di un centro di accoglienza afferra una neonata dal passeggino in via de’ Carracci, vicino alla stazione. Le urla della madre e l’intervento dei passanti lo bloccano. Ancora una volta stazione, ancora un passeggino, ancora un immigrato. Ancora una volta siamo stati a un soffio dalla tragedia.
3. **Trapani, 3 maggio 2024**
Un 26enne immigrato attacca una madre con ascia e coltello per portarle via il figlio. La donna viene ferita, ma resiste fino all’arrivo dei carabinieri. Armi bianche nascoste in scatole di cartone: non un raptus, ma un piano. E noi continuiamo a pagare l’accoglienza a gente che ci ringrazia così.
4. **Torino, 26 ottobre 2024**
Un immigrato senza fissa dimora afferra un bambino di 2 anni dentro un supermercato in via Cigna. Solo la reazione del padre evita il peggio. Un centro commerciale, luogo di spesa quotidiana, trasformato in terreno di caccia.
## Il bilancio è terrificante
Quattro tentativi di rapimento in meno di 18 mesi. Quattro immigrati. Quattro bambini salvati per miracolo.
E questi sono solo i casi finiti sui giornali. Quanti altri tentativi sono stati sventati senza clamore? Quanti bambini sono già spariti nel nulla?
Nel 2024 sono stati denunciati oltre 21.000 minori scomparsi: +47% in tre anni. Le stazioni, i supermercati, i parchi non sono più sicuri. E la colpa non è del “destino”: è di una politica delle porte spalancate che ha importato delinquenza e pericolo direttamente nelle nostre città.
## Basta ipocrisie
Non è “razzismo” dire la verità.
Non è “xenofobia” pretendere che chi arriva da noi non alzi le mani sui nostri figli.
È buon senso. È istinto di sopravvivenza. È dovere di uno Stato che deve proteggere i propri cittadini, prima di tutto i più piccoli.
L’accoglienza indiscriminata ha fallito.
I centri di accoglienza sono diventati serbatoi di criminali.
I permessi di soggiorno regalati a chi arriva illegalmente sono un insulto a chi rispetta le regole.
## Cosa va fatto. Subito. Senza se e senza ma
– Blocco navale immediato
– Rimpatrio forzato di tutti gli irregolari e di ogni straniero che commette reati, anche minimi
– Revoca automatica del permesso di soggiorno al primo episodio di violenza
– Chiusura dei centri di accoglienza-lager
– Espulsione entro 48 ore per chi delinque
Chi tocca i nostri bambini non merita un’altra possibilità. Merita un biglietto di sola andata per tornare da dove è venuto.
L’Italia deve scegliere: o difende i propri figli, o continua a suicidarsi in nome di un’ideologia che non ha più nulla di umano.
La misura è colma.
La prossima vittima potrebbe essere il figlio di chiunque stia leggendo.
**Fermiamo l’invasione. Ora.**
Prima che sia troppo tardi.



mi chiedo se la sguattera bionda (né cortigiana né cameriera ma solo sguattera) viene su questo sito e legge i nostri e vostri commenti e magari si mette una mano sulla coscienza (con tutto il rispetto per chi i lavori umili li fa davvero)