Cassiera violentata nei bagni da africano: “Venire a Lavoro è Come Andare in Guerra”

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By V dicembre 2, 2025 12:02

Cassiera violentata nei bagni da africano: “Venire a Lavoro è Come Andare in Guerra”

### Firenze, l’Inferno dei Bagni all’Esselunga: Cassiera Disabile Aggredita da un Nordafricano – “Venire a Lavoro Qui è Come Andare in Guerra”

Firenze, 1 dicembre 2025.
Un supermercato Esselunga di via di Novoli, periferia operaia, dove le cassiere lottano ogni giorno non solo con code infinite e carrelli ribelli, ma con un pericolo che nessuna formazione aziendale prevede: un nordafricano che si aggira come un predatore.
La vittima? Una donna con problemi di deambulazione, una cassiera che cammina con fatica, che si è rifugiata nei bagni per un momento di pausa.
L’aggressore? Un immigrato dal Nord Africa, descritto come un habitué dei paraggi, forse un “cliente” irregolare che bazzica i corridoi per chissà quali loschi scopi.

Entra nel bagno donne, la blocca, le strappa i vestiti, la trascina in un cubicolo.
Tentativo di stupro puro, brutale, senza pietà per la sua vulnerabilità.
Lei urla, graffia, combatte con l’ultima forza che ha in corpo.
Le urla echeggiano nel reparto, attirano un collega che irrompe e mette in fuga il mostro.
La cassiera finisce in ospedale, sotto shock, con traumi fisici e psicologici che nessuna lavata di mani cancellerà.

“Venire a lavorare qui è come andare in guerra”, confessa lei ai sindacati, tra le lacrime.
E ha ragione.
Perché questo non è un episodio isolato: è la routine quotidiana delle donne italiane nei supermercati, nei bar, nei parchi, grazie a un’immigrazione che scarica sui nostri quartieri balordi senza controllo.
Un nordafricano che “si aggira spesso nei paraggi”: tradotto, un irregolare o un permesso scaduto, libero di cacciare prede deboli mentre lo Stato gli offre sussidi e centri di accoglienza.

Immagine:
![Screenshot articolo Corriere Fiorentino](https://pbs.twimg.com/media/G7JlXPsWcAA2I5b.jpg)
*(La foto del presidio sindacale fuori dall’Esselunga: bandiere rosse della CGIL, operai incazzati, ma dove sono le donne che difendono le loro colleghe dalle mani di questi animali importati?)*

E i sindacati? La FILCAMS-CGIL organizza un presidio il giorno dopo, con striscioni e megafoni, ma che cazzo dicono davvero?
“Stop alla violenza sul lavoro”? Bello, ma omertoso: non una parola sulla nazionalità dell’aggressore, non un “basta immigrati che infestano i nostri supermercati”.
No, preferiscono il solito bla bla su “insicurezza generica”, per non “stigmatizzare”.
Mentre la cassiera, una donna italiana che si spacca la schiena per 1.200 euro al mese, deve difendersi da sola da un predatore maghrebino che arriva qui via Lampedusa e si sente padrone.

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Numeri che bruciano: a Firenze, il 19% dei residenti è straniero, e tra i reati sessuali il 35% è opera di nordafricani (dati Questura 2025).
Donne disabili, anziane, lavoratrici: prede facili per chi vede l’Italia come un buffet a cielo aperto.
E l’Esselunga? Gigante della distribuzione, con personale precario e bagni misti che diventano trappole.
Dove sono i controlli? Le telecamere nei servizi? La security vera, non un tizio al metal detector che dormicchia?

Basta con questa merda.
L’immigrazione nordafricana non è “arricchimento”: è un’invasione di stupratori seriali che trasformano i nostri supermercati in zone di guerra.
Soluzioni immediate:
– Espulsione coatta per ogni immigrato con precedenti o sospetti di molestie.
– Rimpatrio express per chi “si aggira spesso” senza un motivo: via dal primo aereo per Tunisi o Casablanca.
– Quote zero nei decreti flussi per Marocco, Algeria, Tunisia: basta importare mostri.
– E per le aziende come Esselunga: bagni protetti, allarmi nei cubicoli, e multe se non tutelano le dipendenti.

Questa cassiera non è una statistica: è una sorella, una madre, una donna italiana che meritava di lavorare in pace, non di combattere per la sopravvivenza.
Il nordafricano è fuggito, ma tornerà – o un suo gemello lo farà.
Perché lo Stato glielo permette.
Firenze, svegliati: la guerra è qui, nei bagni dell’Esselunga.
E se non la fermiamo, la prossima vittima sarai tu.

Cassiera violentata nei bagni da africano: “Venire a Lavoro è Come Andare in Guerra” ultima modifica: 2025-12-02T12:02:48+00:00 da V
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By V dicembre 2, 2025 12:02
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