Aggredito nella città più rossa d’Italia: “Ho rischiato il peggio”

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By V dicembre 3, 2025 16:49

Aggredito nella città più rossa d’Italia: “Ho rischiato il peggio”

### Scandicci, l’Inferno Maranza: Avvocato Spruzzato di Peperoncino e Minacciato con Bottiglia in Testa – Un Uomo Onesto Che Ha Osato Dire “Abbassate la Voce”

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Scandicci (Firenze), 3 dicembre 2025.
Lapo Fé, avvocato, uomo coraggioso – lo stesso che a maggio 2024 aveva rincorso un ladro per strada e gli aveva fatto restituire la refurtiva – era nel suo studio in via Carducci.
Ore di urla, lattine lanciate, bestemmie, schiamazzi continui.
Un branco di maranza – una quindicina di minorenni – aveva occupato il giardino pubblico Deledda-Carducci come fosse il loro cortile privato.

Lapo Fé scende, chiede educatamente: «Ragazzi, abbassate la voce, qui si lavora».
Risposta?
Una ragazzina del branco tira fuori lo spray al peperoncino e glielo spara in faccia.
Un altro arriva con un Amstaff al guinzaglio, pronto a aizzarlo.
Un terzo alza una bottiglia di birra, pronto a spaccargliela in testa.
Solo l’intervento del titolare del bar vicino evita il massacro.
Il branco fugge ridendo, lasciando un uomo onesto con gli occhi in fiamme e la certezza che a Scandicci non si è più padroni nemmeno a casa propria.

Due giorni prima, stessa zona, stesso copione: Martina Fiorini, titolare del Bar La Bussola, aggredita con seggiolate e spray per aver chiesto di andarsene.
Ora tocca a un avvocato.
Domani toccherà a tuo padre, a tua madre, a tuo figlio.

Questa non è “movida giovanile”.
È occupazione militare di seconda generazione.
Questi maranza – italiani solo sul documento – arrivano da fuori Scandicci, da Novoli, da Rifredi, da Sesto Fiorentino, perché sanno che qui non li tocca nessuno.
Minorenni, intoccabili, protetti da una giustizia che li rimette in strada dopo 48 ore e da un buonismo che li chiama “risorse” mentre ti spruzzano peperoncino in faccia.

E i residenti?
Da mesi chiedono al Comune di intervenire su quel giardino pubblico trasformato in base operativa maranza.
Risultato? Zero.
Telecamere promesse, mai arrivate.
Pattuglie? Rare come la neve a Ferragosto.
Il sindaco? Silenzio.

Lapo Fé lo dice chiaro: «Ho presentato denuncia. Riponiamo fiducia nelle forze dell’ordine».
Ma la fiducia non basta più.
Serve la guerra.
Serve che Scandicci, Firenze, la Toscana intera si sveglino prima che un altro cittadino onesto finisca in ospedale – o peggio.

Basta ricongiungimenti familiari che importano branchi.
Basta permessi di soggiorno per chi genera mostri.
Basta giustizia minorile che protegge i criminali e abbandona le vittime.

Lapo Fé è vivo per miracolo.
Martina Fiorini è viva per miracolo.
Domani non ci sarà più nessun miracolo.
E quando un avvocato viene aggredito per aver detto “abbassate la voce”, vuol dire che la città è già persa.

Scandicci non è più casa nostra.
È territorio maranza.
E se non reagiamo ora, sarà per sempre.

Aggredito nella città più rossa d’Italia: “Ho rischiato il peggio” ultima modifica: 2025-12-03T16:49:13+00:00 da V
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By V dicembre 3, 2025 16:49
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell dicembre 3, 16:59

    Quando vai a parlare con i baluba devi avere in mano come minimo una .357 Magnum anche solo con 5 proiettili nel tamburo perchè vuole dire che 5 di loro non vedranno più sorgere il Sole, anche se miri alle gambe… gli altri capiranno l’antifona, vedrete 😈

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