Pakistani affogano la figlia femmina in una cisterna: “Volevamo un maschio”

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By V dicembre 5, 2025 15:27

Pakistani affogano la figlia femmina in una cisterna: “Volevamo un maschio”

# Padre Orco a Ragusa e Omicidio in Pakistan: la Cultura Islamica Importata Uccide le Nostre Figlie – Basta Immigrazione Regolare, o Sarà una Strage Quotidiana

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**Ragusa, 5 dicembre 2025.**
Una bambina, innocente, picchiata dal padre perché osa voler studiare. Non è un dramma di un altro secolo: è l’Italia di oggi, contaminata da valori che importiamo con l’immigrazione islamica regolare. A Ragusa, un tunisino di 42 anni – arrivato con i flussi regolari, forse un permesso di lavoro nelle serre – ha trasformato la figlia minorenne in una schiava: percosse senza motivo, divieto assoluto di frequentare la scuola, costretta a lavorare con lui nei campi sotto il sole cocente, negati anche i soccorsi medici per infortuni. La ragazza ha trovato il coraggio di denunciare, e la Squadra Mobile ha agito: misura cautelare con divieto di avvicinamento, braccialetto elettronico per monitorare i suoi passi, e la minore affidata a una comunità protetta, con divieto totale di contatto o riconsegna al padre o ai parenti.

Ma questo padre orco non è un lupo solitario: è il prodotto di una cultura islamica patriarcale che arriva sulle nostre coste con i barconi e i ricongiungimenti familiari, e qui si riproduce come un virus letale. Vietare l’istruzione a una figlia femmina? È la norma in paesi come la Tunisia, dove la sharia sussurrata impone che le donne servano, non studino. E noi, con i nostri decreti flussi e permessi umanitari, li accogliamo, li finanziamo con welfare italiano, e li lasciamo trasformare le nostre città in ghetti dove le bambine crescono analfabete e terrorizzate.

E se pensate che sia solo un caso isolato, guardate il Pakistan – paese a maggioranza islamica, fornitore quotidiano di immigrati regolari in Italia via permessi di lavoro e catene familiari. Lì, l’orrore ha toccato l’assurdo: una coppia ha annegato la figlia di due mesi in una cisterna perché “Volevamo un maschio”. Il padre è stato arrestato, la madre è in fuga, ma il danno è fatto: una vita innocente spazzata via per la colpa di non avere il pene giusto. Questo non è un incidente: è la logica coranica del figlio maschio come eredità, della femmina come peso o vergogna. In Pakistan, dove la sharia ufficiale umilia le donne, questi valori non si fermano ai confini: viaggiano con gli immigrati che arrivano qui, lavorano nelle nostre fabbriche, e portano nelle nostre scuole figlie che vengono picchiate se osano imparare.

Come nota Francesca Totolo su X, condividendo la notizia pakistana: “Queste sono le ‘culture’ che importiamo in Italia”. E ha ragione da vendere: l’immigrazione regolare islamica non è un arricchimento, è un veleno che uccide le nostre bambine. A Ragusa, la figlia tunisina non va a scuola perché il padre la picchia; in Pakistan, la neonata pakistana annega perché femmina. Domani, in un asilo di Milano o Roma, una bambina di immigrati islamici crescerà convinta che studiare sia peccato, che il velo sia normale, che il maschio barbuto sia dio. E noi pagheremo: con sussidi per famiglie poligamiche, con scuole censurate per “inclusività”, con un’Italia dove le donne italiane temono di uscire la sera.

Questa è colonizzazione culturale, demografica, mortale. Ricongiungimenti familiari che importano interi clan shariatici, permessi di lavoro che aprono le porte a chi vede le figlie come schiave. Basta! Se non azzeriamo ora l’immigrazione regolare islamica – stop totale a visti, flussi e catene familiari da paesi come Tunisia e Pakistan – le nostre strade diventeranno teatri di orrori quotidiani. Espelliamo i padri orchi, remigriamo le famiglie non integrate. Altrimenti, le prossime vittime non saranno solo figlie immigrate: saranno le nostre nipoti, educate a chinare la testa davanti a un Corano che le condanna.

Ragusa e il Pakistan non sono lontani: sono lo stesso incubo che bussano alla nostra porta. Chiudiamola, prima che sia troppo tardi. L’Italia non è un califfato per figlie sepolte vive. Difendiamola, o la perderemo per sempre.

Pakistani affogano la figlia femmina in una cisterna: “Volevamo un maschio” ultima modifica: 2025-12-05T15:27:53+00:00 da V
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By V dicembre 5, 2025 15:27
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2 Comments

  1. Steobaldo dicembre 5, 16:17

    che poi sono davvero cretini; sono le femmine il “serbatoio biologico” di una comunità, sono loro le fattrici i maschi servono giusto per l’impollinazione ma vallo a spiegare a certe bestie…e i loro imam non potrebbero fare delle fatwe al riguardo…ma vaglielo a spiegare…e certa gente viene a frotte…ma a ke kazzo fare?

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  2. Kurly dicembre 5, 17:00

    I primi a dover essere affogati son proprio questi pseudo maschi, se nascono femmine la “causa” deriva da loro e solo da loro! Ma spiegarlo a questi primati è impresa praticamente impossibile 😵

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