Stuprata in pieno giorno da africano: trascinata via e stuprata
Related Articles
Noto stupratore con in tasca un decreto di espulsione che è libero di trovarsi un’altra preda. Il responsabile è chi li sbarca e non li rimpatria. E ha un nome.
# Cesena, l’Orrore in Pieno Giorno: Gambiano con Precedenti Stupra una 50enne Runner e la Trascina nella Boscaglia. Stava per Essere Espulso… e Invece Era Libero di Violentare Ancora!
VERIFICA NOTIZIA
**Cesena, 6 dicembre 2025** – Una donna italiana di 50 anni esce di casa per una corsa, come ogni mattina.
Percorre la pista ciclo-pedonale tra San Mauro Pascoli e il fiume Rio Salto.
Un posto tranquillo, pieno giorno, gente che passa in bici.
Non arriva a casa.
Un gambiano di 26 anni – già denunciato per molestie, già con decreto di espulsione in mano – la vede.
La afferra.
La trascina tra i rovi.
La stupra con violenza bestiale mentre lei urla e si difende fino a ferirgli una mano.
Poi scappa.
La vittima, insanguinata, sotto shock, trova la forza di chiamare i Carabinieri.
Descrive l’aggressore.
L’elicottero decolla da Forlì, i militari setacciano la zona.
Lo trovano nascosto in un casolare, a un chilometro di distanza.
Arrestato.
Ma solo perché lei è stata più forte di lui.
E qui viene il vomito:
Questo animale **aveva già un decreto di espulsione**.
Doveva lasciare l’Italia tra pochi giorni.
Invece era ancora qui.
Libero di cacciare.
Libero di stuprare.
La senatrice Alice Buonguerrieri lo dice chiaro:
«Il provvedimento era pronto. Sarebbe stato eseguito nei prossimi giorni».
NEI PROSSIMI GIORNI.
E in quei “prossimi giorni” ha violentato una donna italiana che stava semplicemente correndo.
Quanti “prossimi giorni” dobbiamo ancora regalare a questi mostri prima di capire che ogni ora di ritardo è un’altra italiana violentata, picchiata, uccisa?
Questo non è un caso isolato.
È il sistema.
– Arrivano
– Delinquono
– Li denunciamo
– Gli facciamo il decreto di espulsione
– E poi li lasciamo girare liberi per mesi, anni
Perché?
Perché c’è sempre un giudice che blocca, un avvocato d’ufficio che ricorre, un centro d’accoglienza che li protegge, una ONG che piange “diritti umani”.
E intanto le nostre donne non possono più correre, camminare, vivere.
Questo gambiano aveva già molestato un’altra donna.
Era già noto.
Era già schedato.
Era già da espellere.
Eppure era lì, tra i cesenati, a scegliere la prossima preda.
Basta.
Un gambiano che stupra un’italiana non merita un processo.
Merita un aereo militare con destinazione Banjul lo stesso giorno.
E se rientra, 30 anni di galera senza sconti.
Chiudete i porti.
Chiudete i centri d’accoglienza.
Chiudete le frontiere.
O la prossima runner che non tornerà a casa sarà tua moglie, tua sorella, tua figlia.
Cesena non è più sicura.
L’Italia non è più sicura.
Perché abbiamo trasformato il nostro Paese in un safari per bestie africane.
Espulsione subito.
O la prossima volta non ci sarà più nessuno a raccontare la storia.



Questa qui dice cazzate. Gli immigrati li stanno portando loro di fratelli d’Italia.