Il bengalese di FdI: senza di noi l’Italia sparirebbe

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By V dicembre 19, 2025 23:35

Il bengalese di FdI: senza di noi l’Italia sparirebbe

Società controllata dallo Stato. Basterebbe che Meloni volesse e questo schifo finirebbe. Non ci servono imprese che fanno lavorare solo stranieri. Tanto vale vadano a produrre in Cina, almeno evitiamo di importare invasori.

### Fincantieri Distrugge Marghera: Importa Bengalesi a Basso Costo e Tradisce gli Italiani

**L’azienda di Stato preferisce manodopera straniera sottopagata: quartieri trasformati, servizi al collasso, italiani esclusi dal lavoro**

Fincantieri, il colosso della cantieristica navale controllato dallo Stato italiano, sta letteralmente distruggendo il tessuto sociale di intere zone del Veneto, in particolare Porto Marghera e Mestre. Invece di investire nella formazione e nell’assunzione di lavoratori italiani, l’azienda ha scelto la via più comoda e immorale: importare migliaia di operai bengalesi a basso costo, spesso attraverso subappalti opachi che sfociano in sfruttamento e caporalato.

L’ultima polemica esplode dalle parole dell’assessore comunale Francesca Zaccariotto, che ha denunciato pubblicamente la situazione: “Fincantieri innesca la bomba a orologeria”. E ha ragione da vendere. L’azienda importa manodopera dal Bangladesh per tappare i buchi nei cantieri, ma senza preoccuparsi delle conseguenze sul territorio. Risultato? Quartieri sovraccaricati, case occupate da decine di persone in condizioni igieniche precarie, servizi pubblici al limite (trasporti, scuole, sanità), e un progressivo spostamento della popolazione autoctona.

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Zaccariotto ha sottolineato come questi lavoratori vivano in alloggi fatiscenti, senza servizi adeguati, creando tensioni sociali enormi. “Dovremo pagare loro le pensioni, la scuola e la sanità”, ha tuonato, ricordando che questi immigrati portano famiglie, fanno figli e rimangono a carico del sistema italiano, mentre gli italiani fuggono o vengono esclusi dal mercato del lavoro locale.

**Il ricatto di Prince Howlader: “Senza di noi l’economia italiana sparirebbe”**

A difendere questa invasione è intervenuto Prince Howlader, portavoce della comunità bengalese a Mestre e Venezia, figlio di un operaio Fincantieri e oggi figura influente (addirittura iscritto a Fratelli d’Italia, in una mossa che sa di opportunismo politico). Howlader ha lanciato una vera e propria minaccia: senza i bengalesi, certi lavori non li farebbe più nessuno, e l’economia italiana – in particolare Fincantieri – collasserebbe.

“Cinquant’anni fa c’erano solo operai italiani a Fincantieri, oggi non è più così. I figli di quegli operai hanno studiato, si sono laureati e vogliono fare altro”, ha dichiarato con arroganza. Tradotto: gli italiani non vogliono più sporcarsi le mani per stipendi da fame, quindi dobbiamo importare bengalesi disposti a tutto.

Ma è proprio questo il problema! Fincantieri e le sue ditte subappaltatrici offrono condizioni schiavistiche: paghe basse, turni massacranti, zero tutele. Non è che gli italiani “vogliono fare altro”: semplicemente rifiutano di essere sfruttati. Invece di aumentare i salari, formare giovani italiani e rendere il lavoro dignitoso, l’azienda preferisce delocalizzare in casa, importando manodopera a costo zero per i profitti.

Howlader, con il suo ricatto, conferma la strategia: tenere bassi i costi con immigrati ricattabili (spesso legati al permesso di soggiorno), mentre i quartieri si trasformano in enclavi etniche. A Mestre e Marghera, i bengalesi sono ormai migliaia, concentrati in poche zone, con moschee improvvisate e un impatto culturale che cancella l’identità locale.

**La sostituzione etnica nei cantieri: un modello fallimentare**

Non è un caso isolato: da Monfalcone a Genova, nei cantieri Fincantieri gli operai stranieri (soprattutto bengalesi) sono la maggioranza. In passato, inchieste hanno rivelato caporalato, corruzione e sfruttamento sistematico proprio ai danni di questi lavoratori. Ma Fincantieri continua imperterrita, perché conviene: profitti record per gli azionisti, mentre il tessuto sociale italiano si disgrega.

È ora di dire basta. Fincantieri, azienda partecipata dallo Stato, dovrebbe prioritizzare gli italiani: incentivi per assumere locali, formazione professionale, salari adeguati. Invece di finanziare la sostituzione etnica con i nostri soldi pubblici.

Howlader e i suoi possono minacciare quanto vogliono: senza immigrati a basso costo, l’economia non sparirebbe – basterebbe pagare dignitosamente gli italiani. Ma questo significherebbe meno dividendi per i vertici e meno voti clientelari per certi politici.

Il Veneto e l’Italia intera meritano di meglio: stop all’importazione selvaggia, difesa del lavoro italiano, preservazione della nostra identità. Altrimenti, come avverte Zaccariotto, la “bomba a orologeria” esploderà davvero. E a pagare saranno sempre gli italiani.

Il bengalese di FdI: senza di noi l’Italia sparirebbe ultima modifica: 2025-12-19T23:35:10+00:00 da V
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By V dicembre 19, 2025 23:35
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