Immigrati minacciano l’Italia: ancora troppi italiani, presto li sostituiremo
Related Articles
### Immigrati minacciano l’Italia: ancora troppi italiani, presto li sostituiremo
**Due voci influenti della comunità immigrata non nascondono più le carte: l’Italia è troppo italiana, e il cambiamento demografico è inevitabile e desiderato**
In un crescendo di dichiarazioni choc, due figure di spicco dell’immigrazione in Italia hanno espresso apertamente ciò che molti temevano: il Paese è ancora “troppo bianco” e “troppo italiano”, ma presto non lo sarà più. La scrittrice e attivista nigeriana **Oiza Q. Obasuyi** e la giornalista marocchina naturalizzata italiana **Karima Moual** hanno lanciato messaggi che suonano come vere e proprie minacce alla maggioranza autoctona, confermando i timori di chi denuncia da anni la “grande sostituzione etnica”.
**”Troppa bianchezza” e “troppi italiani”: la protesta dell’attivista nigeriana**
Oiza Q. Obasuyi, di origini nigeriane, ha recentemente attaccato i media italiani per la presenza eccessiva di “bianchezza”. In un’intervista, ha lamentato che quando si parla di immigrazione o razzismo, voci come la sua vengono invitate solo per “fare polemica”, senza un reale spazio per “decostruire” questi temi. Il problema? In Italia ci sono ancora troppi volti europei in TV e sui giornali: “Ci sono troppi italiani in Italia”.
Un’affermazione che arriva proprio mentre i dati demografici raccontano una realtà opposta per chi difende l’identità nazionale. Al 1° gennaio 2025, il **91% della popolazione** è ancora autoctona (53,5 milioni su 58,9 milioni totali), con soli 5,4 milioni di stranieri residenti (9,2%). Ma questo equilibrio è fragilissimo: nel 2024 nascite al minimo storico (370.000), tasso di fecondità a 1,18 figli per donna (1,11 per le italiane, 1,79 per le straniere). Risultato: il 22% delle nascite ha almeno un genitore straniero, il 13,7% entrambi. Gli italiani calano di 206.000 unità all’anno, mentre arrivano centinaia di migliaia di immigrati e 217.000 nuove cittadinanze (soprattutto a marocchini, albanesi e altri).
**”Quell’appuntamento arriverà”: la giornalista marocchina annuncia la presa del potere**
Non meno allarmante è il post su X di Karima Moual, che risponde alle denunce della destra sulla sostituzione etnica non negandola, ma rivendicandola come inevitabile. Le sue parole sono una sentenza:
> “Ma fino a quando? Almeno per una generazione se possono. Sanno già quanti sono i naturalizzati e quanti sono i nati in Italia. Stiamo parlando di comunità giovani. E se per i primi ci si ingegna per limitare gli spazi acquisibili, per i secondi sarà difficile. Il tempo è galantuomo, e **quell’appuntamento arriverà**.”
Tradotto: gli italiani potranno resistere per una generazione, ma poi il potere passerà alle comunità immigrate, grazie a naturalizzazioni di massa, seconde generazioni giovani e fertili, e un elettorato che cambierà volto. Entro il 2040, un terzo degli under-30 avrà origini non europee. Moual non esprime rabbia: parla con la sicurezza di chi sa che la storia è dalla sua parte.
**La sostituzione non è complotto: è dichiarata apertamente**
Queste non sono voci isolate o fraintese: sono rappresentanti “moderate” dell’immigrazione, spesso invitate in TV e sui media mainstream. Eppure, mentre Obasuyi lamenta “troppi italiani”, e Moual profetizza la loro sostituzione, i numeri confermano il trend: esodo di 156.000 italiani nel 2024 (+36%), decreto flussi che importa 175.000 stranieri all’anno, natalità autoctona al collasso.
I media progressisti tacciono o minimizzano, bollendo come “razzista” chi denuncia il fenomeno. Ma quando sono proprio le interessate a rivendicarlo trionfalmente, il silenzio diventa complice.
**L’Italia ha una generazione per reagire**
Queste dichiarazioni sono un campanello d’allarme definitivo. Non è xenofobia difendere il proprio popolo dalla scomparsa demografica e culturale. Servono subito: incentivi reali alla natalità italiana, stop alle cittadinanze facili, controllo ferreo dell’immigrazione, programmi per il rientro dei giovani emigrati.
Altrimenti, come dicono loro stesse, “quell’appuntamento arriverà”. E l’Italia che ha fatto la storia del mondo diventerà un ricordo, sostituita da chi oggi protesta perché ce ne sono “ancora troppi italiani”.
Svegliamoci ora, o sarà troppo tardi.


Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment