Islamici legano 17enne tunisina mani e piedi e la picchiano
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Il 19 dicembre 2025, la Polizia di Stato di Terracina (Latina) ha eseguito l’arresto di una donna tunisina di 55 anni, irreperibile da anni, condannata in via definitiva a 4 anni e 6 mesi di reclusione per sequestro di persona aggravato e maltrattamenti ai danni della figlia minorenne. La vittima, all’epoca dei fatti (2017-2018) una ragazza di 17 anni nata in Italia da genitori tunisini, era stata legata mani e piedi, picchiata ripetutamente davanti ai fratellini minori (costretti a partecipare o assistere), e persino ferita al collo con un’arma da taglio. Il “reato” della giovane? Essere “troppo occidentale”: fumare, frequentare amici italiani, vestirsi e vivere secondo lo stile di vita del Paese in cui era nata e cresciuta.
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#### Una violenza “educativa” per imporre tradizioni aliene
Secondo le indagini, la madre – con il coinvolgimento del padre – infliggeva queste punizioni per “rieducare” la figlia e costringerla a conformarsi alle tradizioni islamiche, ritenute incompatibili con la libertà individuale occidentale. La ragazza, integrata nella società italiana, rappresentava una minaccia per l’autorità familiare: il suo desiderio di autonomia era visto come ribellione da schiacciare con la forza. Immobilizzata, percosse, umiliazioni davanti ai fratelli piccoli: un quadro di terrore domestico che richiama casi tragici come quello di Saman Abbas, dove il rifiuto dell’integrazione forzata in usanze retrograde porta alla violenza estrema.
La giovane era fuggita nel 2018, rifugiandosi in una casa romana dove la madre lavorava come collaboratrice domestica. Trovata in condizioni precarie dal proprietario, con una visibile cicatrice al collo, ha trovato il coraggio di denunciare grazie alla fiducia conquistata dagli agenti della Volante. Placed in una struttura protetta, ha poi raggiunto la maggiore età, iniziato a lavorare e vissuto in autonomia – una vittoria personale contro l’oppressione familiare.
#### Il fallimento del multiculturalismo acritico
Questa ennesima storia – riportata da fonti come Il Giornale, Il Messaggero, Libero e siti locali pontini – mette a nudo i pericoli di un’immigrazione islamica impossibile da integrare.


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