Toghe tradiscono ancora l’Italia: vietano espulsione dell’imam estremista Shahin

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By V dicembre 30, 2025 15:35

Toghe tradiscono ancora l’Italia: vietano espulsione dell’imam estremista Shahin

### Assist dei Giudici all’Imamizzazione: La Magistratura Blinda un Predicatore d’Odio a Torino

L’ennesima pugnalata alla sicurezza nazionale: la Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato il no all’espulsione di Mohamed Shahin, imam a Torino, respingendo il reclamo dell’Avvocatura dello Stato contro il decreto firmato dal ministro Piantedosi. Motivo? Shahin è un “richiedente asilo”, quindi intoccabile fino a quando la sua posizione non sarà definita. Un predicatore noto per posizioni radicali, pericoloso per la sicurezza pubblica, resta in Italia grazie a un cavillo giudiziario che sa di assist volontario all’islamismo estremista.

Questo non è un caso burocratico: è la prova che la magistratura italiana, o almeno una parte di essa, funge da scudo per elementi radicali islamici. Piantedosi aveva emesso l’espulsione per motivi di sicurezza, riconoscendo in Shahin una minaccia concreta. Ma i giudici nisseni – e ora quelli d’appello – lo blindano, trasformando un imam radicale in un “protetto” con lo status di richiedente asilo. Risultato: resta a Torino, continua a predicare nelle moschee, influenza comunità musulmane in crescita, e l’Italia paga il prezzo di questa tolleranza suicida.

Shahin non è un innocuo predicatore: è un esponente dell’islam politico, invitato in centri dove si coltiva intolleranza, antisemitismo e “resistenza” jihadista. Eppure, la giustizia lo protegge, impedendo il rimpatrio. Questo è il pattern consolidato: decreti di espulsione firmati, poi bloccati da tribunali che invocano “diritti” umanitari per chi minaccia la nostra civiltà. Quanti imam radicali sono stati salvati così? Quante minacce alla sicurezza nazionale sono rimaste sul territorio grazie a sentenze ideologiche?

La magistratura rossogialla colpisce ancora: quando si tratta di immigrati islamici radicali, prevale sempre la “protezione” umanitaria, lo status di asilo, i cavilli procedurali. Per un saluto romano o una frase ambigua di un italiano, condanne immediate; per un imam pericoloso, porte spalancate. Questa doppia morale è letale: permette l’infiltrazione profonda dell’islam radicale nelle nostre città.

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Torino è già un laboratorio di questa resa: comunità musulmane in espansione, centri islamici che ospitano predicatori estremisti, enclavi dove la legge italiana è seconda. Shahin resta grazie ai giudici, e continuerà a operare, influenzando giovani, raccogliendo consensi per l’islam politico. Questo è il frutto di immigrazione incontrollata: imam che arrivano, chiedono asilo, predicano odio, e la giustizia li protegge.

Non bastano decreti di espulsione spot: servono azioni strutturali contro la guerra demografica islamica. **Azzerate immediatamente ogni immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica**. Niente più ingressi da Egitto, Tunisia, Marocco, Pakistan, Bangladesh: questi flussi portano predicatori come Shahin, famiglie radicali, comunità che generano imam d’odio.

Bloccate i ricongiungimenti familiari, rivedete status di asilo concessi a elementi sospetti. E rendete le espulsioni inappellabili per motivi di sicurezza nazionale: basta cavilli che blindano terroristi potenziali.

Signora Meloni, signor Piantedosi: i vostri decreti sono inutili se i giudici li bloccano. Serve una riforma che priorizzi la sicurezza sullo “umanitarismo” selettivo. Azzerate l’immigrazione islamica regolare, o imam come Shahin non saranno espulsi: diventeranno maggioranza nelle nostre moschee e piazze.

L’Italia non può tollerare giudici che fanno “assist” all’islam radicale. Fermate la guerra demografica alla fonte: zero flussi islamici regolari, o Torino sarà solo l’inizio di una conquista giudiziaria e demografica. L’Italia agli italiani – agite prima che sia troppo tardi.

Toghe tradiscono ancora l’Italia: vietano espulsione dell’imam estremista Shahin ultima modifica: 2025-12-30T15:35:37+00:00 da V
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By V dicembre 30, 2025 15:35
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