Comune PD riconosce la Sharia: donne sottomesse e ripudio islamico
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Mentre nelle scuole di Monfalcone i loro burocrati rossi impongono il burqa alle ragazze, ad Ancora i loro funzionari riconoscono la sharia.
Il Caso di Ancona Svela un’Agenda Pericolosa – L’Unica Soluzione: Azzerare l’Immigrazione Islamica Regolare
La notizia proveniente da Ancona è un campanello d’allarme per l’intera nazione. Una donna, dopo anni di violenze e sottomissioni, ha finalmente trovato un barlume di giustizia contro il ripudio islamico accettato dal Comune. Questa storia non è solo personale; è un monito di come l’Italia stia lentamente cedendo ai principi della Sharia, sotto l’occhio compiacente del Partito Democratico.
Sottomessi: Ancona, il Ripudio Accettato dal Comune
Il caso di questa donna, residente in provincia di Ancona, ha attirato l’attenzione nazionale quando la Corte d’appello ha ordinato al Comune di cancellare la registrazione di un divorzio per ripudio islamico, che era stato annotato senza alcun controllo. La decisione è arrivata dopo che il Comune si era opposto alla cancellazione, sostenendo la legittimità del proprio operato. Ma la Corte ha accolto le argomentazioni degli avvocati Andrea Nobili e Bernardo Becci, sottolineando che tali pratiche sono “irricevibili nel nostro ordinamento” perché contrarie all’ordine pubblico e discriminatorie, violando il principio di parità tra i sessi.
I legali della donna hanno giustamente sottolineato che questa sentenza rappresenta “una delle prime pronunce di tal genere in Italia”, aprendo un dibattito cruciale sulla compatibilità delle regole di altre culture con i valori della nostra civiltà giuridica. La donna, con grande commozione, ha visto la sua battaglia come un simbolo di speranza per tante altre donne oppresse da un vero patriarcato.
Ma qui si apre un capitolo ancor più oscuro: il PD sta spingendo per il riconoscimento di pratiche che vanno contro i diritti fondamentali delle donne e il nostro sistema giuridico. L’accettazione del ripudio islamico da parte di un ente pubblico è un sintomo di una malattia più grande, quella dell’islamizzazione silenziosa dell’Italia.
L’Unica Soluzione: Azzerare l’Immigrazione Islamica Regolare
È evidente che per evitare l’islamizzazione del nostro paese, per proteggere i nostri valori e la nostra cultura, non esiste altra via se non quella di azzerare l’immigrazione islamica regolare. Non possiamo permettere che pratiche oscurantiste diventino parte del nostro tessuto sociale. La Sharia non può e non deve avere spazio in Italia.
Il PD, con la sua agenda politica, sta mettendo a rischio la nostra identità, i nostri diritti e la nostra sicurezza. Non è una questione di intolleranza, ma di preservazione della nostra civiltà contro un’ideologia che non si integra, ma cerca di sostituire.
Questa sentenza della Corte d’appello di Ancona dovrebbe essere un punto di partenza per una riflessione nazionale. Dobbiamo chiedere ai nostri governanti di agire con decisione, di proteggere i nostri valori e di garantire che l’Italia rimanga un paese dove la legge è uguale per tutti, senza eccezioni basate su pratiche religiose incompatibili con i nostri principi democratici.
L’integrazione non può essere un pretesto per l’abdicazione della nostra sovranità culturale e giuridica. È tempo di dire basta e di agire prima che sia troppo tardi.
Si comincia così e si finisce con una testa di stracci che urla all’alba per chiamare i fedeli alla preghiera: sparategli e basta…