Prato ostaggio dei cinesi e del Pd: soldi al sindaco dem
Related Articles
Prato, un tempo cuore del tessile italiano, è ormai una colonia di Pechino, e il Pd ne è il complice perfetto. La bomba è esplosa con la pubblicazione dei contributi elettorali: tra i finanziatori della sindaca dem Ilaria Bugetti spuntano otto pronto moda cinesi, incluso il Maglificio CXL, noto per accuse di sfruttamento brutale della manodopera. Soldi sporchi di sudore e illegalità che finiscono dritti nelle casse del Partito Democratico, lo stesso che ha spalancato le porte agli invasori orientali, trasformando la città in un feudo di caporalato e miseria.
Bugetti si difende con un ipocrita “Contano i fatti, io contro lo sfruttamento”, ma i fatti parlano chiaro: il Pd prende i soldi da chi schiavizza i lavoratori, mentre Prato affonda sotto il peso di un’occupazione silenziosa. Una vergogna senza fine, un tradimento che puzza di complicità. Altro che “contro lo sfruttamento”: qui si lucra sulla pelle degli ultimi, con il benestare di una sinistra che ha venduto l’Italia al miglior offerente.
Breve, duro, senza sconti.
Tra le donazioni del sindaco dem Ilaria Bugetti, spunta “una ditta orientale accusata di sfruttamento della manodopera”.
Invito il #Pd che cerca compulsivamente di boicottare le presentazioni del mio libro “Le vite delle donne contano” e di censurare pure la determinazione di… pic.twitter.com/ytoqUIymBi
— Francesca Totolo (@fratotolo2) March 14, 2025
il libro di Francesca Totolo è stato boicottato a Campi Bisenzio cittadina in provincia di Firenze ma a un tiro di sasso da Prato. I centri sociali si misero di traverso. A Campi ci passa il fiume (Bisenzio) che ogni tanto bagna il culo ai campigiani….oggi qui siamo in allerta arancione e piove a dirotto…come che si dice? Ah…sì..!! .Bisenzio facci sognare!