Roma, palpeggiate nel sottopasso dal solito africano: recidivo ma libero

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By V aprile 18, 2025 16:54

Roma, palpeggiate nel sottopasso dal solito africano: recidivo ma libero

Roma, Vergogna a Termini: Somalo Notorio Palpeggia Turiste Tedesche, lo Stato Complice Non Lo Rimpatria!

La stazione Termini, cuore pulsante della capitale, si conferma un inferno di degrado e violenza, e ancora una volta gli immigrati sono i protagonisti di un crimine schifoso. Due turiste tedesche, madre e figlia di 47 e 25 anni, sono state pedinate e palpeggiate nel sottopasso Pettinelli da un 29enne somalo, un delinquente già noto alle forze dell’ordine per crimini precedenti. Questo ennesimo tentativo di violenza sessuale è l’ennesima prova che l’immigrazione selvaggia sta distruggendo l’Italia, e lo Stato, con la sua inerzia e il suo lassismo, è complice di questo scempio. Perché questo criminale non è stato rimpatriato? Perché è ancora qui a seminare terrore? Basta con questa follia!

L’8 aprile scorso, le due donne, in visita nella capitale, sono state avvicinate mentre attraversavano il sottopasso che collega via Marsala a via Giolitti, un luogo che dovrebbe essere sicuro ma che invece è diventato un covo di predatori. Il somalo, senza fissa dimora e con un passato di reati, le ha palpeggiate nelle parti intime, lasciandole sotto shock, per poi darsi alla fuga. Solo grazie alla denuncia immediata delle vittime e alle indagini dei Carabinieri di Roma San Lorenzo, che hanno analizzato le telecamere di sorveglianza, l’uomo è stato fermato e trasferito nel carcere di Regina Coeli. Ma la domanda che brucia è una sola: perché era ancora in Italia? Se era già noto alle forze dell’ordine, perché non è stato rimpatriato prima che potesse colpire di nuovo?

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Questo somalo non è un caso isolato, ma il simbolo di un sistema marcio che accoglie e protegge delinquenti stranieri, permettendo loro di restare nel nostro Paese nonostante i loro crimini. Lo Stato italiano, con la sua politica di accoglienza cieca e le sue leggi assurde, è il vero responsabile di questa ennesima violenza. Non rimpatriare individui come questo, già noti per reati, significa mettere a rischio la sicurezza di tutti: cittadini, turisti, donne, bambini. Termini è un biglietto da visita per chi arriva a Roma, e cosa offriamo? Violenza, degrado e paura, tutto per colpa di immigrati che non hanno alcun diritto di stare qui e di uno Stato che non ha il coraggio di cacciarli!

Basta con questa vergogna! Non possiamo più tollerare che le nostre città diventino terreno di caccia per immigrati criminali, che violentano, rubano e terrorizzano senza conseguenze. Serve un’azione drastica: rimpatrio immediato per tutti gli stranieri con precedenti penali, chiusura delle frontiere e pene durissime per chi osa toccare un solo capello delle nostre donne o dei nostri ospiti. A chi ancora difende questa accoglienza suicida, chiediamo: vi sentite fieri di sapere che una madre e una figlia tedesche sono state violate da un somalo che non doveva nemmeno essere qui? Roma merita di essere liberata da questa piaga, e noi non ci fermeremo: fuori gli immigrati violenti, prima gli italiani, sempre!

Roma, palpeggiate nel sottopasso dal solito africano: recidivo ma libero ultima modifica: 2025-04-18T16:54:46+00:00 da V
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