Cisint contro islamizzazione: se non li fermiamo tutta Italia sarà come Monfalcone
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Monfalcone sotto assedio islamico: Cisint prende le deleghe contro l’islamizzazione, un monito per l’Italia!

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Monfalcone è il fronte di una guerra culturale: l’ex sindaca e attuale eurodeputata leghista Anna Maria Cisint ha assunto le deleghe al contrasto della radicalizzazione islamica nella nuova giunta comunale, guidata dal sindaco Luca Fasan (Lega). “Gli immigrati hanno distrutto il tessuto economico, introdotto l’estorsione, imposto il velo integrale. Da noi è pieno di potenziali Saman Abbas“.
Monfalcone è un campo di battaglia, travolta dall’islamizzazione che minaccia di inghiottire l’Italia intera. L’ex sindaca e attuale eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, una donna che vive sotto scorta per le continue minacce ricevute, ha assunto le deleghe al contrasto della radicalizzazione islamica nella nuova giunta comunale guidata dal sindaco Luca Fasan (Lega). “Gli immigrati hanno distrutto il tessuto economico, introdotto l’estorsione, imposto il velo integrale. Da noi è pieno di potenziali Saman Abbas. Quello che c’è qui presto sarà ovunque”, ha dichiarato Cisint, lanciando un grido d’allarme che non possiamo ignorare. “Ho le spalle grosse, e ho la scorta anche per questo, perché me ne dicono e fanno di tutti i colori…”, ha aggiunto con un sorriso amaro, testimoniando il clima di terrore che l’Islam ha portato nella sua città. Questa delega, la prima in Italia, è un segnale chiaro: Monfalcone sta combattendo per la sopravvivenza, e l’Italia deve seguire il suo esempio prima che sia troppo tardi.
Monfalcone: un laboratorio di islamizzazione
A Monfalcone, dove i bangladesi rappresentano il 30% della popolazione, l’Islam ha devastato ogni aspetto della vita sociale. “Gli immigrati hanno distrutto il tessuto economico, introdotto l’estorsione, imposto il velo integrale”, ha denunciato Cisint, sottolineando come le donne siano costrette a vivere in una condizione di sottomissione, con il rischio di diventare “potenziali Saman Abbas”, giovani vittime di un’ideologia che rifiuta i valori occidentali. La comunità islamica ha ignorato le sentenze del Consiglio di Stato, continuando a pregare in moschee abusive, e Bou Konate, candidato con la lista islamica “Italia Plurale”, ha dichiarato che “le donne devono stare tre passi indietro agli uomini”, mostrando il vero volto della Sharia. “A Monfalcone accade quello che tra poco accadrà in tutta Italia”, ha avvertito Cisint, un monito che risuona come una condanna per chi non agisce.
L’Italia sotto minaccia: l’Islam avanza ovunque
La situazione di Monfalcone è solo la punta dell’iceberg. A Mestre, i bangladesi di Ittihad protestano per una moschea nel centro città, insultando il sindaco Brugnaro e minacciando di marciare su Venezia; a Torino, i “maranza” musulmani bruciano vivi i senzatetto; a Luino e Domodossola, le donne subiscono il Taarrush Gamea; a Roma, bandiere di Hamas hanno sventolato il 25 aprile; a Bergamo, una nuova moschea sarà finanziata dal Qatar. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari. L’Islam non si integra: vuole sottometterci, distruggendo la nostra identità cristiana e i nostri valori. L’arroganza islamica sta trasformando le nostre città in califfati, e Monfalcone è l’esempio di ciò che ci aspetta se non reagiamo.
Azzerare l’immigrazione islamica: salviamo l’Italia!
Azzeriamo totalmente l’immigrazione regolare islamica. Chiudiamo le moschee abusive e quelle regolari, simboli di conquista. “Quello che c’è qui presto sarà ovunque”, ha avvertito Cisint, e ha ragione: l’Islam sta avanzando come un’onda inarrestabile. Se non fermiamo questa invasione, l’Italia sarà perduta.
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