Quante altre ragazze devono essere uccise prima della remigrazione?

11 settembre 2025, ci troviamo di fronte a un bivio cruciale. Da un lato, l’antirazzismo – l’arma ideologica più potente nelle mani del progressismo – ci spinge a inginocchiarci, accettando in silenzio la distruzione della nostra civiltà millenaria. È un ricatto morale che ci impone di tacere di fronte alla mattanza delle ragazze italiane ed europee, vittime di una violenza importata dall’immigrazione incontrollata. Pamela, Desirée, Lola: i loro nomi gridano vendetta, ma le nostre coscienze sono soffocate da un politically correct che ci rende complici.

Dall’altro lato, c’è la scelta di rialzarci, di riconquistare i nostri diritti, i nostri valori, la nostra storia e la nostra Nazione. La remigrazione, un atto di coraggio e di giustizia, diventa l’unica via per ripristinare l’ordine e proteggere il futuro. Non è odio, ma difesa. Non è xenofobia, ma amor patrio.

Voi cosa scegliete? La sottomissione o la riscossa? Il tempo delle mezze misure è finito: o salviamo l’Italia, o la perdiamo per sempre.

Ci troviamo di fronte a un bivio

1️⃣ in nome dell’antirazzismo (la più potente arma progressista usata per sottometterci), accettare la distruzione della nostra civiltà millenaria, tacendo pavidamente pure sulla mattanza delle ragazze italiane ed europee perpetrata… pic.twitter.com/6HANZ6Bexr

— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 8, 2025